Libri ed editoria

Il Risveglio Popolare su "Bughi, il bambino nero"


Ci sono bambini che temono il buio, che lo ritengono spaventosamente pieno di mostri e fantasmi e bambini che al buio si affidano con tranquillità, senza temere spiacevoli incontri. Poi ci sono quelli come Mattia, grande lettore di libri e di fumetti di Dylan Dog, che vedono nel buio una promessa di nuovi incontri, di novità che le giornate e la luce del sole non possono permettere. E una notte, nella camera di Mattia, si sente una vocina, una richiesta di aiuto. Bughi, un bambino nero (perché anche gli uomini neri nascono bambini), un bambino di “ombra e nerofumo”, è rimasto con la giacchetta impigliata in un gancio dell’attaccapanni. Mattia non ha paura, anche se la novità un poco lo stupisce, ma lo aiuta e nasce l’amicizia che proseguirà per tutto il libro, in un racconto vivace in cui i libri e l’amicizia sono i protagonisti. Come in ogni avventura ci sono i buoni e i cattivi, non proprio come te li aspetti, naturalmente, e un sacco di colpi di scena. Il mondo diverso, sconosciuto e misterioso che Mattia si trova davanti non produce difese o barriere ma stimoli nuovi per scoprire, per conoscere, per mettere a confronto mondi diversi. Gli uomini neri non fanno paura, sono diversi ma non sono pericolosi e Mattia ha ancora un’età che gli permette di voler conoscere e provare, lontano dagli stereotipi degli adulti. Il bambino nero, che per rendersi visibile ha bisogno di un ambiente piacevole e stimolante, lo trova nella cameretta di Mattia. Un libro sull’amicizia, contro il pregiudizio, scritto per i bambini ma dal quale anche noi adulti possiamo trarre spunti per ripensare a un tempo in cui eravamo più semplici e sereni e, chissà, forse anche la voglia di togliersi di dosso tanta zavorra che gli anni hanno accumulato tra i nostri pensieri.