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Giochidilingua su "L'angelo delle tenebre"


1) Iniziamo da una domanda di rito: Chi è Andrea Donatangelo? Come ti sei avvicinato alla scrittura?Sono una persona come tante altre che cerca di vivere il più serenamente possibile ogni situazione. Mi piacerebbe lavorare nel campo artistico: adoro l'Arte sotto ogni suo aspetto. Il mio sogno nel cassetto è quello di collaborare con un museo d'arte moderna, magari ritrovandomi a passeggiare tra un Tiziano ed un Caravaggio.La scrittura ha fatto parte della mia vita da sempre, ma solo da un paio di anni a questa parte si è trasformata da sogno in realtà. Sin da piccolo mi prodigavo nell'inventare storie fantasiose e intrecci di ogni tipo dando sfogo alla mia fantasia. 2) Come mai la scelta di scrivere un urban fantasy?Ho scelto l'urban fantasy perché è il genere che adoro di più. Mi piace l'idea del fantasy ambientato ai giorni nostri, credo che sia uno dei generi più intriganti. Il fascino dei palazzi, delle città e delle strade metropolitane non ha eguali, trovarseli quotidianamente davanti agli occhi mi ha aiutato a creare la storia de L'Angelo delle tenebre.3) Quali sono i tuoi modelli, gli autori cui ti ispiri?Sono cresciuto leggendo Stephen King e guardando i film cult degli anni '90, come Nightmare e Venerdì 13. A ciò si è aggiunta una buona lettura fantasy, e un particolare interesse per i libri della collana Warhammer. Forse il modello che in assoluto ha rubato il mio cuore è stato quello di Eric Draven, protagonista de Il Corvo, l'eroe che ho sempre ammirato per la sua schiettezza e per il suo coraggio.4) Nel tuo romanzo le forze contrapposte si rifanno a concetti arcaici e importanti. Come definiresti la concezione del Bene e del Male nel tuo romanzo?Il Male è la forza motrice che sconvolge la situazione di apparente tranquillità regnante nella città di Chieti. Opera nei modi più subdoli, grazie all'aiuto di un'infinità di creature dark. Il Bene, invece, è trattato come qualcosa di irraggiungibile. E' difficile che si manifesti agli esseri umani per aiutarli. Per questo ho deciso di creare all'interno della storia una terza sfera...5) Nel tuo romanzo compaiono figure tipiche della tradizione cristiana, come gli angeli. Ti sei documentato in qualche modo in questo senso? Qual è il tuo rapporto con la religione?Lavorando nel campo artistico entro usualmente a contatto con molte figure della tradizione cristiana, approfondendone il simbolismo e la particolare natura. Studiare grandi artisti come Raffaello e Michelangelo mi fa sentire partecipe della religione più di ogni altra cosa. Mi sento quindi, nel mio piccolo, documentato a sufficienza.Penso di avere un buon rapporto con la religione; se non riuscissi a viverla fino in fondo, credo che non potrei apprezzare l'immenso valore di alcune opere d'arte.6) Ma ci sono anche i vampiri, figure quanto mani presenti nelle scena fantasy contemporanea.Sì ci sono anche loro. Era inevitabile non inserirli nella trama: dominano gli scenari urban da molti anni, ormai.Sono rappresentati nel rispetto delle loro caratteristiche primitive: quelle da predatori. Ritengo che negli ultimi tempi queste siano state dimenticate nel vano tentativo di attribuire loro un'anima e dei sentimenti che forse alle origini non avevano.7) Il tuo romanzo parla di Amore e di Fede, che cosa significano per te?Penso che l'Amore sia il sentimento più nobile e profondo che possiamo provare. Senza l'amore la nostra esistenza sarebbe un vero Inferno.Credo la stessa cosa per la Fede. Ognuno di noi ha bisogno di avere Fede in qualcosa, credere profondamente in qualcosa che vada oltre la vita terrena e che non si arresti con la morte.Io Amo e Credo ogni giorno e non mi va di sprecare il tempo che mi resta ad ignorare ciò che la mia anima invoca costantemente.8) Mostri un mondo ricco di brutture: cosa pensi della situazione mondiale attuale? Credi davvero che l'umanità stia inesorabilmente andando alla deriva?Mostro il mondo che vedo tutti i giorni. Inutile nascondere che la situazione attuale non mi piace per niente. Penso che stiamo perdendo i veri valori, fondamenti della nostra esistenza, facendoci fuorviare dalle cose più futili. Più ci allontaniamo da ciò che è davvero importante più risulta inevitabile smarrirsi.9) Il tuo protagonista è un ragazzo: rappresenta la speranza per un futuro migliore?Più che una speranza è una certezza. E' umano dalla testa ai piedi, ma al tempo stesso saldo nelle sue scelte, nelle sue decisioni, nella volontà di mutare ciò che non ritiene giusto. La sua forza è riposta nella sua anima. I sentimenti che prova lo rendono forte e gli permettono di opporsi alle difficoltà. In un certo senso è la sua natura di essere umano a renderlo unico. Una dimostrazione di come è possibile essere speciali restando se stessi.10) Avendo come protagonista un adolescente, diresti che il tuo romanzo è destinato a un pubblico giovane?Direi di sì. Non ho voluto scrivere un testo difficile, ma una storia leggera e allo stesso tempo profonda. Spero che venga apprezzato anche dai meno giovani; in fondo i sentimenti e le emozioni non cambiano in base all'età. L'Angelo delle tenebre si basa sulle sensazioni che proviamo ed assaggiamo in ogni momento della nostra vita, quindi spero che possa stupire qualsiasi lettore.