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Una NON Guida per turisti e non

Post n°70 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri

Una passeggiata per la capitale, un tuffo nella storia con Giuseppe Maranelli.



Conoscere Roma attraverso percorsi alternativi, con aneddoti, storie, e curiosità simpatiche e fedeli alla storia. Questo e molto altro troviamo all’interno del volume di Giuseppe Maranelli “La Non guida di Roma” (Deinotera editrice, 2009). Il libro è stato presentato martedi 20 ottobre presso la prestigiosa sala del Carroccio al Campidoglio. All’evento, seguito da un pubblico interessato, hanno partecipato oltre allo scrittore, il direttore editoriale Zaira Maranelli e il Presidente del consiglio comunale Marco Pomarici.
Questa di Giuseppe Maranelli è una guida insolita rispetto a quelle esistenti. Come afferma l’editore, che ha aperto la discussione della scorsa settimana, “non ci sono mappe. Questo libro offre al cittadino romano la possibilità di trovare un tempo di riflessione e ammirare tutto ciò che lo circonda e conoscerne le storie“. Questo volume rappresenta “un saggio a tutti gli effetti, dove tutti i fatti sono stati verificati con cura”. Lo stile usato in questo lavoro, sottolinea la Maranelli, adotta un “linguaggio volutamente immediato, domestico, familiare“.


Perché nel Pantheon piove di meno? Perché alla destra della Fontana di Trevi si trova un grosso vaso da barbiere? Dove si può attraversare l’Italia in soli tre passi? Queste e tante altre curiosità vengono soddisfatte nella “Non guida”.


L’On. Pomarici ha voluto da subito esprimere i suoi più vivi complimenti all'editore e allo scrittore per aver dato vita ad un buon prodotto destinato sia ai turisti sia ai romani sempre meno attenti alla meraviglie con cui ogni giorno sono a contatto. “Questo libro fa parte della nostra tradizione e consiglierei a tutti di portarlo sempre nella propria borsa“.




Giuseppe Maranelli, lavora da 30 anni nell’ambito del turismo. Gestisce un portale su Roma:
www.rometorurismservices.com. Da sempre a contatto con i turisti di ogni paese, ha imparato a riconoscerne gli interessi e le curiosità. L’idea della Non guida nasce per rispondere a queste esigenze e alla volontà di raccontare una Roma inedita e inaspettata.

Autore: Giuseppe Maranelli

Titolo. La Non guida di Roma. Tutto quello che non avreste mai potuto sapere

Editore: Deinotera

Anno di pubblicazione: 2009

Prezzo: 15 euro

Pagine: 196
L’evento si è concluso con alcune pillole a cura dell’autore che ha ricordato il suo lungo e felice rapporto con i turisti nel territorio di Roma. Questo meraviglioso scambio professionale è stato un imput importante per la stesura della “Non guida di Roma“.

 
 
 

La Deinotera presenta al Campidoglio "La Non Guida di Roma"

Post n°69 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri


La Deinotera Editrice è lieta di invitarVi il giorno 20 ottobre 2009 alle ore 11:00 presso la Sala del Carroccio in Campidoglio (Roma) ove si terrà la presentazione alla Stampa de "La Non Guida di Roma. Tutto quello che non avreste mai potuto sapere" di Giuseppe Maranelli. (http://www.deinoteraeditrice.com/Pubblicazioni/La%20NON%20guida%20di%20Roma,%20curiosità%20e%20aneddoti.htm)

 

L'evento sarà inaugurato dal Presidente del Consiglio Comunale.



Qualora foste interessati alla partecipazione, Vi preghiamo di confermare la Vostra presenza ed eventualmente quella di Vostri amici interessati, inviando un'email a: redazione@deinoteraeditrice.com.Buona giornata a tutti.Il Direttore Editoriale(Deinotera Editrice).
 
 
 

Il Recensore su "La Non guida di Roma"

Post n°68 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri


Le tante identità della capitale. “La Non guida di Roma” (di Stefano Giovinazzo).



Nel libro di Giuseppe Maranelli, “La non guida di Roma” (Deinotera editrice, 2009) l’Urbe assume tante identità. L’autore romano ci porta alla scoperta di quello che “non avreste mai potuto sapere“.

Rilettura della storia in una guida non convenzionale. Da capitale a centro della cultura mondiale, dalla città dei papi a luogo di scherni, da popolo artistico a pozzo di segreti. Questo è il filo conduttore del libro di Maranelli. Offrire percorsi alternativi al turista e far riflettere anche il cittadino romano sulle strade e i monumenti che ogni giorno accompagnano il proprio sguardo, spesso distratto o inconsapevole di tanta memoria. Nelle pagine della “Non guida di Roma” ci sono personaggi e vicende dell’antica Roma, della Roma imperiale e della Roma dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Un percorso ironico, semiserio ma profondamente veritiero sui simboli dell’identità romana e mondiale.


Dalla statua di Pasquino alle oche del Campidoglio. Statue, affreschi, palazzi. A Roma tutto non è come appare. Dietro quei pezzi di storia si celano i racconti degli storici che Maranelli, con un arguto lavoro di documentazione, mette nero su bianco per offrire una guida molto interessante, un’antiguida che i romani sapranno far propria e custodire negli scaffali vicino a quelle “istituzionali”. Nelle 168 pagine del libro edito da Deinotera, si racconta la storia costruita attorno alla statua di Pasquino, diventata oggetto di invettive ironiche e graffianti ancora oggi. Si descrive anche la “miracolosa” respinta dei Galli ad opera delle oche ed il loro starnazzare al Campidoglio, simbolo della politica romana.


I papi: tra religione e peccati. Il papato e la religione cristiana è custodita a Roma, attorno a Piazza San Pietro, territorio dello stato di Città del Vaticano. Maranelli calca molto la mano sulle vicende religiose legate ai papi e non fa sconti, raccontato per filo e per segno gli errori e la facciata spesso oscura che avvolge il mistero dei papi. Si narra della castrazione delle “voci bianche”, favorite dalla Chiesa per costituire dei cori musicali all’altezza delle celebrazioni, alle decapitazioni comminate nei secoli.


A breve la casa editrice romana, metterà sul mercato nuovi volumi sulle Non guide con itinerari di Firenze, Venezia, Torino, Milano, Bologna, Ravenna, Napoli e Palermo. Un’iniziativa lodevole per riscoprire luoghi, personaggi e segreti della nostra penisola e offrire una guida alternativa a quelle convenzionali.


Giuseppe Maranelli, lavora da 30 anni nell’ambito del turismo. Gestisce un portale su Roma: www.rometorurismservices.com. Da sempre a contatto con i turisti di ogni paese, ha imparato a riconoscerne gli interessi e le curiosità. L’idea della Non guida nasce per rispondere a queste esigenze e alla volontà di raccontare una Roma inedita e inaspettata.


Voto: 7

Titolo: La Non guida di Roma. Tutto quello che non avreste mai potuto sapere

Autore: Giuseppe Maranelli

Editore: Deinotera

 
 
 

Radio 24 Il Sole 24ore su "La Non Guida di Roma"

Post n°67 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri


Radio24, Il Sole24 ore, durante la trasmissione "Il Riposo del Guerriero"per "Una città per viaggiare"intervista
Giuseppe Maranelli, autore de"La Non Guida di Roma"
In Studio: Stefano Gallarini

 

 

 

Per sentire l'intervista potete cliccare il lin che segue:

 

 

 

 
 
 

La Non Guida di Roma; tutto quello che non avreste mai potuto sapere

Post n°66 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri

Perché nel Pantheon piove di meno?
Perché alla destra della Fontana di Trevi si trova un grosso vaso da barbiere?
Dove si può attraversare l’Italia in soli 3 passi?
Chi sono le cortigiane oneste?
Cosa ci fa una partoriente nella Basilica di San Pietro?
Dove è stato assassinato Giulio Cesare?
Quale papa morì due volte? Come fa un obelisco a poggiare sul vuoto?
Cosa ci fanno dei cardinali mezzi nudi e sotto la pioggia?
La Città del Vaticano è un’enclave?
Quale leggenda nasconde la lapide del Papa mago?

La Non Guida di Roma risponde a queste e ad altre domande per raccontare curiosità, aneddoti, rivalità e vendette di quegli uomini che hanno reso grande, in ogni tempo, la città eterna.

 

 

Giuseppe Maranelli

 

 

Lavora da 30 anni nell’ambito del turismo. Gestisce un portale su Roma: www.rometourismservices.com. Da sempre a contatto con i turisti di ogni paese, ha imparato a riconoscerne gli interessi e le curiosità. L’idea della Non guida nasce per rispondere a queste esigenze e alla volontà di raccontare una Roma inedita e inaspettata.
 
 
 

Agoravox su "Il dono di Rebecca" di Marina Dionisi

Post n°65 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri


Perché tutto il visibile riposa sull’invisibilel’intellegibile sull’incomprensibileil tangibile sull’impalpabileNovalis



Per passione personale, adoro tutto ciò che tratta del paranormale. Quanti avranno amato il Sesto Senso, o The Gift? Con Marina, però, giochiamo in casa. E’ una studiosa dell’Energia e del Paranormale.

Sulle sue conoscenze ha costruito questo libro, che è oltre il semplice "impossibile".

"
Il dono di Rebecca" ha la capacità di catturare il lettore, di insinuare un dubbio, di generare emozioni, di coinvolgere nella storia di una bambina che sotto i nostri occhi diventa donna, affronta la vita con le sue difficoltà, diversa per un dono che potrebbe essere una maledizione ma che, attraverso la mente sottile dell’autrice e il carattere di questa donna "possibile", diviene una parte costante di una vita vissuta in pieno.

 

Marina, leggo che sei una studiosa dell’Energia e del Paranormale, come appare in quarta di copertina. Cosa vuol dire studiare l’Energia?

 

Significa scoprire - attraverso studi sulle cellule, studi di biologia, di fisica, di fisica nucleare e chimica, operati da una serie di ricercatori - che, oltre al mondo per così dire "materiale" che risulta visibile e palpabile a tutti, esiste un mondo più difficile da accettare e percepire che vibra intorno a noi, ma che fa parte sempre del mondo materiale; è solo un’altra sua manifestazione. Significa imparare a mettere sempre tutto in dubbio senza lasciarsi trasportare dall’entusiasmo.Ogni scoperta, ogni traguardo devono essere sempre affrontati con metodo, con l’ausilio della scienza, senza dimenticare mai che ciò che si cerca non è tanto la prova dell’energia quanto il suo funzionamento, il suo modo di manifestarsi, la sua regola, ove possibile. L’energia ha varie forme e varie esplicazioni; studiarla significa tentare di trovare sempre su basi e metodi scientifici la sua ratio, il suo ordine, le sue regole. Perché voler credere a tutti i costi ad una cosa non significa che la cosa in questione esista: bisogna provarlo.

 

 

Apollo e Deifobe. Un tuffo nella mitologia o in una probabile realtà?

 

Un tuffo nella mitologia. La figura di Deifobe mi ha sempre affascinata, soprattutto per la sua modernità: una donna che, in una religione di tipo patriarcale, ha il coraggio di rifiutare l’amore del suo dio manifestando la propria individualità e il proprio coraggio. Assolutamente affascinante!E poi la maledizione... tante vite quanti i granelli di sabbia racchiusi nella sua mano.Ecco che da tutto questo ho pensato di far partire una storia diversa, chiedendomi cosa sarebbe stata la Sibilla se davvero avesse vissuto tutte quelle vite. Sarebbe stata una donna come tante con una famiglia, un lavoro, una vita, ma con quel quid in più: l’opportunità di percepire, a contatto con cose, luoghi e persone, la loro storia più profonda.

 

 

Il Paranormale nella nostra vita. Per alcuni una certezza, per molti un bluff. Come si possono far collimare queste due realtà assolute?

 

Sfortunatamente ancora oggi si parla di "paranormale" come di un qualcosa che va oltre la realtà; ancora oggi si crede che con il termine "paranormale" si definiscano tutti quei fenomeni lontani da noi che spesso esulano nell’occultismo.Non è così. Per quanto mi riguarda il paranormale è più vicino ad ognuno di noi di quanto possa sembrare. Anche l’intuizione, il fatto di sapere in anticipo che una persona cara non sta bene, quella che spesso definiamo una forte sensibilità, potrebbe essere definito "paranormale".Il fatto grave è che sfortunatamente sono ancora pochi quelli che lo studiano seriamente. E’ più facile incontrare - ed è brutto a dirsi - molti buffoni che usano la parola "paranormale" per scopi illeciti.Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere il grande studioso bolognese Piero Cassoli, psichiatra, uomo di grande scienza e grande cultura che ha sempre studiato i fenomeni paranormali con serietà, metodo e professionalità: l’unico modo per arrivare a risposte serie e non ad inutili ipotesi.

 

 

Una vita e mille possibilità. Credi che il nostro cervello possegga facoltà realmente non utilizzate che ci potrebbero permettere un’esistenza differente?

 

Credo che il cervello sia uno degli organi che ancor oggi può riservarci un’infinità di sorprese. Credo che vi siano una serie di facoltà inesplorate che possediamo e che sfortunatamente abbiamo lentamente perso. Sì, credo che recuperare alcune di quelle facoltà potrebbe rendere diversa la nostra vita.

 

 

Veniamo al libro. Per me una meraviglia. Sono rimasta coinvolta dalla storia al punto da sentirmene una parte. Era come assistere all’avventura nel mondo reale. Insomma, un romanzo che parla di altro, ed al contempo è perfettamente reale. Sei cosciente di avere creato un piccolo gioiello della nostra letteratura?

 

Sono commossa e non so come ringraziarti per le tue parole! No, non sono cosciente di aver creato un piccolo gioiello. Volevo solo raccontare la mia realtà, una realtà diversa, vicina e lontana allo stesso tempo. Non un paranormale spaventoso e spettacolare, ma intimo e riconoscibile. E, qualora sia riuscita anche in piccolo ad aver raggiunto tale meta, ad esser riuscita a far partecipe il lettore di questo tipo di realtà, ne sono felice! Quindi le tue parole mi riempiono il cuore di gratitudine, grazie!

 

 

Una vita, un’amore, rapporti intrecciati, madri, figlie, uomini e donne. Una visione della quotidianità che lascia supporre una vita dettata da certezze e positività. Sono caratteristiche in cui ti ritrovi o sei riuscita a trasmettere un desiderio?
Diciamo che tento sempre di considerare la metà piena del bicchiere, la parte più bella di ogni cosa. Ho parlato della mia quotidianità: una vita in cui, chiaramente, i problemi ci sono. La vita di ogni giorno è frenetica e spesso non si ha tempo per nulla, ma per me la famiglia e gli affetti sono tutto: sono le solide fondamenta che permettono ad una persona di sentirsi stabile. Tutto può cambiare, demolirsi, terminare, ma i rapporti familiari, i rapporti veri, le amicizie sono importanti e sono per sempre. Questa è una ricchezza di cui non potrei mai fare a meno.Un antico detto orientale cita: "Un uomo, per non aver vissuto inutilmente, nella vita deve aver fatto tre cose: aver scritto un libro, aver avuto un figlio ed aver piantato un albero".Io le ho fatte... spero di non aver vissuto invano!

 

 

Marina Dionisi - Il Dono Di Rebecca , Deinotera Editrice, 2006
 
 
 

Carlotta Degl'Innocenti su "Il dono di Rebecca, il mistero svelato"

Post n°64 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri

Uscito in libreria ad aprile del 2008, il romanzo "Dono di Rebecca. Il mistero svelato" invita il lettore a percorre insieme alla protagonista esperienze e avventure paranormali. Uno dei tanti misteri d'Italia che non delude mai i lettori del genere.di Carlotta Degl'Innocenti



Secondo romanzo di Marina Dionisi che prosegue e completa il primo libro d’esordio dell’autrice. Il racconto trasporta il lettore nell’universo, sia personale che generale, di coloro che hanno il dono della sensitività. La storia è suddivisa in una successione di episodi cronologici con uno stile descrittivo gradevole che si presta volentieri a una trasposizione cinematografica. L’autrice, studiosa dell’energia e del paranormale, ha partecipato a numerosi programmi televisivi e radiofonici dando un forte contributo alla comprensione di alcuni fenomeni che vanno al di là della nostra più fervida immaginazione. Eventi o manifestazioni dei quali ci sentiamo, nonostante tutto, attratti e da lei raccontati con molta semplicità, in un romanzo ambientato nei giorni nostri.


RIEPILOGO LIBRO D’ESORDIO. La protagonista, Rebecca, scopre da bambina le sue qualità di sensitiva. Incoraggiata dai genitori e dalla figura del nonno, la giovane trova un sostegno, molto tollerante, per crescere in modo equilibrato, nonostante le sue inconsuete visioni che la soverchiano improvvisamente in situazioni diverse quando entra in contatto con degli oggetti o con delle persone. Con il passare degli anni, la protagonista impara a dominare e a sfruttare le sue percezioni.


IL DONO DI REBECCA. IL MISTERO SVELATO. Il secondo romanzo si annuncia molto più intricato nelle varie vicende che vengono narrate sul filo del racconto surreale. Rebecca è un’adulta. Sposata con Giacomo, ha auvto tre figli; e Milly, la più grande, è l'unica ad avere ereditato il dono materno. Insieme, hanno una vita familiare ordinaria e comune a molte persone. Eppure la storia riportata in prima persona, attraverso lo sguardo della protagonista, ci trascina in uno spezzato molto ermetico sul significato della “veggenza”. Il racconto, ambientato nel nostro quotidiano, è teso ad illustrare, attraverso delle esperienze parallele, la progressiva scoperta delle origini della chiaroveggenza di Rebecca. Storie di vite precedenti che affiorano alla memoria grazie ad incontri casuali nei quali si rivelano, capitolo dopo capitolo e come un tassello dopo l’altro, molte delle risposte che la protagonista sta cercando. Dall’antico Egitto all’oracolo di Delfi, la sensitiva rivive epoche in cui prima ancora della storia scritta, umani e divinità condividevano l’esistenza nel mondo reale. Un percorso molto ambizioso, al di là del quale il lettore, appassionato di questo tema, troverà molte tematiche e simbologie pertinenti alla disciplina esoterica. Sebbene l’autrice tratti un argomento così delicato, nondimeno perviene a far comprendere al lettore la condizione esistenziale di coloro che vivono in questo stato percettivo. Il confronto tra la realtà di tutti i giorni e le esperienze ultrasensoriali della protagonista è convincente. Alcune descrizioni possono sembrare alquanto parossistiche e a volte incomprensibili quanto l’universo del paranormale. Malgrado ciò sentiamo che vi sono numerosi eventi ai quali non sappiamo dare un senso e che vengono descritti coraggiosamente dall'autrice.


STILE. Un effetto stilistico molto descrittivo e ricco di dettagli e di ambientazioni storiche. Marina Dionisi illustra molto bene l'universo interiore dei suoi personaggi, che ci fa sentire come persone a noi familiari. La narrazione scorre veloce, grazie a uno stile che cerca di mantenere il ritmo colloquiale. La studiosa-scrittrice sta confermando un suo talento narrativo che conquista non solo per il tema da lei trattato ma per l'attenzione che rivolge alle sfumature dei sentimenti umani e le delicate inflessioni dei rapporti interpersonali. Carlotta Degl’Innocenti

 
 
 

Mokaweb intervista Marina Dionisi

Post n°63 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri

Intervista con l'Autore:

 

Gustav Jung consultava l'I-Ching mentre Freud leggeva i Tarocchi. Possono le discipline esoteriche convivere armoniosamente con la medicina ufficiale?

 

Non credo che medicina ed esoterismo possano convivere armoniosamente, in quanto i principi che fanno da fondamento alle due scienze sono troppo diversi. Per la medicina sarebbe impossibile parlare degli angeli e comunque prendere in considerazione la loro esistenza, mentre per l'esoterismo questi fanno parte del proprio percorso e della propria ricerca spirituale.

 

Le biografie dei grandi studiosi del paranormale hanno sempre affascianto. La tua letteratura è stata in qualche modo influenzata da esse?

 


I miei scritti sono nati dalla voglia di far conoscere agli altri il "mio" paranormale: un paranormale che non vuole né spaventare, né essere sensazionalista. Un paranormale che altro non è se non il mondo delle vibrazioni emanate da tutto ciò che ci circonda, siano i luoghi, le persone o gli oggetti.

 


Due inviti nella stessa sera: da una parte una cena con Brad Pitt, e dall'altra un invito ad una seduta spiritica. Cosa scegli?
Ma sicuramente una serata con Brad Pitt!!

 


Lo studio del paranormale è una ricerca continua sui grandi temi esistenziali, primo fra tutti la morte.Come si colloca il tuo lavoro artistico?

 


Nel mio lavoro artistico riporto ciò in cui credo: niente ha mai fine. La morte non esiste, è solo una mutazione vibrazionale.

 


Si possono condividere con il grande pubblico attraverso un libro di narrativa, temi esoterici?
Attraverso un libro di narrativa, con il pubblico si possono condividere sia temi esoterici che qualsiasi altro tema. Credo che il vero compito dello scrittore sia quello di prendere per mano il lettore e portarlo con sé, passo dopo passo, lungo la strada che vuole mostrargli. Deve cercare di coinvolgerlo facendogli capire, provare, sentire, vivere ciò che ha provato, vissuto e sentito lui.

 


Esiste l'aldilà?

 


Sì, sono convinta che esiste.

 


Quali letture consiglieresti a chi è completamente profano del paranormale?

 


Consiglierei i "Quaderni di Parapsicologia" del Dott. Piero Cassoli. E' una raccolta di articoli riguardanti la sperimentazione scientifica e la ricerca Parapsicologica.
 
 
 

Diva e donna intervista Marina Dionisi su "Il dono di Rebecca"

Post n°62 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri










Due donne: una ha “doti” di chiaroveggenza e ha racchiuso la sua storia in un libro (Il dono di Rebecca, ed. Deinotera Editrice); l’altra studia da anni il mondo affascinante della Parapsicologia. Ecco le due facce di una realtà “sensibile” ancora da scoprire.
Di Paola Biondi

MILANO – agosto
Protagonisti e studiosi del paranormale appartengono a un mondo un po’ misterioso, che si snoda parallelo a quello in cui scorre normalmente la vita quotidiana. Il sensitivo e chi ne analizza le capacità si incontrano e tra loro si crea un rapporto basato sulla fiducia. Tuttavia è abbastanza raro trovare tale binomio tutto al femminile: Marina Dionisi e Brunilde Cassoli sono due donne accomunate dalla passione per la dimensione esoterica delle cose. Marina è sensitiva e Brunilde l’ha “studiata”.

Marina, quando ha scoperto di avere capacità paranormali?
- Non c'è stato un momento particolare: come in molti processi della vita, anche qui non si può definire un inizio preciso. Forse che un bambino, quando nasce, si accorge di essere nato? Quando me ne sono accorta, faceva semplicemente e naturalmente parte di me. Mi accorgevo, semplicemente, che i bambini della mia età erano strani, diversi da me, non vedevano e non capivano cose che per me erano ovvie. Anticipavo le risposte alla maestra, prima che facesse una domanda… e per me era tanto divertente! I miei non si sono mai spaventati, hanno sempre e solo cercato di salvaguardarmi dalla curiosità della gente.

Quanto incide sulla vita quotidiana essere sensitivi?
- Non è facile essere sensitiva ed accettare di esserlo, perché comporta vivere e vedere la realtà in maniera diversa. Non dico più profonda, ma semplicemente diversa. Non vuol dire vivere più certezze o vivere una realtà più solida degli altri. Significa mettersi continuamente in gioco, dubitare delle proprie capacità, mettersi in dubbio come donna, moglie, e soprattutto madre. E cercare ogni giorno di più di capirmi, spiegare, trovare una risposta. Vuol dire combattere ogni giorno contro il cinismo, l'incredulità, la diffidenza della gente. Vuol dire essere consapevole che non tutti sono disposti ad accettarti perché questa diversità fa paura e a volte è così temuta da essere rifiutata.
A volte, osservando le altre persone, mi capita di pensare a come sarebbe stata la mia vita se non avessi avuto questa diversità. Sì, mi dico, certamente sarei stata molto più serena e forse la mia vita avrebbe preso una strada completamente diversa ma... no! Voglio essere me stessa, sempre, in qualsiasi momento!

Cosa significa “vedere la realtà in maniera diversa”?
- Intendo dire che percepisco la realtà in maniera più completa. Si ricorda di quando Rebecca (nel romanzo) sente “l'odore della morte” nel neonato? Secondo i Cinesi le persone hanno "l'odore dell'età"… non è forse la stessa cosa che ho detto io?
Inoltre, quando dico "vedere" la realtà in maniera diversa, intendo anche dire "sentire, avvertire" la realtà in maniera diversa da come la sentono ed avvertono gli altri. La vedo in maniera più completa perché avverto anche le vibrazioni che, appunto, non tutti riescono - o vogliono, per paura - avvertire.

Cosa significa “avrebbe preso una strada completamente diversa”?
- Se non fossi stata sensitiva, la mia vita sarebbe stata molto diversa perché avrei sofferto molto meno per questa mia diversità... e non scordiamoci che, essendo una donna, sono per natura molto più sensibile di un uomo.

Che cosa sono queste “vibrazioni” che lei avverte?
- Viviamo immersi nelle vibrazioni: vibrazioni emesse dagli oggetti così come dagli esseri viventi. Non ci stupiamo se un orologio funziona grazie alle vibrazioni di un minerale, il quarzo, così come non ci stupiamo se un acuto infrange un bicchiere di cristallo o se una sirena ci fa tremare i timpani... e allora, perché negare che le vibrazioni esistono, che ci possono "colpire" ed interagire con quelle che emaniamo?

Quale tipo di spiegazione si è data?
- Innanzi tutto vorrei chiarire che non sono né un professore, né un biologo né -tanto meno - un fisico o quant'altro. Studio questo argomento facendo ricerche su vari libri (dalla biologia alla fisica, alla medicina, alla biofisica, all'energetica, all'agopuntura, alla cultura orientale ecc.) perché mi riguarda e mi appassiona ed a volte in un libro trovo solo una riga che, unita al resto, serve a coprire un altro spazio di quel puzzle che sto costruendo sul paranormale.
Credo che sia gli oggetti sia le persone "scambino ed entrino in sintonia" con le vibrazioni degli altri oggetti e delle persone che stanno loro accanto. Quanto agli oggetti, già abbiamo parlato del quarzo e delle sue vibrazioni (ma non è solo questo minerale... tutto vibra!). Quanto alle persone, penso che anche noi emaniamo vibrazioni e quelle più potenti sono quelle del cervello.

Come ha incontrato Brunilde Cassoli?
- Ho inviato al Dottor Cassoli del Centro Studi Parapsicologici di Bologna il mio romanzo (Il dono di Rebecca, ed. Deinotera Editrice) con la speranza che mi contattasse. Avevo bisogno di certezze, di sapere, di capirmi. Logicamente, non tutto quello che vi è scritto è vero... ma sapevo che il Dottor Cassoli avrebbe saputo discernere il vero dalla fantasia. Dopo un anno, mi ha contattata: per vari motivi non aveva letto il mio romanzo, ma ora avrebbe voluto conoscermi. Ero emozionata! Fin da quando ero ragazza desideravo di poterlo conoscere, potergli parlare. Mi ha dato un appuntamento ed a quell'appuntamento ne sono seguiti tanti altri. Che dire del Dottor Cassoli e della Signora Brunilde? Due veri signori, due persone squisite! Con loro non mi sono mai sentita a disagio, sono riusciti a farmi sentire sempre me stessa. Spesso, la scienza determina la perdita della coscienza e della sensibilità; nel Dottor Cassoli ho trovato, oltre una persona validissima a livello professionale, una grande umanità.

Perché non vuole farsi fotografare e vuole rimanere nell'anonimato?
- Sono una donna come tante e come tale sono gelosa dei miei spazi, della mia famiglia e dei miei amici. Voglio solamente salvaguardare la mia privacy.

Usa i suoi poteri per aiutare gli altri?
- Non "uso" le mie particolarità (per carità, non sono poteri!) perché questo tipo di capacità non può essere gestito con sicurezza. Sono state le circostanze a permettermi di aiutare qualcuno.

Per esempio?
- Una mattina mi alzai dicendo a mio marito che "vedevo" che si sarebbe fatto male, "sentivo" che urlava, che si sarebbe rotto qualcosa all'altezza del basso torace. Mio marito, conoscendomi, restò alquanto scosso: non sapeva cosa fare, doveva correre a lavorare ed allo stesso tempo temeva il peggio. Alla fine decise di restare a casa, avvisando i colleghi dell'ufficio che avrebbe recuperato le ore un altro giorno. Ero molto preoccupata ed anche lui, vedendomi così ansiosa, si fece prendere dall'angoscia. Lo feci restare tutto il giorno a letto, di modo da evitare qualsiasi caduta, scivolone o qualsivoglia contusione. La sera tardi, finalmente tranquillo e convinto di aver scampato il pericolo, si alzò dal letto e piano piano andò in sala a vedere la televisione, mentre preparavo la cena. Improvvisamente starnutì con violenza (era allergico al velluto dei divani) e dette un urlo terrificante. Restai immobilizzata dalla paura... in ospedale diagnosticarono tre costole rotte!

I suoi desideri e le sue scelte, sono stati condizionati dall’essere sensitiva?
- Sapere di più può fare soffrire di più, soprattutto se si è una donna; sono sempre stata istintiva ed ho sempre seguito il mio cuore in ogni scelta. Ho sempre vissuto come tutti gli altri, cercando semplicemente la felicità.

Conosce altri sensitivi di persona?
- Ho conosciuto soltanto Gustavo Rol, quando ero bambina: rimasi colpita dalla sua signorilità e dalla sua sensibilità. Non ho mai conosciuto altri sensitivi.
Parecchi anni fa ho conosciuto un signore che aveva spesso dei "déjà-vue", ma si spaventava talmente, che ogni volta che accadeva quello che aveva "visto" gli venivano attacchi di panico. Era un ottimo sensitivo, cercai di aiutarlo, ma si convinceva sempre di più di "avere qualche rotella fuori posto!" Gli consigliai di andare da Cassoli, ma non volle mai farlo, temeva di sentirsi dire che era pazzo. Non l'ho più visto, ma spero che abbia imparato ad accettarsi e a coltivare queste sue capacità.

Che cosa le piacerebbe aver previsto?
- La vittoria dell'Italia ai mondiali! Ma ho vissuto le partite con le stesse emozioni degli altri, finendo per far sopravvalere la mia parte istintiva su quella sensitiva.

Da dove vengono queste doti? Si possono "allenare"?
- Penso che queste capacità siano "naturali" e facciano parte integrante dell'uomo e della sua essenza. Credo che nel periodo primitivo tutto questo fosse normale, così come la telepatia. L'evoluzione e la civiltà hanno portato i loro vantaggi, ma ci hanno anche fatto perdere qualcosa per strada.
Se una persona ha queste capacità può raffinarle, grazie anche ad una guida giusta come quella che ho avuto io dai coniugi Cassoli che mi hanno aiutata a non sentirmi sola.

Un giorno ridiventerà normale avere percezioni extrasensoriali?
- Chissà! Sarebbe bello! Purtroppo, la modernità ci porta a guardare fuori di noi mentre l'intuizione ci fa scrutare nella nostra parte più profonda... vedremo se saremo capaci di ritrovare noi stessi.

Cosa vede nel futuro dell'umanità?
- Ho fiducia nell'Uomo e nelle sue capacità, quindi credo che potrà ancora stupirci con le sue scoperte.

Che cosa, secondo lei, è urgente migliorare?
- C’è bisogno di tempo, c'è poco tempo per tutto: tanto per le cose futili quanto per quelle importanti. Le persone devono recuperare ed imparare a crearsi il proprio tempo.


La studiosa di Bologna

Brunilde Magnani, con suo marito Piero Cassoli - fondatore nel 1954 del Centro Studi Parapsicologici di Bologna e recentemente scomparso - ha trascorso gran parte della vita fra i misteri di una dimensione sconosciuta dell’esistenza. Fra le persone “studiate” c’era proprio Marina Dionisi, con cui parliamo in queste pagine.

Quando ha cominciato a interessarsi all’argomento?
- Negli anni ’70 Franco Moccagatta conduceva alla radio la trasmissione “Chiamate Roma 3131”. Mio marito, che faceva il medico ma era anche affascinato e studioso del “paranormale”, veniva spesso interpellato in diretta. Lui spiegava che quegli “strani” fenomeni che succedevano a qualcuno, in fondo facevano parte del mondo e che bisognava accostarsi ad essi senza timore. Fu così che un giorno ci recapitarono un intero sacco delle Poste con 15 mila lettere di persone che non solo erano interessate all’argomento, ma lo ringraziavano perché la sua era una voce “amica” che entrava in casa e che finalmente parlava di ciò di cui loro non potevano, senza essere presi per matti. Da quella volta anche a me si è aperto un mondo.

Chissà quanti soggetti avete studiato…
- Mio marito era stato il primo a “scoprire” Pasqualina Pezzola nel 1951, nel momento in cui i suoi poteri “diagnostici e terapeutici” raggiunsero l’apogeo. Le sue diagnosi erano veramente sconcertanti.

Dicono che fosse consultata da personaggi come Fellini e Zeffirelli, ma fu interpellata anche quando i papi Pio XII e Giovanni XXIII stavano per morire…
- Non abbiamo seguito solo lei: fra le centinaia di persone che si sono rivolte a noi, il 5 per cento aveva davvero capacità straordinarie, anche se inspiegabili in termini strettamente scientifici.

Ricorda qualche esempio?
- Luisa Codicini “leggeva” i pezzetti di stoffa e gli oggetti e diceva tutto sulla persona a cui appartenevano. Venia Sprega invece faceva l’esperimento della “sedia vuota”, cioè sceglieva sulla piantina di un teatro la fila e il numero del posto e prevedeva avvenimenti che riguardavano lo spettatore che vi si sarebbe seduto.

E la Dionisi?
- Marina Dionisi è una veggente straordinaria: noi le abbiamo mostrato foto di persone in vita, note e anche sconosciute. Nessuna di queste era presente quando lei faceva le “visualizzazioni”, ma le successive verifiche hanno dato risultati strabilianti.
P.B.
 
 
 

Il Gufetto su "Il dono di Rebecca"

Post n°61 pubblicato il 17 Marzo 2010 da deinoteralibri

“Preparatevi a scoprire che nulla è come sembra e che tutto ciò che vi circonda non è l’unica realtà che esiste…”

 

 

Queste sono le premesse di base dell’esordio letterario di Marina Dionisi, studiosa dell’Energia e del paranormale.“Il dono di Rebecca” è la fantastica storia della vita di Rebecca, che gira intorno all’antica leggenda della Sibilla Cumana, che rifiutando l’amore di Apollo fu costretta a vivere tante vite quanti granelli di sabbia erano racchiusi nel suo pugno.Una leggenda di vita, di morte, di visioni: lei interrogava, vedeva il passato, rivelava il futuro e il presente…La storia di Rebecca si snoda lungo la sua vita, vissuta tra Parigi, Milano e Napoli. La storia di una bambina che diventa donna e mamma, che nasconde il segreto e la magia della leggenda appena narrata: le sue doti divinatorie saranno messe a disposizione delle forze del bene, ma rappresenteranno anche una “diversità”, con la quale Rebecca dovrà fare i conti.

 

 

“Io sento le vibrazioni degli oggetti e capto ancora meglio quelle delle persone che li hanno tenuti in mano, in tasca, che li hanno toccati…”Forze irresistibili e antichi messaggi catapultano Rebecca in altre dimensioni: grida soffocate di persone che chiedono aiuto, che chiedono Pace, che chiedono salvezza. Voci e suoni provenienti da un mondo vibrante che vive parallelo alle nostre vite.La storia narra anche di un amore, con Giovanni, scritto nel destino, vissuto a perdifiato tra antichi messaggi provenienti dall’Himalaya, tra le urla dei morti della città sommersa di Sinuessa e tra gli emozionanti vicoli di Napoli, alla scoperta del mistero di Pulcinella.Un amore più forte delle barriere dello spazio e del tempo: “Giovanni, ascoltami. Ricordalo sempre, non dimenticarlo mai: se un giorno dovesse capitarmi qualcosa e ti dicessero che sono morta, non crederlo, non crederlo mai! Chiamami! Chiamami con tutte le tue forze, grida il mio nome con tutto il tuo amore e io ti giuro che mi sveglierò…”.

 

 

“Il dono di Rebecca” è una storia che intreccia normale e paranormale; una storia il cui filo conduttore fa da confine tra il mondo visibile e il mondo non visibile. La voce di Rebecca non è altro che la testimonianza, affascinante quanto incredibile, dell’esistenza di altre dimensioni, di altri linguaggi, di altre vite. Rebecca dà voce al mare, al vento: e a chi voce non l’ha più.“…E come stessi leggendo dal misterioso libro universale dov’è segnato da sempre il destino degli uomini, parlai.”

 

Meraviglioso.

 


di Ilario Pisanu
 
 
 
 
 

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Data di creazione: 17/03/2010
 

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