I MIEI RACCONTI
la studentessaCondividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Senza ombra di dubbio, le critiche non fanno mai piacere, anche quelle costruttive.
Sono utili, ma non sono piacevoli. Utili in quanto aiutano a vedere le tue convinzioni da un altro punto di vista. Spiacevoli, perché non sempre condividi questo punto di vista diverso dal tuo.
Certo, ti da il polso della situazione. Apprezzabile, chi ti muove una critica dimostra se non altro una certa dotazione celebrale. “fortunatamente direi, visto il continuo impoverimento culturale che attraversa in questo momento l’Italia”… il che non è sgradito, in un paese dove imperano tronisti e veline… dove aimè menti pensanti, e per menti pensanti non parlo solo di intellettuali, ma anche premi Nobel, costretti alla fuga in altre nazioni… mi fa piacere scoprire che esistono persone capaci di critiche, ma non solo, fanno le critiche usando un linguaggio più che corretto, senza offese gratuite, dando comunque diritto di replica. Piacevole incontrare questo genere di persone. Nonostante le differenze di vedute. Fermo restando che sono uno strenuo difensore dei principi democratici, “spesso presi a calci” rispetto le opinioni altrui, magari non condividendole, devo sicuramente ringraziare chi, usando un linguaggio pacato mi ha esposto il suo punto di vista….
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L'ho incontrata la prima volta due giorni fà, mi è risultata molto simpatica, ma non è di questo che voglio parlare. nonostante il freddo e quella pioggia fine e fastiodiosa, per capirci, quella pioggia londinese che ti penetra nelle ossa, conseguenza sempre fastidiosa di questo clima è il doversi coprire oltre misura. Comunque anche coperta ho visto una donna molto sensuale, come mi abbitudine, non ho parlato di sesso. Questo perchè ho una mia filosofia. Vuoi mettere però quando il clima è più clemente e vedi le donne che si scoprono? Per gli occhi di un uomo e sicuramente meglio. No, non è essere maniaco, ma cosa c'è di meglio di un paio di gambe che spuntano da sotto una mini? Basta dunque divagare. Dicevo, l'ho incontrata e da quel momento ho un chiodo fisso, se dovesse ripropormi di incontrarci, vorrei fare quanto scriverò ora. Andare in un sexy shop, comperare un ovulo vibrante telecomandato, incontrarmi con lei, andare in un locale qualsiasi, a quel punto lei dovrebbe dirmi che ha bisogno della toilette. Con fare noncurante le passerei un sacchetto, dentro ci sarebbe l'ovulo. Immagino lei che dentro la toilette lo inserisce dentro la vagina e torna al tavolo. Io ho tenuto per me il telecomado, lei non saprebbe quando io avrei azionato la vibrazione...... che ne dite??? sarebbe divertente???? Anche se pioveva e di conseguenza era entrambi
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Il lungo mare, quello che separa due aglomerati di case. Sullo sfondo quel mare che mi aveva visto sognare tante volte. La ragazza che veniva a pulire la casa che avevo preso in affitto era un continuo tormento, mi passava vicino abbassando lo sguardo, erano giorni che non veniva più a dare una rassettata alla casa, probabilmente ero stato estremamente brutale con lei. L’impulso di sodomizzarla era stato troppo forte. Ora il problema era come fare, cosa avrei dovuto inventare per trovare una sostituta. Decisi che per qualche giorno mi sarei arrangiato. Cenai da solo come al solito, non avevo voglia di vedere amici d’infanzia e vecchie fiamme, avevo solo voglia di solitudine. Dopo cena un salto al bar, tanto per evitare che mi si piazzassero a casa vecchi amici con le solite bevute, poi addicendo la scusa che dovevo alzarmi presto per una battuta di pesca tornai a casa, un po’ di tv e un libro. Mi addormentai tardi. La mattina presto uno scampanellio mi sveglio, scesi giù, rimasi stupito, era lei. "Ho scordato le chiavi a casa, sono tornata in paese e non mi andava di rifarmi 20 km per riprenderle, spero che non le sia stato di troppo disturbo". No, nessun disturbo, mi passa vicino, profuma di buono, di donna. Indossa un vestito leggero, corto, scarpe alla schiava, non posso non guardarle le natiche che si muovono libere sotto quella tela leggera. Sono sempre stato un buon osservatore, penso che indossa un perizoma perché non riesco a vedere quel segno che lasciano gli slip a mezza natica. Si volta e mi chiede se deve preparare il caffè, le dico di si. Vado di sopra e mi infilo sotto la doccia, mi è passata la voglia di pescare, infilo un paio di pantaloni di lino e una camicia, scendo d’abbasso sentendo il profumo del caffè che sale dalle scale fino alle mie narici. La trovo seduta su di uno sgabello, si alza immediatamente e mi versa il caffè mi siedo al tavolo, stranamente ho sempre trovato scomodo sedermi su di un divano, sia ben chiaro, sul divano ci si può fare di tutto eccetto che berci il caffè. Lei invece ci si mette sopra, piega una gamba sotto l’altra assumendo una posa estremamente sensuale, mi ero sbagliato, non indossa il perizoma, non indossa nulla sotto quel vestito leggero. Fingo di non accorgermi, finisco il caffè in modo insolitamente veloce, questo perché la sua presenza mi eccita e voglio togliermi immediatamente da quella condizione di stallo. Sfila la gamba di sotto, aprendo ancor più le gambe, vedo fugacemente le labbra della vagina gonfie. Si avvicina al tavolo per prendere la tazzina, strofina il ventre contro il mio gomito quando la prende, si avvicina al acquaio per metterla dentro, sono dietro di lei, mi sente, si strofina con le natiche contro la mia erezione. La prendo li, in piedi, senza una parola, la sento gemere e bagnarsi man mano che entro in lei fino a sciogliersi, la vedo diventare un ammasso di carne protesa solo a quello che è il raggiungimento della vetta del piacere. Urla il suo orgasmo, mi sfilo da lei, la volto, abbasso le spalline del vestito, indossa un reggiseno leggero di pizzo bianco, lei si muove per sfilarlo, le fermo le mani ma faccio uscire i seni da quella costrizione in modo che siano stretti dal bordo dell’indumento. La spingo in ginocchio, capisce subito cosa voglio da lei, schiude le labbra per avvolgere il mio pene. Mi spingo fino in gola quasi soffocandola, la penetro tra le labbra come se le penetrassi nella vagina. Sento il piacere che si avvicina, mi sfilo da quella bocca calda ed umida per spargere il mio piacere sul suo viso e sul seno, solo allora le dico di raccoglierlo con le dita e di bere il mio piacere….
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Cammino per strada, scelgo il marciapiede in ombra, qualche metro avanti, un jeans che fascia delle natiche perfette, cammina con passo deciso, sfrontato, da questo intuisco che non guardo una donna acerba, ma una donna che conosce, una persona che ha vissuto. Le passo accanto, mio malgrado la guardo, non è la classica donna perfetta, forse per questo emana un’aura di sensualità quasi animalesca. Ci troviamo vicini al semaforo pedonale, annuso quello che la mia immaginazione mi fa sentire come il suo profumo di femmina.
Lentamente, come se avesse sentito i miei pensieri, si volta, mi fissa dentro gli occhi, una sfida, lanciata ad un essere che ha riconosciuto come suo simile. Un cafè? Queste sono le parole che le dico. Perché no, risponde. Semaforo verde, attraversiamo l’incrocio presentandoci. Mirella, questo disse essere il suo nome.
La sua casa dietro l’angolo, andiamo li, mi disse, il cafè del bar è troppo forte, non saprò probabilmente mai come sarebbe stato il suo cafè…..
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Inviato da: adore1998
il 13/11/2011 alle 10:01
Inviato da: demonio999
il 12/11/2011 alle 22:04
Inviato da: adore1998
il 12/11/2011 alle 15:05
Inviato da: adore1998
il 18/06/2011 alle 15:37
Inviato da: PERLA.NERA1968
il 15/05/2011 alle 19:59