"Il giardino degli inglesi" di Vladimiro BottoneQualche giorno fa ho speso due parole per parlare di Vicarìa, il primo romanzo che vedeva come protagonista il commissario Fiorilli; ho letto il seguito, che non è una nuova avventura del nostro commissario, ma la continuazione della stessa storia, anzi, in questo secondo volume, Fiorilli non è l'attore principale. Forse addirittura ha più spazio il dottor De Consoli (il super cattivo di turno). Certo, vale più o meno quanto detto nella recensione di Vicarìa, salvo che qui forse le uscite dialettali sono meno frequenti, e si divaga un po' di più, e sono di più i personaggi che prendono la parola, ma ciò che questa volta mi induce a parlare e che mi pare si voglia costringere il lettore ad aspettare il prossimo libro, è un tradimento! (avrei preferito che il commissario si tuffasse in una nuova inchiesta, come succede a tutti i commissari)Sembra una sceneggiata a puntate, dove ogni puntata si chiude con un colpo di scena che rimanda alla puntata successiva. E non si sa da quante puntate sarà composta la serie!Si questo volume è interlocutorio! Non conclude nulla e da come si presenta potrebbe essere uno degli n volumi che comporranno la storia, (trilogia, tetralogia, pentalogìa ...).Già, una storia fatta a pezzi è pubblicata in un numero di volumi da stabilirsi, mi sembra solo una trovata commerciale che prende sempre più piede, e non mi piace!Non ho una grande memoria e dopo due anni non ricorderò certo cosa era successo nelle puntate precedenti, quindi che faccio riprendo i libri e rileggo le puntate precedenti? O più semplicemente smetto di seguire questa storia? Buona giornata