Der Steppenwolf

José Saramago - Storia dell'assedio di Lisbona


 
  "Il male delle fonti, però, anche se veraci nell'intenzione, sta nell'imprecisione dei dati, nella propagazione allucinata delle notizie, adesso stavamo riferendoci a una specie di facoltà interna di germinazione contraddittoria che agisce all'interno dei fatti o della versione che se ne offre, propone o vende e, da questa nascendo come una moltiplicazione di spore, avviene la proliferazione persino delle fonti seconde e terze, quelle che hanno copiato, quelle che lo hanno fatto male, quelle che hanno ripetuto per sentito dire, quelle che hanno alterato in buonafede, quelle che in malafede hanno alterato, quelle che hanno interpretato, quelle che hanno rettificato, quelle per le quali era lo stesso, e anche quelle che si sono proclamate unica, eterna e insostituibile verità, sospette, queste ultime, più di tutte le altre." Bello, davvero bello, straordinariamente bello!!Devo ringraziare Roberto Mazzi per il suggerimento, anche se non l'ho trovato comico, (mi era stato suggerito come tale) sono davvero contento di aver incontrato Sarramago! Ma forse non per tutti. "E la pittura, Orbene, la pittura non è altro che letteratura fatta coi pennelli, Spero non si dimentichi che l'umanità ha cominciato a dipingere molto prima di saper scrivere, Conosce quel detto, se non hai il cane, caccia con il gatto, in altre parole chi non sa scrivere dipinge, o disegna, è quello che fanno i bambini," Un libro non  facile, sia per la scrittura che la punteggiatura allucinante, (una delle maggiori caratteristiche di quest'autore), continui salti diegetici, eppure ti prende, ... la qualità della scrittura è davvero notevole, le figure retoriche, gli aggettivi, i motti, ... tutto sembra sregolato ma procede con la precisione di un orologio svizzero! Scritto davvero molto bene da un autore che ama giocare con la lingua! Ma tenendo conto del fatto che il protagonista è revisore di testi e che l'autore ama giocare con la lingua ... "Nient'affatto, i luoghi comuni, le frasi fatte, le locuzioni trite, i preamboli obsoleti, le frasi da almanacco, i detti e i proverbi, tutto può apparire come una novità, è solo questione di saper maneggiare adeguatamente le parole che vi siano prima e dopo," Un libro in cui la scrittura è come un fiume in piena che ti toglie il respiro, dove la forza delle parole, delle frasi, la mancanza di punteggiatura a volte trasforma il racconto in un fiume in piena che ti travolge e ti fa dimenticare dove sei o cosa stai leggendo, respiri a fatica e ti lasci sconvolgere la mentre da questo incessante flusso di pensieri e parole che potrebbero trovarsi in qualsiasi storia pur disgiunti dalla storia stessa per essere legati all'intimo dell'uomo, e mentre sei travolto ti ritrovi, ti riconosci e ti lasci trasportare dalla corrente senza dar più peso a dove essa ti porterà, questa capacità non l'ho trovata in altri suoi libri, almeno non così intensa, dove, magari, ho trovato profondità inaudite. "Come tutto, le parole hanno i loro che, i loro come e i loro perché. Alcune, solenni, ci interpellano con aria pomposa, dandosi importanza, come se fossero destinate a grandi cose, e, guarda un po', non erano altro che una leggera brezza che non sarebbe riuscita a muovere la pala di un mulino, altre, parole comuni, parole solite, parole di tutti i giorni, sarebbero arrivate ad avere, in definitiva, conseguenze che nessuno avrebbe osato prevedere, non è per questo che erano nate, eppure hanno finito per scuotere il mondo "  Se non il più bello tra i romanzi di Saramago, sicuramente uno di quelli che ho apprezzato di più, e sicuramente quello in cui il suo modo di scrivere più si manifesta, semplicemente meraviglioso. "È proprio vero che nella natura nulla si crea e nulla si distrugge, di tutto si approfitta. " Da leggere assolutamente! "L'unica cosa che non si è ancora appurata è se sia il romanzo che impedisce all'uomo di dimenticarsi, o se sia l'impossibilità dell'oblio che lo porta a scrivere romanzi."