Der Steppenwolf

Dacia Maraini - La lunga vita di Marianna Ucrìa


 "Uscire da un libro è come uscire dal meglio di sé. Passare dagli archi soffici e ariosi della mente alle goffaggini di un corpo accattone sempre in cerca di qualcosa è comunque una resa. Lasciare persone note e care per ritrovare una se stessa che non ama, chiusa in una contabilità ridicola di giornate he si sommano a giornate come fossero indistinguibili."È sempre bello imbattersi in un libro da cui si ha più, di quel che ci si aspetta!Questo è uno di quelli, almeno per me. Non conoscevo la Maraini se non di nome, ma non avevo mai letto niente di suo, e per colmare questa lacuna ho deciso di leggere questo romanzo di cui avevo sentito parlare e di cui avevo letto qualche recensione positiva, ma nulla di particolare."La sete ha messo il suo zampino in quella quiete sensuale togliendo profumo ai fiori, ispessendo le ombre."Bella anche la scrittura fluida, ricca, mai pesante.Beh, il romanzo è davvero bello, una storia che ti intriga che ti avvince e ti tiene legato fino alla fine."Si inventerà l'arte del risparmio e l'uomo conoscerà la volgarità di spirito."Mi sono facilmente affezionato alla protagonista nella quale a tratti mi identificavo, certo non per il difetto fisico/psichico, quanto per l'amore per la lettura e per i libri, si la nostra Marianna è davvero una grande lettrice."Non è questa una aberrazione della memoria che ama solo ciò che perde? proprio perché lo perde e ci fa languire di nostalgia per quegli stessi luoghi e quelle stesse persone che prima ci annoiavano profondamente? non è sciocco tutto questo, non è prevedibile e volgare?"I personaggi ben caratterizzati sono vivi e l'aspetto storico culturale così ben descritto da farti partecipe dell'epoca e degli avvenimenti. Amo i romanzi storici ben circostanziati. In cui i particolari di vita fanno parte di una trama che li pone lì precisi ed evidenti senza che diventino dei protagonisti!"Sapete, alle volte è l'amore degli altri che ci innamora: vediamo una persona solo quando essa chiede i nostri occhi."Inoltre mentre leggevo le digressioni sul pensiero e sulla vita dei "nobili" mi hanno davvero colpito, non sembravano ne inventati ne imparati, ho avuto l'impressione che chi scriveva conoscesse i fatti di persona, così sono andato a leggere la biografia di questa scrittrice, e meraviglia delle meraviglie una sua nonna era una principessa!"Per molti nobili della sua età, vissuti e maturati nel secolo passato, i pensieri sistematici hanno qualcosa di ignobile, di volgare. Il confronto con altre intelligenze, altre idee, è considerato per principio una resa. I plebei pensano come gruppo o come folla; un nobile è solo e di questa solitudine è costituita la sua gloria e il suo ardimento."