Der Steppenwolf

John Edward Williams - Stoner


  "A quarantatrè anni compiuti, William Stoner apprese ciò che altri, ben più giovani di lui, avevano imparato prima: che la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero e che l'amore non è una fine ma un processo attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un'altra "Questo è un libro di cui si è parlato e si parla tanto, vera antitesi ai romanzi ricchi d'avventura e di colpi di scena. Stoner è il resoconto della vita di un uomo spesa senza che nulla o quasi la rendesse interessante, ambientata negli anni Cinquanta del Novecento. Figlio di contadini, anziché aiutare e succedere al padre nel massacrante lavoro nei campi va all'università per laurearsi in agraria, nella speranza di migliorare la produzione dei propri terreni, ma ben  presto si rende conto che ciò che lo appassiona è lo studio della letteratura, quelle che resterà l'unica vera passione della sua vita. Resta folgorato durante una lezione e questo dal fascino di questa materia e  ciò gli dà la forza di  opporsi ai piani paterni e cambiare il corso della sua esistenza, che per altro scorre seguendo il flusso della corrente."L'amore per la letteratura, per il linguaggio, per il mistero della mente e del cuore che si rivelano in quella minuta, strana e imprevedibile combinazione di lettere e parole, di neri e gelidi caratteri stampati sulla carta, l'amore che aveva sempre nascosto come se fosse illecito e pericoloso, cominciò a esprimersi dapprima in modo incerto, poi con coraggio sempre maggiore. Infine con orgoglio"Diventerà docente universitario. Sposerà un bella ragazza di "buona famiglia" e avrà una figlia. La sua vita continuerà a fluire senza grandi emozioni positive e anche quando le cose non andranno come vorrebbe non si ribellerà. Tranne una sola volta in cui si impunta e resiste alla corrente per poter continuare ad aver stima di se. Si innamora ma viste le problematiche che ciò generà, gli ostacoli che sorgono e che li indurrebbe a cambiare per cambierebbero le basi del loro amarsi che esiste in quanto «Mentre almeno, fino a ora, siamo rimasti noi stessi. E sappiamo di essere... quello che siamo», vi rinuncia."Colto alla sprovvista da questo sfogo, Stoner restò un istante in silenzio. Poi disse: "Non deve preoccuparsi. Sono cose che capitano. Col tempo tutto si aggiusterà. Non ha importanza". E d'improvviso, dopo averlo detto, si accorse che davvero non aveva importanza. in quell'istante capì che era sincero e, per la prima volta dopo mesi, si sentì alleggerito dal peso di una disperazione la cui gravità non aveva mai realizzato fino in fondo. Stordito, quasi ridendo, ripetè: "Non ha importanza, davvero""Si ammala, muore. Un vero non eroe, una persona assolutamente anonima che conduce una vita anonima, tanto che "pochi studenti, dopo aver frequentato i suoi corsi, serbarono di lui un ricordo nitido" . Dalla narrazione di una simile esistenza Williams riesce a trarre un capolavoro da un'esistenza che non esiste, diafana se non trasparente una vita che si nutre di piccolissime cose e che spesso si lascia trasportare, ma da queste piccole cose riesce a trarre nutrimento e a vivere una vita soddisfacente. Una racconto  dove non è l'azione, i fatti o le avventure ad avvincere, ma lo svilupparsi di una storia tutto sommata banale, e che fin da subito conosciamo, perché nell'incipit ci viene raccontato tutta la vita del protagonista,    facendoci sapere  che non ci saranno colpi di scena a rendere appassionante la lettura, ma raccontata così bene da diventare avvincente. Ed anche la scrittura risulta non appariscente, senza grandi costruzione o invenzioni, ma sempre e comunque semplice lineare, dettagliata ma non asfissiante, facilmente leggibile e scorrevole.È facile considerarsi per bene, quando non si ha alcun motivo per non esserlo. Bisogna innamorarsi, per capire un po' come si è fatti.