Der Steppenwolf

Luther Blisset - Q


   "Omnia sunt communia!" "In questa vita ho imparato una cosa sola: che l'inferno e il paradiso non esistono. Ce li portiamo dentro dovunque andiamo." Per chi  ama i libri storici, "Q" è un romanzo da leggere assolutamente.Anche se all'inizio risulta un po' difficile da seguire per i salti temporale, e nell'insieme, la fluidità della narrazione a viene a volte interrotta da resoconti, lettere, divagazioni e da pagine di riflessioni religiose, ma resta comunque avvincente e più si procede nella lettura più ci si sente coinvolti e al contempo il romanzo diventa sempre più fluido, interessante, appassionante. "I cuori impavidi amano il cuore della notte. È il momento in cui è più difficile mentire, tutti siamo più deboli, vulnerabili."  Il protagonista, anonimo all'inizio prenderà durante il corso della narrazione svariati nomi, tanti quanti saranno i luoghi in cui la nostra storia si sposterà, storia che copre un arco di circa 50 anni e ci racconta della svolta protestante e degli "Anabbattisti". Storia i cui attori sullo sfondo e che determinano le vicende sono l'imperatore Carlo V, la chiesa cattolica i principi tedeschi, ma che viene vissuta in prima persona dal nostro protagonista, giovane protestante che abbraccia la fede battista, e che combatterà in nome della sua fede contro un invisibile nemico "Q". "La memoria. Sacca piena di cianfrusaglie che rotolano fuori per caso e finiscono col meravigliarti...". Incredibilmente ben documentata la storia non può che non appassionare anche se parla di aspetti lontani da noi nel tempo e nel contenuto, la fede protestante non riesce a crescere in Italia, ma non per questo risulta meno seducente.La parte che si svolge in Italia ci fa venir voglia di visitare alcune città prima fra tutte la Venezia di metà 500, dove vorremmo far un salto perché è un "must", che ci viene descritta come l'ombelico del mondo in cui si trova tutto e tutto avviene, dove tutto è possibile e al contempo per ogni cosa si rischia la vita, la città più cosmopolita del momento, quasi una città impossibile ma reale dove tutti confluiscono,  come potrebbe essere una Berlino, una Londra, una New York una Istanbul  e al contempo più di tutte queste! "«C'è un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante». " La qualità della scrittura generalmente attraente, veloce semplice e ricca a volte sembra diversa, forse perché il romanzo è frutto di un collettivo, in alcuni momenti nei tratti di invocazione religiosa il tono diventa un po' ampolloso, ma la maggior parte del libro ci racconta in presa diretta la vita del nostro protagonista e si fa leggere facilmente. "Gli anni italiani insegnano che i palazzi sono micidiali quanto i campi di battaglia, solo che qui dentro i rumori della guerra sono attutiti, assorbiti dal parlottio delle trattative e dalle menti acute e assassine di questi uomini. Niente è ciò che sembra dentro i palazzi romani"