Der Steppenwolf

Andrea Camilleri - Il metodo Catalanotti


  "Stava tintanno di staccari i cigli dai sopraccigli"(esagerato!!!un Montalbano diverso!) Un altro libro con Montalbano & c. che tutto sommato non si discosta molto dalle precedenti avventure, del commissario se non per l'ambientazione,  in questo romanzo viene a galla il grande amore di Camilleri per il teatro, del resto lui comincia la sua carriera come regista teatrale, e qua può riportare la sua passione e farla diventare parte integrante se non protagonista della storia. "Votala come vò sempri è cucuzza"Non conosco il siciliano, ma mi chiedo se non avrebbe dovuto essere " sempri cucuzza è " Gli altri personaggi sono sempre gli stessi, forse qualche riga in più è spesa per la figura 'esagerata' di Catarella, e alle sue gaffe,  non ricordavo negli altri romanzi, tanto spazio dedicato a questo personaggio, ma ormai nella memoria romanzi e sceneggiati si sovrappongono e non si sa da dove  provengano i ricordi. Come se il sò rapporto con Livia fusse troppo blindato per essiri condizionato dallo spazio e dal tempo... dato per certo... scontato. E scontate oramà erano addivintate le loro tilefonate a parlari del cchiù e del meno, le serate passate 'nzemmula sul divano senza dirisi squasi nenti, abbrazzati supra al letto senza manco 'na vasata.E quello era forsi amuri?Non ebbi dubbio: sì, era amuri. Vecchio, consunto come a un vistito troppo a lungo usato, con qualichi pirtuso ccà e ddrà, ricusuto alla meglio, stanco, ma sempre amuri Qualche novità nella vita sentimentale del nostro commissario, era ora!Era Livia. Non arrispunnì. Si susì, dissi ad Antonia di scusarlo e niscì fora dal locali. Sulo allura s'addicidì a pigliari la comunicazioni. Appena che ebbi ditto «pronto» vinni subito assugliato dalla voci arraggiata di Livia. «Posso sapere che fine hai fatto? Avevi detto che mi avresti chiamato e invece non ti sei fatto sentire! Ma che diavolo ti succede? Me lo vuoi spiegare una buona volta?».«Non è questo il momento».«Invece sì, è questo. Io mi sono stufata. Se c'è qualcosa che non va, abbi il coraggio di dirmelo apertamente». «Ti ho detto che non è questo il momento. Sono con altre persone. Non posso perdere tempo».«Quindi mi stai dicendo che parlare con me è una perdita di tempo?».«Ti ripeto che non posso parlare».«Va bene» concidì Livia. «Allora dimmi quando ti posso chiamare».«Ora come ora non so darti una risposta».«Sai che ti dico, che se tu non puoi parlare, lo faccio io: sono stanca di aspettare una tua telefonata, una tua visita, una tua qualsiasi proposta. Io aspetto, aspetto... sono in attesa da una vita, sospesa tra il tuo lavoro e quello che dovrebbe accadere in un futuro che non arriva mai. Ma secondo te è normale che tu non mi abbia cercata per giorni? Che tu non ti chieda come sto io, cosa faccio, come mi sento? Salvo, c'è una sola cosa che può giustificare il tuo comportamento: tu non mi ami più. O comunque non abbastanza da fare qualcosa per me. Ed io, adesso, sono stufa di dare priorità solo a quello che è meglio per te. Io voglio pensare a me. Perdonami, forse non è giusto dirtelo per telefono ma sono davvero esausta. Per me la nostra storia è alla fine». Ristaro deci lunghissimi secunni 'n silenzio.Po' Livia squasi 'ncredula spiò:«Ma non hai niente da dire?».«No» fici Montalbano chiuienno la comunicazioni Spesso Montalbanoi ci aveva dato da pensare con i suoi comportamenti, ma questo è proprio un vero colpo di scena! "In questo momento sto leggendo un racconto di un autore siciliano che mi piace molto, si chiama Giosuè Calaciura, lo conosci?". Montalbano non acconosciva quello scrittore ma sapiva tutto dell'editore. 'na signura che aveva messo su 'na casa editrici palerminata che faciva i libri cchiù belli a vidirisi e a leggirisi. Un po' di pubblicità,occulta o esplicita che sia, serve a ingraziarsi e a ringraziare, ma non me lo aspettavo!