Der Steppenwolf

Joe R. Lansdale - Una stagione selvaggia


  "«A-ha, e il cazzo duro non ha coscienza.»" Mi avevano consigliato questo noir perché pieno di ironia e sarcasmo, quindi piuttosto spiritoso, non ho riso neanche un po'! Devo comunque  riconoscere che spesso i dialoghi tra i protagonisti sono davvero pieni di ironia e sarcasmo! "- Hap, - disse Trudy. - dobbiamo fare quattro chiacchiere. Dio aveva parlato. - Davvero?" Il libro è ambientato nella periferia degradata americana,  l'io narrante, Hap è ex movimentista beatnik degli anni 60 che vive alla giornata come il suo migliore amico Leonard ex militare che ha fatto la guerra in Vietnam, i due si guadagno da vivere con lavori giornalieri o stagionali e si divertono a prendersi in giro e canzonarsi!Il romanzo comincia presentandoci i nostri protagonisti che vanno alla deriva in una società che li ha delusi e con cui hanno poco da spartire, fino a quando il loro trantran non viene interrotto dall'arrivo di una vecchia fiamma di Hap."Un mostro si chinò su di me. No, era Leonard. Si tolse la maschera e il respiratore di bocca. Mi stava chiamando, ma la sua voce sembrava arrivare da molto lontano. Stava chiamando anche qualcun altro. Qualcuno di nome Tessa D'Arazzo. No, un momento. Era testa di cazzo. Per caso ero io? - Rispondimi, testa di cazzo. Stai bene? -Credo di si, - dissi." E, poiché i maschi non ragionano con il cervello ma con un organo posto più in basso, il nostro eroe, anche sapendo di sbagliare, si lascia coinvolgere in una losca avventura dalla sua ex fiamma.La storia comincia ad accelerare e un po' alla volta raggiunge un ritmo sostenuto, che ti avvince e ti fa seguire la narrazione con il fiato sospeso (o quasi, già perché tutto sommato se il libro appartiene ad una serie e i protagonisti sono sempre gli stessi, beh, è chiaro che non moriranno!). "Sono i due coglioni che vi hanno aiutato a trovare i soldi, no? Giusto? Ho indovinato? Del negro sono sicuro. E' l'unico negro della cricca. So che voi dite nero. Nero un cazzo. Riconosco un negro quando lo vedo." Sangue, cadaveri e sesso ne fanno un romanzo pulp, piuttosto avvincente, salvo il finale che ho trovato troppo moralizzante è deludente, rispetto a una simile ambientazione!Il linguaggio ben si adatta alla periferia spesso scurrile, tanto da impedire di postare delle citazioni, forse perché le più belle non sono riportabili!Nel complesso un bel libro nel suo genere, credo che leggero un'altra storia di Hap e Leonard! "Ci accarezzammo dappertutto e cominciammo a spostarci verso la camera da letto, seminando vestiti lungo la via. Sotto le coperte ballammo la vecchia lenta danza, e lei si lasciò andare a quella risata che amavo tanto, dolce e felice come il canto di un uccellino.E non mi venne in mente che anche il più rapace degli uccelli, il laniere, è capace di cantare"