Der Steppenwolf

Ricardo Romero - Storia di Roque Rey


  "Ci sono due tipi di ballerini. Quelli che ballano guardando la loro compagna, e quelli che ballano guardandosi i piedi. Quello che guarda la compagna sta guardando il futuro, le possibilità che può avere con quella donna. Quello che si guarda i piedi sta guardando il presente. Sta guardando la musica" Mi piacerebbe ricordare chi mi ha suggerito questo romanzo, lo vorrei davvero ringraziare.Molti scrittori latino americani hanno spesso un senso del realismo magico e/o dell'onirico che ci lascia basiti, ci affascina e ci coinvolge senza che riusciamo bene a capire il come ed il perché. E diventa davvero difficile parlarne, spiegarlo recensire simili libri.Il nostro protagonista. Roque Rey è un bambino che non conosce il padre, un inetto che lascia la famiglia, e viene abbandonato dalla madre che lo lascia alla sorella per andare a cercare il padre del ragazzo. Le persone fuggono!Il ragazzo cresce con gli zii Elsa e Pedro, fino a quando lo zio Pedro muore, allora la zia Elsa chiede a Roque, dodicenne, di indossare le sue scarpe per ammorbidirle un po' in vista del viaggio nell'aldilà. Lui riempie le punte con il cotone, "Senza far rumore, uscì dall'appartamento e, senza proporselo, non tornò mai più." "Attraversò la strada e continuò a camminare. Cammina e cammina, non tornò più a casa dalla zia." E continuerà a camminerà per quarant'anni attraverso l'Argentina, facendosi portare dal vento senza mai scegliere, ascoltando voci che solo lui sente! Una camminata, che lo porterà a riflessioni sconcertanti, e a incontri indimenticabili. Umberto, un prete epilettico parricida, che abbandona la chiesa e fugge con Roque; Los Espectros, un gruppo di musicisti/filosofi "Nella musica non c'è niente di reale, ma nemmeno niente di irreale. Il diluvio non la bagna perché è lei il diluvio. Il disastro non è in lei perché è lei il disastro." itineranti, con almeno uno dei componenti che è un "fuggitivo", ma anche gli altri sono tutti sopra le linee;  che lo ingaggiano come ballerino; Marcos Vryzas, bohémien alcolizzato che fugge dalla vita; Mariana, figlia di Gallardo il fuggitivo dei Los Espectros, e sorella di altri fuggitivi, di cui si innamora, ma che alla fine "uscì a lavorare come al solito. Non tornò più."; Natalia, una bambina dall'intelligenza eccezionale che si innamora di lui ma che alla fine fuggirà. Roque vive queste esperienze ascoltando ciò che gli suggeriscono le scarpe, prima quelle dello zio che terrà sempre con se, poi altre scarpe, prese all'obitorio dove si trova a lavorare, e che lo portano in giro e gli raccontano storie. "Di nuovo la perfezione, e la perfezione è questa: il dolore è così grande da avere le dimensioni esatte del paesaggio." Tutto questo mentre il tempo e la storia si evolve in una Argentina che è lì sullo sfondo e fa sentire le sue vicissitudini. Il tutto scritto in modo scorrevole e avvincente, una storia che anche se non c'è cattura, con asserzioni che ti lasciano stordito, perché non sai se confutarle e non potresti o se accettarle senza averle ben capite, ma sentendole profondamente vero dentro! "Chi poteva sapere che cosa la nostalgia era capace di fare nella morte." Un libro da leggere assolutamente. "Bisogna fare il giro del mondo per vedere se stessi di spalle mentre si cammina"