Der Steppenwolf

Corrado Alvaro - L'uomo è forte


 " La civiltà è un lungo imparare" Bah! Qualche giorno fa commentavo 1984 di Orwell, e qualcuno mi ha detto che tutto sommato poteva essere ispirato da questo libro di Alvaro, scritto una decina di anni prima! Quale meravigli, quale sorpresa, Orwell che plagia un Italiano!!!Ero stupito e costernato, possibile che non avessi mai sentito questa storia? In ogni caso prima di pronunciarmi in modo o nell'altro ho pensato fosse giusto leggere questo romanzo!Letto! "Ella sollevò la sinistra e gliela passò tra i capelli. Attirandolo verso di sé, tirandolo per i fili dei capelli, ella disse: "Ecco."" Ora mi chiedo, una volta di più, se la gente parla solo per far prendere aria alle tonsille (e quando scrive perché lo fa?) o se lo fa per darsi un tono anche dicendo corbellerie.Paragonare questo romanzetto a Orwell è un vero sacrilegio!Roba da "vaporizzare" chi ha fatto una simile asserzione!Il testo povero di Alvaro non crea un mondo distopico, ne tutta una filosofia che lo spieghi giustifichi, lo definisca nei dettagli, per quanto parossistici possano essere, un lavoro davvero incredibile! L'uomo è forte si limita ad ambientare la sua storia in paese con un regime totalitario, che ci ricorda molto la Russia stalinista, ma che avrebbe anche potuto essere la Germania nazista. Paesi dove, infatti, questo romanzo non venne pubblicato.Tolto questo resta poco da dire, la storia è banale, e ci racconta di un Ingegnere originario di questo paese che dopo aver vissuto e studiato all'estero, sconfortato dall'assenza di valori che riscontra nella società occidentale, che continua ad esistere e ad avere le caratteristiche che conosciamo, decide di far ritorno al suo paese, spinto anche dal desiderio di incontrare una donna conosciuta durante i suoi studi.Il rientro però è traumatico, in una società dove tutto manca e dove ciò che viene dall'estero ha un plus valore dato solo dal fatto che è sconosciuto, cosa vera nei paesi del blocco comunista fino alla caduta del muro. "Quello d'insegnare qualcosa a qualcuno, è un compito meschino, e non da artisti. La civiltà e il progresso oggi offrono tante forme d'insegnamento che l'arte se ne potrebbe ritenere dispensata. L'arte è l'artista stesso." Oltre a questo c'è la costante paura di essere sempre denunciati e quindi condannati come controrivoluzionari solo in base ad un sospetto, ma anche questo non mi sembra finzione, era il clima che si viveva davvero in quei paesi, forse la verità era anche più terribile! "Morire, ma essere un uomo. Morire, ma vivere." Ed allora dov'è questa invenzione, questa distopia? Abbastanza assurdo anche il nostro protagonista, che forse era affetto da disturbi della personalità, e anche accettando che il clima di terrore potesse influenzare i comportamenti a vote diventano davvero ossessivi.Per di più il libro ha una scrittura poco fluida e piuttosto noiosa, piena all'inverosimile di pronomi quali, "ella" "egli" "colui" "costei" che si ripetono in quantità esagerata con una resa davvero strana, come si riscontrano spesso altre ridondanze. "Soltanto gli uomini sono capaci di ridire vecchie parole con un vecchio tono, scordando gli anni che sono passati." Altre cose che saltano agli occhi e il profluvio di aggettivi usati spesso come se si volesse creare un ossimoro che però non funziona, e in ogni caso si ha spesso la sensazione di eccesso, di figure che non sempre riescono a stimolare la nostra fantasia o se lo fanno è solo per interrogarsi sul senso e di sicuro non ci coinvolgono più di tanto. " La strada non ebbe pace tutta la notte. Le automobili arrivavano di gran carriera come se fuggissero un incendio. Molte erano stipate di gente; s'intravedevano in un baleno le ragazze ubriache di fuga, e come in preda a un demone lussurioso." Ci sono anche asserzioni difficili da capire/accettare! "Ora gli sembra di doverla rivedere; ma evidentemente non è più giovane e non può comandare col suo desiderio i passi di una persona amata come gli accadeva un tempo, quando bastava che egli pensasse un incontro perché avvenisse." Altre due piccole notazioni riguardano l'una la passione del nostro autore per il "turchino", colore usato un po' per tutto.Nel tempo alcuni termini hanno cambiato genere come il palmo delle mani che all'epoca risultava al femminile. " Poi si buttò sul divano, tenendo la palma sulla bocca." A questo punto sembra che il libro sia davvero pessimo, e forse sullo slancio ho un po' esagerato, ma poco. Sicuramente tra una cosa e l'altra c'è anche qualche intelligente spunto di riflessione, ma per favore non paragoniamolo assolutamente a 1984! "egli si mise a strofinarla con una devozione gelosa, in un'età senza rimorsi, senza macchia, senza timore."