Der Steppenwolf

Margaret Atwood - Il canto di Penelope


 "Chi può dire che le preghiere servano a qualcosa? D'altra parte, chi può dire che non servano a niente?"Un libro più che bello, un'idea magnifica, per come è impostato e per come è scritto.Penelope ai giorni nostri dopo duemila anni di permanenza nell'Ade ci racconta la sua storia, l'attesa di Odisseo, e ce la racconta come se fosse una tragedia greca con un coro che interviene e interagisce, come personaggio altro.Intelligente, brillante con un punto di vista femminile  e moderno seguiamo la storia e i suoi pensieri, i dubbi e le scaltrezze con cui si deve barcamenare per resistere  ai Proci che gli invadono la casa.Il libro scritto con una prosa estremamente lirica si arricchisce di trovate incredibili come al capitolo 26 in cui si svolge un processo moderno a Odisseo e si usa come unica fonte l'Odissea!"Il giudice (mentre sfoglia l'Odissea) È scritto qui, in questo libro - un libro che dobbiamo assolutamente consultare, perché è il più autorevole sull'argomento - anche se, a mio avviso, ha evidenti aspetti immorali e contiene troppi episodi di sesso e violenza - è scritto qui, appunto"Geniale! Come trovo geniale la figura di Elena, che dopo duemila anni continua a imperversare e creare "problemi".Ma ci sono altri passaggi memorabili e nell'insieme il breve libro si fa divorare a tratti divertendoci mentre ci suggerisce profonde riflessioni .  "Quanto alla natura umana è, come sempre, infame." Un romanzo da leggere per tutti, non solo per chi è appassionato di classici o di miti che sicuramente riandranno con il pensiero a rivisitazioni di miti come quelle di Dürrenmatt ("La morte della Pizia") e che riscopriranno la voglia di riprendere simili letture come "La figlia di Omero" di Graves."La vicenda del sudario è divenuta quasi immediatamente leggenda. Di un lavoro che non finisce mai si dice che è «la tela di Penelope»"