Der Steppenwolf

Enrico Ianniello - La Compagnia delle Illusioni


Enrico Ianniello - La Compagnia delle Illusioni "tutto il mondo è teatro..." lanciai, presuntuoso. E lei la citazione ce l'aveva nel quadernone, e ti pareva?, e andò subito a pescarla. "...e tutti gli uomini e le donne sono attori, essi hanno le loro uscite e le loro entrate, e una stessa persona, nella sua vita, recita diverse parti."Ero davvero contento che fosse uscito un nuovo libro di Ianniello, il suo Isidoro Sifflotin mi era piaciuto molto, quindi speravo di imbattermi in qualcosa di simile, magico, straordinario, surreale.Invece questo romanzo, per quanto improbabile racconta una storia possibile, e rimane nei limiti del reale del credibile, una storia civile che forse qualcuno si era anche sognato!La storia è sicuramente ben raccontata e abbastanza avvincente e anche quando sembra che si sia intuito come dove sta parando, ti sorprende, si non mancano certo i colpi di scena ne le grandi riflessioni, che non possono che farci pensare." "Vai! Non aver paura!", perché senza gioco non c'è racconto, senza gioco non c'è filosofia, senza gioco non ci sarebbero gli artisti, non ci sarebbe niente, perché niente oltrepasserebbe il limite della vita quotidiana, della realtà! 'A realtà è difficile assai, amore mio, perché 'a realtà ti invade secondo dopo secondo e ti intristisce, ti fa venire l'umido nelle ossa, ti cresce il muschio dell'attualità sulla pelle, poi tu ti vuoi curare e fai peggio ancora, ti dicono "informati!", "devi sapere!", e allora cerchi, cerchi confusamente di sapere, e l'inquinamento ti divora completamente e tu ti scordi di tutto quello che c'è di bello nella vita, ti scordi che sei nato per ballare, per correre, per sognare una vita diversa, e sincera, e nutrirti di quel sogno!" Lui è un grande autore, quindi la prosa è molto affascinate, colta e cosparsa di napoletano che la rende più leggera e immediata, ma nonostante tutte queste belle caratteristiche, non sono riuscito ad apprezzare granché questo romanzo." Il fiore dell'illusione produce il frutto della realtà."Forse dipende solo da me, dal fatto che sono stanco di leggere di dolore e nostalgia, forse perché ho l'età in cui la nostalgia dovrebbe farla da padrone che non riesco ad apprezzarla, anzi la rifuggo, e cerco il faceto, l'effimero, il magico, la speranza, tutte cose che qui sono negate. E questo suffuso senso di sofferenza che pervade lo scritto non mi ha permesso di godermelo fino in fondo. "Voglio questo. Mi voglio emozionare, mi voglio mettere paura, mi voglio sentire giovane!"Quindi forse ho letto un bel libro e non sono riuscito ad apprezzarlo, ma non mi sentirei neanche di consigliarlo, salvo che si voglia un può sguazzare in questi tristi sentimenti, per poi "apprezzare" la propria quotidianità!""Noi donne siamo giovani per sempre, faglielo capire a tuo fratello! Diglielo che se vuole imparare a godersi la vita come fa un ragazzo, giorno dopo giorno, non deve sapere quello che gli succederà nella scena che sta per cominciare. Sennò che sfizio ci sta?"