Der Steppenwolf

Arnon Grunberg - Terapie alternative per famiglie disperate


Avevo letto una sinossi di questo libro che diceva "Un romanzo grottesco che parla d'amore e di perdita, di genitori e figli, di solitudini troppo rumorose.  Otto Kadoke è uno psichiatra specializzato nella prevenzione dei suicidi. Nonostante gli onerosi impegni di lavoro non manca mai di andare a trovare l'anziana madre, affidata alle cure di due ragazze nepalesi, Rose e Gloria, i suoi angeli.  Un giorno però il delicato equilibrio familiare si spezza: Rose apre la porta di casa vestita solo di un asciugamano e Kadoke, fraintendendo, si lascia travolgere dalle emozioni. Offesa, Rose si licenzia in tronco, trascinando con sé anche Gloria e aizzando l'intera comunità nepalese contro lo psichiatra. Nell'attesa di trovare una nuova badante per la madre, Kadoke rimette in discussione la sua vita, cadendo in una serie di esilaranti malintesi e improbabili equivoci, alla ricerca di una terapia alternativa alla disperazione." E visto che sono sempre alla ricerca di qualcosa di esilarante e di improbabile ho deciso di dare una chance a questo romanzo. Mai fidarsi delle sinossi!, forse chi l'aveva scritta non aveva letto il libro.L'unica cosa che caratterizza questo libro è il dolore!Un libro duro difficile, per chi sta davvero bene ed è interessato alla psichiatria e alla prevenzione del suicidio. La parte citata riguardante Rose è giusto l'inizio, e d anche fallace nella sua descrizione.Il romanzo in realtà ci narrerà di Kadoke, psichiatra che lavora in una unità speciale per la prevenzione dei suicidi,  che riesce a non farsi coinvolgere dalla vita, che anche occupandosi di persone border line non si rende conto di quanto la sua esistenza sia vuota, monotona, vana e improntata al non essere."La monotonia è una forma di sicurezza, con la monotonia si può scongiurare la paura."Quindi incurante di se stesso che va alla deriva continua con estrema fatica a portare avanti il suo lavoro finché un'errata valutazione dello stato di una sua "paziente", non lo fa ritornare su i suoi passi e lo induce  fare scelte non consone all'etica professionale, portando a casa la paziente e illudendosi di star facendo una cura sperimentale.Ma non va oltre, comunque non vuole farsi coinvolgere da niente, non vuole aprire gli occhi sulla su esistenza.Rifiutando ogni aiuto e allontanando chiunque cerchi di avvicinarsi, vive la sua viat non come uomo come immagina sia quella dello psichiatra."Non devi cedere al riflesso narcisistico di voler aiutare. Un uomo come lui ce la fa da solo. Se lo inizi ad aiutare, diventa dipendente. Così coltivi la dipendenza. Bisogna essere duri."Un romanzo che ci porta in un mondo di dolore, di sofferenza senza vie d'uscita, in cui il più malato forse e proprio il nostro protagonista, circondato da soggetti che benchè "malati" forse vedono meglio di lui.E i pochi sani che vorrebbero amarlo o essere amati, sono allontanati e dissuasi."Nessun amore può porre fine alla sensazione di considerarsi indegni di esistere, per questo non si deve affliggere nessuno con una tale richiesta."In compenso la scrittura e fluida e scorrevole e nonostante il disagio che si prova la lettura procede alacremente.Non mi sento di consigliarlo, ma non posso neanche parlarne male,"Non puoi chiedere alle persone di amarti, è chiedere troppo. Lo puoi chiedere soltanto a tua madre."