Der Steppenwolf

José Eduardo Agualusa - Teoria generale dell’oblio


 "Se dormendo sogniamo di dormire, possiamo, una volta svegli, trovarci dentro una realtà più lucida?"Che bello quando ti imbatti in un romanzo che supera le tue aspettative! Al piacere della bella sorpresa si aggiunge quella di una lettura piacevole! Si questo romanzo è stato davvero una gran bella sorpresa.Innanzitutto vorrei dire che il testo ha una strana struttura, il racconto principale, la storia che andiamo a leggere si sviluppa per la maggior parte nella prima metà del libro. Qui conosciamo Ludovica Fernandes Mano, detta Ludo, una donna a cui non è mai piaciuto affrontare il cielo. Terrorizzata dagli spazi aperti, capaci di farla sentire fragile e vulnerabile. Alla morte dei genitori Ludo va a vivere con la sorella maggiore Odete, che si prende cura di lei come se fosse una persona con invalidità. Ma Odette si innamora di un ingegnere minerario e lascia il Portogallo per l'Angola, nel 1975 epoca di grandi rivoluzioni in quel paese. Ludo segue e la sorella e con loro va a vivere a Luanda, in un appartamento all'ultimo piano di uno dei palazzi più lussuosi della città. Ma un giorno la sorella  e il cognato spariscono  lasciando la povera da sola con le sue pure e la sua incapacità di affrontare il mondo. Ludo allora costruisce un muro che separa il suo appartamento dal resto del mondo e rimane lì adattandosi a una vita solitaria e filtrata osservata dalla finestra e dal terrazzo, per oltre vent'anni!"Alcune persone hanno paura di essere dimenticate. Questa patologia si chiama atazagorafobia."Questa la parte principale, nella seconda parte del romanzo ritroviamo e scopriamo le storie di tanti personaggio che abbiamo solo incontrato di sfuggita vista da una finestra o dal terrazzo, e queste storia arricchiscono la prima e la dettagliano, aggiungono particolari ci spiegano i perché i ci mostrano dinamiche che non potevamo immaginare e a poco a poco confluiscono verso un unico centro e si riallacciano alla nostra Ludo arricchendo man mano il racconto e rendendolo sempre più avvincente e piacevole."Dio pesa le anime su una bilancia. Su uno dei piatti mette l'anima, sull'altro le lacrime di coloro che l'hanno pianta. Se nessuno ha pianto, l'anima scende verso l'Inferno. Se le lacrime sono state sufficienti, e sufficientemente sentite, ascende al cielo."Il tutto è narrato con una prosa impeccabile e affascinante  che a tratti ci ricorda  gli scrittori latinoamericani, corroborati in questo dai colori e dal fascino dei personaggi che si succedono sul palco, e che potrebbero essere facilmente  brasiliani se non venissero circondate dalle vicende che hanno caratterizzato la storia dell'Angola negli ultimi 40 anni!"Non si tormenti più. Gli errori non si correggono. Forse è necessario dimenticare. Dobbiamo praticare l'oblio."José Eduardo Agualusa, scrittore angolano,  ha confezionato un atipico romanzo che diverte, commuove e affascina e che mi permetto di consigliare vivamente a tutti!"Ho pena delle stelle / che brillano da tanto tempo / da tanto tempo... / Ho pena delle stelle. / Non ci sarà una stanchezza / delle cose, / di tutte le cose, / come delle gambe o di un braccio? / Una stanchezza di esistere, / di essere, / solo di essere / l'essere triste lume o un sorriso... / Non ci sarà dunque, / per le cose che sono, / non la morte, bensì / un'altra specie di fine, / o una grande ragione: / qualcosa così, come un perdono? "(Fernando Pessoa)