Der Steppenwolf

Jonathan Carroll - Zuppa di vetro


 "Ma a volte incontriamo certe persone nella nostra vita che per questione di istanti, di giorni, di pochi centimetri non diventano importanti come avrebbero potuto. In un altro luogo, in un altro momento, in un'altra condizione emotiva, saremmo caduti tra le loro braccia, accettando con piacere il loro invito, la loro sfida. Invece le incontriamo quando siamo insoddisfatti, oppure sono loro ad esserlo. La scintilla che avrebbe potuto scoccare non scocca."Carroll è un autore piuttosto particolare, ascrivibile alla categoria dei fantastici, perché il termine fantasy non renderebbe assolutamente l'idea."Altro è correre, altro è arrivare"»,I suoi romanzi tra l'onirico e il realismo magico ci riportano indietro  nel tempo a prima che il genere Fantasy vedesse la luce, ma quando già i maggior scrittori inventavano mondi e trame che andavano spesso oltre il comune immaginario per sfociare nel più assoluto fantastico, ci potrebbe ricordare  Peruz, o Hoffman, Bulgakov o Stvenson. Ma la sua scrittura e decisamente più veloce!"Non c'è bastardo che non incontri qualcuno più bastardo di lui".Zuppa di vetro è un libro assolutamente meraviglioso che unisce queste caratteristiche al thriller, dove i protagonisti oscillano tra mondo dei vivi e il regno della morte e devono vedersela con il Caos che vuole riscrivere le leggi del che governano l'esistere!"mentre il sacerdote parlava del mondo a venire. E lui poi, che cosa ne sapeva? Era forse morto e tornato in vita per offrire alla folla il racconto di quello che aveva veduto nell'aldilà?"Benché la narrazione si svolga per buona parte nel "mondo delle ombre", il romanzo non è mai oscuro, anzi lo si direbbe luminoso, soleggiato mai angosciante anzi quasi spensierato e faceto, senza per questo perdere la capacità di tenerci con il fiato sospeso a seguir gli eventi e a fare i tifo per i nostri protagonisti, assolutamente avvincente!"Fleam Sule, l'autista, agitò un tentacolo in cenno di saluto. Poi con un secondo tentacolo premette il tasto di chiusura delle porte. A Haden erano sempre piaciute le piovre. Ma come si chiama una piovra maschio, piovro?"Date le premesse mi pare chiaro che non si tratta di un libro che possa piacere a tutti, ma per gli amanti del genere è un romanzo strepitoso, che dopo un inizio un po' confuso e con personaggi che entrano in scena un po' per volta, chiedendoci un piccolo sforzo mnemonico, acquista velocità e si fa sempre più avvincente e facile da seguire!"«Apri le braccia se vuoi essere abbracciato»."La prosa scorrevole e accattivante, blocca lo sguardo sulla lettura che risulta facile e tanto avvincente da rendere  difficile lo staccarsi  dalla storia."In un certo senso spendiamo la nostra vita alla ricerca della persona che potrà comprendere la nostra storia. Ma spesso scegliamo male. Così, nel corso degli anni, la persona che credevamo fosse in grado di capirci meglio di chiunque altro finisce per guardarci con pietà, indifferenza, se non vera e propria antipatia." "La voce lo tradì, quel tono petulante e impaziente fece capire a Flannery che tipo di persona aveva di fronte. Era la voce di un ragazzino viziato, che appena poteva faceva il prepotente, una mezzacalzetta piena di sé che aveva scambiato la fortuna che l'aveva sempre accompagnato nella vita per scaltrezza e talento. Era convinto che le sue priorità avessero la precedenza su quelle di chiunque altro."