Der Steppenwolf

Stuart Turton - Le sette morti di Evelyn Hardcastle


 "«Anna!» mi ritrovo a gridare, per poi chiudere la bocca di scatto, sorpreso. Ho il vuoto nel cervello. Non so chi sia Anna, né perché stia chiamando il suo nome. Non so nemmeno come abbia fatto ad arrivare qui. Sono in un bosco, e mi proteggo gli occhi dalla pioggia sottile. Sento il cuore che batte all'impazzata. Puzzo di sudore e mi tremano le gambe. Devo aver corso, ma non ricordo perché. «Come ho...» Mi interrompo nel vedere l'aspetto delle mie mani. Sono ossute e brutte. Le mani di un estraneo. Non le riconosco. Nell'avvertire il primo brivido di panico, mi sforzo di rammentare qualcos'altro su di me: un familiare, il mio indirizzo, la mia età, qualsiasi cosa, ma non mi viene in mente nulla, neppure un nome. Qualunque ricordo avessi fino a un attimo fa, "adesso è scomparso. Wow! Finalmente l'ho finito!Questa mia esclamazione la dice lunga su cosa penso di questo romanzo. "«Mia nonna non vede di buon occhio i giovanotti che pensano troppo. Lo considera un segno di inoperosità»." Generalmente un libro di queste dimensioni, poco più di 500 pagine, mi dura dai quattro ai cinque giorni, poco più o poco meno secondo quanto mi avvince, questo mi è durato più del doppio! "In cima alla rampa ci accoglie una pendola dagli ingranaggi arrugginiti che trasforma i secondi in polvere con le sue oscillazioni." I dubbi sollevati dalla coerenza interna e dalla comprensione della realtà descritta distraggono e rallentano la lettura che perde in appeal, anziché accentuare l'interesse. "A tutti gli effetti quell'uomo sono io, ma nel vederlo insinuarsi nella stanza come un topo che striscia lungo lo zoccolo di una parete, fatico a convincermene." Mentre si legge si cerca, spesso invano, di afferrare la dimensione e le regole che vigono in questa storia  e sovente non ci si raccapezza, io sono andato avanti, cercando di afferrare le regole, quasi sino alla fine. "«Sarai tu ad andartene di qui? O io? Non possiamo farlo entrambi, siamo la stessa persona»." Il libro dovrebbe essere innanzitutto un thriller, ma l'aspetto fantastico a volte annienta la tensione emotiva che la trama crea per lasciarci a lambiccarci il cervello per decifrare le dinamiche interne. "Non sono più un uomo, sono un coro di personalità diverse." Il romanzo ci narra di una giornata, una sola unica giornata che però viene numerata dai capitoli come giornate diverse, vale a dire, primo giorno, secondo ... e così via, ma in realtà il giorno è sempre lo stesso, è il punto d'osservazione che cambia e con esso il personaggio narrante, che è sempre Aiden Bishop, ma che "ogni mattina" (ma è sempre la stessa mattina) si sveglia nella mente e nel corpo di un altro personaggio! Complicato?! "Un orologio raduna il proprio coraggio e fa sentire il suo ticchettio." Detta così, dovrebbe essere un libro davvero affascinate, amo molto questi libri con loop temporali e simili, ma qui si fatica a farsi un'idea di come funzionino le cose, e in realtà, anche quello che vado dicendo, non sono poi tanto sicuro che sia corretto!In ogni caso il nostro Bishop, grazie ai fatti che vive e di cui è testimone, nei "vari giorni", deve risolvere un giallo, individuando un assassino così sarà libero dal ciclo delle reincarnazione che ormai dura da ... forse trent'anni! "«Abbiamo ripetuto questa danza già parecchie volte, io e lei, più di quante io stesso riesca a ricordare. Ciclo dopo ciclo, le ho affidato il compito di risolvere il mistero dell'assassinio di Evelyn Hardcastle, e i suoi tentativi sono sempre sfociati in un fallimento." Durante tutto questi anni la storia si è sempre ripetuta, anche se non sempre nello stesso ordine, o vivendo negli stessi personaggi, ma ogni volta al termine del ciclo delle otto reincarnazioni tutto si azzerava e non si aveva memoria del pregresso! "Sono venuto ad avvertirla che il suo rivale ha quasi risolto il mistero dell'assassinio." Come se la cosa non fosse già difficile di per sé, si aggiunge un'altra difficolta, non è solo Aiden che deve/può risolvere il caso, ci sono altri concorrenti in gioco e solo chi lo risolverà per primo sarà liberato! "trascinato dalla disperazione come da un guinzaglio." Già e, il nostro eroe, va anche ad innamorarsi di una dei concorrenti/avversari, tanto da voler trovare una soluzione che permetta ad entrambi di essere liberati. "Sparse per la casa, le altre mie incarnazioni staranno di sicuro perfezionando i loro piani per salvare Evelyn, il che significa che io devo semplicemente trovare il modo di salvare anche Anna."  Non saprei dire se ora a posteriori tutto mi chiaro a proposito dei meccanismi che regolano la storia, alla fine forse ho rinunciato, decidendo che eventuali contraddizioni non dovevano inficiare il flusso narrativo. "Segue una pausa per lasciar posto alla mia replica, e il ritmo del dialogo crolla sotto il peso della sua assenza." In compenso o per contro, la prosa è molto bella, Turton gioca con le parole e crea immagini,  metafore, ossimori davvero interessanti, il che per me che molta importanza al testo non è cosa da poco, anzi ne fa sicuramente un libro più che interessante. "Allontana la mano, lasciandomi sul braccio l'impronta del vuoto." "Mi accoglie il silenzio rumoroso di qualcuno che si sforza di non farsi sentire." Quindi per concludere vorrei dire che non mi è sembrato facile da leggere e che se ci proverete farete meglio a non soffermarvi troppo sulla eventuale coerenza interna che forse c'è anche se a volte potrebbe sembrare il contrario, sicuramente alla fine un bel libro con più contenuti di quanto si possa immaginare leggendolo,  forse andrebbe letto una seconda volta, ma non mi sento neanche di consigliarlo, visto la fatica che ho fatto per portarlo a termine! "Quanto bisogna sentirsi sperduti per lasciare che sia il diavolo a condurci a casa?" "La rabbia ha una sua solidità, un suo peso. La si può prendere a pugni. La compassione è una nebbia nella quale si finisce per perdersi." "«Sono le buone maniere renderci degni del genere umano, non il nostro conto banca»."