Der Steppenwolf

Adil Bellafqih - Nel grande vuoto


 "«Un tempo gli uomini cercavano Dio nel deserto senza rendersi conto che erano loro stessi un deserto.»" Anche se non si direbbe, Adil è un giovane scrittore Italiano, e oltre ad avere un nome non tipicamente nostrano ha anche un modo di scrivere diverso. Un romanzo d'esordio che riceve una menzione speciale dal premio Calvino  con questa motivazione " per l'originale capacità di mescolare tra loro generi diversi come il noir e la distopia, con un suggestivo uso di cliché e di citazioni provenienti da un immaginario visivo squisitamente contemporaneo. E, in modo obliquo, il romanzo e il suo giovane autore gettano sull'oggi un perturbante e pungente sguardo radicale."  Anche se in realtà  credo che molti romanzi facciano la stessa cosa, anzi forse sono pochi quelli che possono essere facilmente incasellati in un solo genere, in special modo quelli di fantascienza, spesso toccano o hanno contenuti riferibili a generi diversi.Anche le citazioni, forse, non sono tutte proveniente da un suo immaginario "Il sonno della ragione genera mostri" per esempio è il titolo di un'opera di Goya, già tanto usata, ma va bene così. "«La verità raramente libera dagli incubi, anzi. Per quel che ne so fa solo più male.»" In effetti l'idea di base e avvincente, e ci mostra uno dei tanti futuri distopici che potrebbero attendere la nostra società, un futuro in cui la rete e la pubblicità la fanno da padroni. "«Piace a tutti risaltare» dice Eckhart tracannando il suo drink. «Visibilità è la parola d'ordine del nostro secolo»" Direte che succede già, si è vero ma la cosa probabilmente crescerà fino a diventare quasi ingestibile e in questa realtà il nostro autore ambienta il suo noir.Abbastanza avvincente e abbastanza intrigato tiene abbastanza la concentrazione, anche se a tratti scantona e stanca. "Il problema con la rete dell'Aion non è reperire le informazioni che si vogliono, di quelle ce ne sono fin troppe. Il problema vero è selezionare quelle attendibili. Sul caso in questione Molly aveva già recuperato almeno tre miliardi e duecento milioni di voci." Nel complesso la storia mi è piaciuta, forse non mi aspettavo una qualche sfaccettatura surreale che mi ha un po' lasciato perplesso e forse avrebbe meglio potuto approfondire, chiarire alcune dinamiche, ma nel complesso tenendo conto che è un'opera d'esordio diciamo che è più che apprezzabile. "«C'entra una donna?» «C'entra sempre una donna.»" Credo che a molti piacerebbe, soprattutto agli amanti del cyberpunk, e molti apprezzerebbero il futuro immaginato, anche se non sempre chiarito. Una visione delle connessioni alla Tron in un mondo alla Blade runner! "«Lei è un debunker privato. Non è il suo scopo trovare la verità?»" Stranamente il linguaggio non risulta particolarmente innovativo o gergale come ci si aspetterebbe da una simile opera, ma ricorda  a tratti la scrittura degli "hard boiled" anni 60. "Non so per gli angeli, ma per gli uomini è la paura a mettere le ali, ha detto qualcuno." Quindi, non lo consiglierei se non agli amanti dei succitati generi, ma al contempo non lo sconsiglierei ai curiosi! "Non c'è una verità solida, esterna, eterna, trascendente. Ci sono solo le cose che noi umani ci raccontiamo e a cui scegliamo di credere."