Der Steppenwolf

Madeline Miller – Circe


 Già dalla prima pagina ho detto a me stesso che libro meraviglioso!! "Nacqui quando ancora non esisteva nome per ciò che ero. Mi chiamarono ninfa, presumendo che sarei stata come mia madre, le zie e le migliaia di cugine." Avrebbe potuto raccontare qualsiasi storia, sicuramente lo avrei trovato bellissimo, perché bellissimo è lo stile di narrazione, una prosa che cattura dalle prime righe, che fa subito obliare cosa si sta leggendo presi dal piacere della semplice lettura! Esagero? No, do molta importanza alla qualità del testo, a volte anche più che alla storia, e in questo caso il testo si è subito imposto!Poi, incidentalmente anche la storia mi ha molto coinvolto, ma già qui, forse in parte perdo in oggettività! "Una zia si trattenne sperando di entrare nelle grazie di mia madre e mi diede nome Circe, sparviera, per via dei miei occhi gialli e del suono insolitamente flebile del mio pianto." Amo la mitologia, quindi chiaramente un libro che vede Circe come protagonista e voce narrante ha molte chance di piacermi. "A mio padre non è mai riuscito di immaginare il mondo privo della sua presenza." Certo, forse la storie sono quelle che sono, anche se in realtà molti miti hanno diverse versioni, e la Miller potrebbe averne scritte delle altre. Il punto è che in non sempre i miti greci sono suffragati da storie che indagano anche sul personale, sulle riflessioni su motivi non palesi, e quindi leggerle in forma di romanzo comunque aggiungerà del piacere a storie che a volte già pensiamo di conoscere! "«Gli dèi fingono di essere genitori» dissi, «ma sono dei bambini che battono le mani e urlano per " Ma in realtà anche per gli amanti della mitologia, la figura di Circe tutto sommato è relativamente marginale e per la maggior parte di noi resta solo uno dei personaggi che odisseo incontra nel suo peregrinare, mentre i più non immaginerebbero di trovarla imparentata con Arianna, di vederla amica di Dedalo, di vederla insieme a Penelope, e non vi dico altro per lasciarvi il gusto della sorpresa. "Il mio solito errore, accorrere sempre tanto in fretta in suo aiuto da non fermarmi un momento a riflettere." Ma benché sia una maga  e una divinità minore, Circe è innanzitutto una donna, con  i suoi dubbi, con i suoi desideri, con i suoi amori che ci mostreranno la sua fragilità che è anche la sua forza i suoi dubbi e i suoi comportamenti fuori dagli schemi, il suo profondo senso della famiglia, anche se spesso ne viene rifiutata o derisa, e la vedremo nel ruolo di madre molto troppo vicino a quello che per la maggior parte di noi è una madre, forse, specialmente al sud, facendocela sentire talmente vicina e umana che dimentichiamo possa essere una dea, sicuramente molto più umana di tante persone vere che conosciamo o di cui leggiamo! "Fu Dedalo a rispondermi. Una gabbia dorata è pur sempre una gabbia." Quindi consiglio vivamente questo romanzo a tutti, questo bellissimo romanzo, innanzitutto per la qualità della prosa, poi per la bellezza e la profondità del racconto, e infine per gli amanti del mito, per questa grande rispolverata di personaggi a noi familiari! "«Sì. Funziona proprio così, Circe. Io dico a nostro padre che la mia magia è stata un caso, lui finge di credermi e Zeus finge di credere a lui, e così il mondo torna in equilibrio. La colpa è tua, per aver confessato. Perché tu l'abbia fatto, non lo capirò mai.»""«Dunque è così che gli Olimpi trascorrono le giornate. Pensando a come rendere gli uomini infelici.»"