Der Steppenwolf

Virginie Despentes - Apocalypse baby


 "Sono l'imbecille sottopagata che si sbatte da dieci giorni per tenere d'occhio un'adolescente ninfomane, iperattiva, e che pippa coca." La sinossi che si trova in rete definisce questo romanzo "Irriverente e provocatorio, immerso nello sguardo acido di tre cattive ragazze [...] Apocalypse Baby è una black comedy tutta al femminile, un thriller antisociale, collerico e spassosissimo.", e come spesso accado dopo averlo letto  mi chiedo se anche chi ha scritto la sinossi lo avesse letto!Già sui primi due aggettivi ci sarebbe da interrogarsi, Irriverente, verso chi? O verso cosa? Stesso discorso per il provocatorio. Certo il romanzo e duro e non fa sconti a nessuno, con un linguaggio adeguato alla narrazione e che quindi spesso risulta crudo, sdrucciolevole, non "corretto", ma sicuramente al livello di ciò che sta narrando, che sicuramente è black, ma forse non tanto comedy, e tanto meno "spassosissimo", ma avvincente, intrigante, più profondo di quanto non voglia dar a vedere. "«Sai di sapone a cento metri di distanza, cosa c'è in te di cosí sporco da farti lavare tanto?»" Forse si dovrebbe parlare di un romanzo corale, perché  sono tante le voci che ascoltiamo, e non si capisce bene chi sia il protagonista della storia, e forse anche la vera storia viene celata sotto una diversa. "Tutto diventa interessante quando si ha voglia di qualcuno." La voce narrante principale è quella di Lucie Toledo, una donna forse sulla quarantina, senza arte né parte, una figura scialba, gretta, una donna che non ha interessi ne passioni, pavida, egoista, menefreghista, che nella sua vita ha fatto di tutto e al contempo niente, passando di lavoretto in lavoretto solo per tirare a campare, senza mai riuscire in nulla e fuggendo sempre di fronte al primo ostacolo, fino ad approdare in una agenzia investigativa, in cui nessuno le dà retta, viene valutata poco perché poco vale, ma va avanti rendendosi conto che non può abbandonare anche questo lavoro perché è sempre più difficile e faticoso trovarne di nuovi. Così si adegua a fare ciò che le chiedono e nella fattispecie a pedinare adolescenti "difficili" che i genitori vogliono sorvegliare! "Con tutto quel che si rimprovera ai giornali femminili e all'industria cosmetica, è raro che venga denunciato il vero danno di cui sono responsabili: far credere a intere popolazioni di cessi che facendo qualche sforzo possano sembrare diverse da quello che sono." La seconda figura in cui ci imbattiamo e che forse potrebbe essere la vera protagonista di questo romanzo, anche se in parte defilata, è la quindicenne Valentine Galtan, ragazza problematica, forse perché cresciuta in una famiglia che non ha saputo darle il calore necessario, forse perché geneticamente diversa. Valentine è stata abbandonata dalla madre sin da bambina, allevata da un padre distratto, assente e preso da se stesso e da una nonna possessiva e autoritaria. Fatto sta che la sua vita è improntata alla ribellione, che si manifesta con l'assunzione di droghe, con il sesso fin troppo facile che dispensa a destra e a manca, con il non applicarsi agli studi e il riuscire a farsi cacciare da varie scuole. Come molti suoi coetanei e fragile, indecisa, come una bandiera in balia del primo vento che la faccia sventolare. "I figli sono i vettori autorizzati della sociopatia dei genitori." Lucie pedina Valentine, che essendo molto più sveglia dell'"investigatrice", se ne accorge e al momento opportuno si dilegua!Chiaramente deve essere ritrovata, ma Lucie non ha né le capacità, né le competenze, ma neanche la fiora o la volontà che possano permetterle di portare a termine tale incarico, così decide di rivolgersi alla "Iena", figura mitica nel suo ambiente. "- Comincia a stare calma. Non hai idea di come si conduce un'indagine, allora, da brava, mi segui e obbedisci. Se non sei contenta, scendi qui, adesso, e t'arrangi. Ok? Io, la tua indagine pagata di merda la faccio anche, ma i problemi di ego te li risolvi per i fatti tuoi." La Iena è la terza figura dominante del romanzo, ha un dono naturale, riesce a percepire i pensieri altrui, questo, l'amore per la violenza, l'istinto e il senso della libertà hanno fatto si che percorresse strade alternative nella scelta della professione da esercitare per vivere.È una vera dura, ed è lei la chiave, la risolutrice,  quella capace di ritrovare Valentina, tirandosi dietro quel peso morto rappresentato da Lucie. "Yacine si chiede qual è il tipo di uomo che si mette con una cosí. Uno coi controcoglioni. È bella. Ma troppo virile. Al limite può essere eccitante, ma ti vedi tornare a casa la sera e chiederle cosa ha fatto da mangiare? Magari ti sgancia un destro." Nel romanzo ci verranno presentate altre figure a cui si darà spazio e che avremo quindi modo di conoscere per come si vedono e si raccontano, Francois Galtan, padre di Valentina, Vanessa, la madre che l'ha abbandonata e che ora vive a Barcellona, Yacine, il cugino da parte di madre e con la famiglia che le  ricorda le origini marocchine. "Nelle classifiche che Vanessa fa in continuazione, le brutte che non cercano di farsi belle sono meno patetiche delle brutte che si truccano e vestono come fossero belle." E poi Suor Elisabeth, l'eminenza grigia del romanzo. "Non si era fatta suora per vocazione, quello che le interessava erano le informazioni relative alla riorganizzazione del potere fino a poco tempo prima in mano all'albanese." Ma la voce narrante tornerà sempre a Lucie, che in minima parte si evolverà ma senza avere la capacità di afferrare a pieno quanto le succede intorno, subendo gli eventi, ma fortunatamente per lei trovando anche chi di lei si prende cura!Affascinante, sorprendente, realistico e profondo dice e non dice, apre un squarcio terribile sul mondo che ci circonda e che preferiamo ignorare, con una prosa che ci aggredisce, che non ci aspetteremmo, ma che perfettamente si intona al testo e che non potrebbe essere diversa nel raccontarci questa storia, amara, terribile, ma che perfettamente si confà alla società sempre più presa dagli interessi e priva di affetti e scrupoli!Da leggere! "Per noi la Francia è... la ricchezza. C'è il riscaldamento perfino nell'ufficio postale. Non puoi accendere la tv senza vedere qualcuno con un libro in mano, sembra che non abbiate altro da fare che leggere, leggere, leggere. Ci vuole un po' per capire che è una truffa, che non siete più istruiti di una mandria di vitelli."