Der Steppenwolf

Luigi Natoli - Latini e catalani 2 - Il Tesoro dei Ventimiglia


 "Del resto Bertuchello era il marito e il marito è re nella sua casa: una buona moglie ubbidisce, perché non ha, non deve avere che la volontà del marito. Questa era l'educazione che ricevevano le fanciulle e non se ne dolevano. "Secondo volume di questa dilogia, ambientata nel medioevo siciliano.Le vicende qui riportate riprendono i fatti narrati in Mastro Bertuchello, sono trascorsi otto anni dall'epilogo del primo romanzo, ma la realtà non è molto cambiata.Il re Pietro II è morto ed è salito al trono il figlio Federico IV,  ancora infante,  le dissidie ed i conflitti fra le casate nobiliari continuano ad insanguinare l'isola, e in questo quadro approfittando dei favori della regina,  rientra in Sicilia Matteo Palizzi, che era stato esiliato, e che ha allargato le sue mire vorrebbe riuscire a prendere per se la corona. Rincontriamo la maggior parte dei  personaggi della prima parte della saga, magari leggermente invecchiati e sistemati,  e ne troviamo di nuovi, magari giovani e focosi. "Se si fossero battuti, essa certamente avrebbe accolto l'omaggio del vincitore e l'avrebbe amato." Anche in questo caso molte vicende ruotano intorno ad una figura femminile, figlia illegittima del vecchio conto di Ventimiglia e che si pensa possa essere a conoscenza dell'ubicazione del leggendario tesoro dei Ventimiglia. E le storie dei nostri personaggi si diluisce anche questa volta nelle più grandi vicende della storia della Sicilia del XIV, di un'epoca alterna e violenta, e sicuramente  protagonista del romanzo. I fatti generali si intrecciano con le vite dei nostri personaggi, determinandone le sorti e le vicende, e rendendo il romanzo avvincente, interessante e veloce. "- Quando avrete vissuto quanto me e come me, non direte più così!... - E allora aspetta che io acquisti la tua saggezza... Per ora lasciami commettere queste follie... - Per farvi ammazzare? - Non mi ammazzeranno. " C'è da dire che qui forse si fa notare anche l'audacia e la spregiudicatezza della gioventù, tanto che a volte sembra di leggere un moderno romanzo Youg/adult dove le decisioni vitali non vengono prese in base a ragionamenti, a logiche a riflessioni, ma sull'onda dell'emozione e dello slancio che ne consegue. I giovani protagonisti delle vicende narrate sopravvivono e vincono le loro sfide,  ma solo grazie alla penna dell'autore. E come dire grazie all'intervento divino, a cui Natoli crede più che nelle medicine. "E probabilmente l'aver questa usato più le orazioni, gli scongiuri, gli amuleti e le immagini benedette che decotti e beveraggi aiutò la cura. " Se avete letto il primo non potete non leggere questo se pensate di leggerlo e non avete letto Mastro Bertuchello, conviene che leggiate prima quello, benché i due libri siano anche autosufficienti.