Der Steppenwolf

Jeff Vandermeer – Borne


  "E in tutto il mondo c'erano delle città in cui le persone vivevano in pace -. Non c'era mai stato un tempo in cui tutti, ovunque, vivessero in pace. Nessuno aveva mai conosciuto una pace duratura, se non ignorando le atrocità della storia, e cioè il fatto che la pace non aveva niente di duraturo. Il che significava che eravamo una specie irrazionale." Non amo  i romanzi rosa, mentre mi appassiona la fantascienza, ma a volte le cose si mischiano e credendo di leggere fantascienza , ci si ritrova a leggere una storia d'amore.Già, questo romanzo ambientato in un futuro post apocalittico, dove l'umano è un rimasuglio e le biotecnologie dominano e imperversano, alla fin fine è una grande storia d'amore, tra la nostra protagonista e voce narrante, Rachel, e la persona con cui convive, se così vogliamo dire,  Wick, manipolatore e di biotecnologie.La realtà in cui si svolge la storia è quella di una città, o di ciò che ne resta, dove aveva sede una fantomatica "compagnia" dedita alla manipolazione e realizzazione di biotecnologie,  da cui forse tutto è cominciato, o, quantomeno, ha generato le mostruosità che detengo il controllo sociale. "Era un'altra versione della Terra? Non so. L'unica cosa che so, o che credo, è che era una porta che conduceva altrove - che la Compagnia era venuta da un altro luogo, che l'aveva formata e deformata, eppure sarebbe stata sempre al centro della nostra storia piú profonda, contro la nostra volontà." Anche la stessa compagnia è ormai allo sfascio e l'ambiente totalmente inquinato straripa di rifiuti  e abomini, tra questi Mord, un orso mutante di dimensioni surreali, forse 15 metri, e in grado di volare, i suoi simulacri, bande di razziatori, indipendenti o agli ordini di una "maga" avversaria di  Mord!Wick ha realizzato un rifugio, che dovrebbe proteggerlo dai pericoli che vivono in città, e vi ha portato anche Rachel, che fa la cacciarifiuti tra le macerie della città e riporta a "casa" tutto ciò che può essere utile alla loro sopravvivenza in quanto cibo o materiale biologico rimanipolabile;   da qui parte la nostra storia.Rachel in cerca di rifiuti tra il pelo dell'orso si imbatte in qualcosa di vivo e misterioso, che decide di chiamare Borne, non è una pianta, non è un animale e non è un umano, ma cresce giorno per  giorno, divorando (o assimilando, come lui dice) tutto ciò che gli capita a tiro.Borne è una mostruosità che la capacità di cambiare forma, di presentarsi in modi diversi tanto da ingannare chi lo osserva, e Wick lo teme e vorrebbe "smontare" ma Rachel ci si è affezionata e lo tratta come un figlio. "All'epoca Borne non era un gran spettacolo: viola scuro, grande piú o meno quanto un pugno,"  Il romanzo ci racconta della violenza quotidiana per sopravvivere, dei pericoli, che si annidano in ogni dove, delle lotte e dei sudori per mangiare, dei rapporti tra i sopravvissuti sempre in lotta e della "gelosia" verso e di Borne, dei ricordi di una vita passata e migliore, della paura costante che accompagna una vita senza un futuro; ma sopra e oltre tutto questo c'è l'amore tra Wick e Rachel in un mondo in cui amare è un vero lusso!Quindi un bel romanzo che potrebbe accontentare due tipi di pubblico o scontentare entrambi! "Forse era illusorio anche questo, ma alla fine ogni cosa lo è." La qualità della prosa è ottima, e ne fa una storia avvincente che ti lega alle pagine, e ti lascia con lo sguardo incollato incosciente del tempo che passa. La capacità evocativa e descrittiva di Vandermeer fa si che da subito ci si senta dentro, nell'ambiente descritto, con i personaggi chiari, davanti a noi nel loro quotidiano. In questo mondo che non ci piace, perché puzza, è freddo, fa paura, tutto intorno a noi fa paura, ma che percepiamo  come una cosa non impossibile ( o quasi) purtroppo!Dovremmo riflettere su ciò che facciamo e su dove potrebbe condurci!A sorpresa ad un certo punto il narratore si rivolge al lettore, cosa del tutto inaspettata! "E tu cosa avresti fatto, lettore, che sei riuscito a seguirmi come mi ha seguita la Maga, invisibile e sempre all'erta e completamente irrilevante?"