Der Steppenwolf

Franco Di Mare - Casimiro Roléx


   "Doveva essere americano il tipo, giudicò soppesandolo con lo sguardo. Parlavano per lui i bermuda chiassosi, che indossava anche se maggio non si era ancora annunciato, le Nike coi calzini di spugna, il panama bianco, i Ray-Ban e l'abbronzatura aragosta. Più che un abbigliamento, un passaporto. " Forse un esercizio di stile, forse le prove generali prima di passare a qualcosa di più impegnativo come "Il paradiso dei diavoli", piccolo e veloce va via in un attimo,  un attimo sicuramente piacevole, la mano è già sicura e felice. Forse, ma questo capita anche con romanzi più lunghi, avremmo voluto che continuasse, almeno un po'. Invece ci lascia così, all'improvviso, inaspettatamente."Tu prendi, per dire, la chiattona col filo di perle di Majorca che toscaneggia per darsi un tono e ti chiede se la parmigiana di melanzane «si potesse avere senza parmigiano». Ecco: come si fa a chiedere una cosa del genere? Ma sei scema? Se era senza parmigiano la chiamavano in un altro modo no, cerebrolesa? " Ma va bene comunque questo prova , questo breve "saggio di bravura" ci avvince, ci trasporta nella Napoli del "crimine" o quasi, in un mondo fatto soprattutto del sopravvivere, che forse caratterizza tanti posti, ma che a Napoli si trasforma in arte, che si colora di tante tinte quante ne può immaginare solo un artista, e Di Mare ce ne fornisce un assaggio! Piccolo, ma molto saporito, sicuramente da assaggiare!! "a Palazzo san Giacomo si era guadagnato il soprannome di Carmine 'a Casacca, per la sua capacità di cambiare colore politico alla propria livrea non appena cambiava vento. Carmine Iafulli lo sapeva cosa dicevano di lui ma se ne fotteva. Una volta gli aveva detto: «Senti bene quello che ti dico guagliò: la politica è l'arte dell'adattamento»."