Der Steppenwolf

Oliva Marilù - L' Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre


  "Piange. Inammissibile, forse, per chi rammenta l'ira funesta di Achille o la veemenza bruta di Agamennone. Ma Odisseo no, lui non si lascia andare al furore. Lui è l'ultimo degli eroi. Medita come nessuno mai. Ricorda. E piange." Il titolo è abbastanza chiaro d esplicativo di ciò che il libro ci riserva, le peregrinazioni di Odisseo, fedeli a come ci sono state narrate da Omero, ma al contempo dal punto di vista di alcune delle protagoniste.Non è la prima opera del genere, questo è un periodo in molte opere rivedono o raccontano miti classici visti con occhi diversi.Forse è per questo, o forse per le aspettative non soddisfatte, chissà poi cosa mi aspettavo? che non vi canterò le meraviglie di un libro che pur non ha niente che gli manchi per essere un ottimo  prodotto.Il fatto di farci raccontare la storia dalle sue protagonista fa si che anche se i fatti non cambiano, li si veda in modi diversi per due ragioni, che riguardano sia il nostro eroe che  le donne protagoniste della storia.Odisseo da guerriero che torna a casa costretto ad affrontare prove che gli rendono difficile il ritorno, vestirà anche i panni  del viaggiatore per eccellenza, del esule, dell'uomo alla continua ricerca di un significato e del se, del migrante. "La malia che mi lega a lui mi ha costretta a seguirlo anche stamane come una cagna fedele, dopo che il padrone l'ha cacciata via con una pedata." Così come diversa la luce che illuminerà le protagoniste che ci verranno presentate con nuove vesti, senza per altro alterare cio che ci aveva insegnato Omero, ma accentuando le luci che ci mostrano Calipso come una donna  frivola, ma che si innamora del nostro eroe che invece " Come ogni mattina, piagato dalla sua solitudine. Ogni mattina lo devasta la nostalgia".Nausicaa, la sognatrice, che vive più nella fantasia che nel mondo reale e che voreebe che Odisseo " sussurrasse il mio nome come se mi volesse possedere. Vorrei che soffiasse sottovoce solo dentro al mio orecchio. Ma non è possibile"  ... " Il mio cuore sanguina, stringendosi in una certezza: lui se ne andrà, lo sento". "Mai ho desiderato costruire qualcosa con un uomo. Ho disdegnato troppi Feaci, mi accusano di essere una principessa schizzinosa. E poi è giunto quest'eroe bello come un dio, maturo, saggio, intelligente come nessuno e mi ha espugnato il cuore."  Circe, dominatrice, la donna che si ribella ad antiche forma di sopraffazione maschili, un patriarcato duro da sopportare, che l'ha portata a disprezzare i maschi,  fino a quando non si imbatte in un uomo diverso da tutti gli altri, " Eccoli, gli sciocchi. Uomini. Animali. Maiali. C'è poi così tanta differenza? Sono arrivati qui spossati dai viaggi e dalle intemperie, cercando quello che ogni maschio insegue. Cibo. Riparo. Una donna che li accudisca. La proiezione della loro madre. Che noia, questi uomini!"  Chiaramente sentiremo anche La moglie che con enormi sforzi mantiene ancora in piedi la famiglia, Penelope, moglie e compagna, ed Euriclea, la nutrice che lo ha cresciuto. Tutte queste voci si alterneranno a quella di Atena, dea "dagli occhi glauchi" o "dagli occhi di civetta", la saggezza, " Non capisco gli uomini. Le loro esitazioni, le loro gioie, la loro paura della morte. Così come loro non capiscono molte cose di noi dèi. La nostra ubiquità. La nostra dedizione a nettare e ambrosia, il rapporto privilegiato con l'eternità. I favoritismi, le protezioni che accordiamo. Io, per esempio, ho una predilezione per Odisseo e la sua stirpe.". La grande donna dietro ad ogni grande uomo, che sprona il nostro protagonista, ma anche il figlio a fare ciò che devono.E che ci riserverà anche riflessioni su altre donne, comunque connesse a llq storia anche se forse non al viaggio, come la grande Elena!"La contemplo senza giudizio, in fondo è così facile condannare, ma chi ha sbagliato è già punito dalla storia in cui è imprigionato" Una riscrittura che mantiene a tratti la liricità dl poema a cui resta sempre molto fedele, e che permette una rilettura della grande opera, la nostra autrice, insegnante, ci insegna ad amare questo classico e ad apprezzarne le protagoniste che forse avevano lasciato un segno meno profondo nei nostri ricordi, per dare spazio al protagonista, ma che sicuramente impareremo a vedere e a considerare in modo nuovo, anche se nulla di nuovo ci verrà rivelato! "I maschi danno ordini alle donne, questo è comandato dalle regole non scritte degli avi. Devono mostrarsi forti e indicarci la strada, anche quando sanno benissimo che siamo noi la loro stella polare. Così la madre sapiente obbedisce al figlio indeciso." Quindi infine cosa dire, se amate i classici forse vi farà piacere rileggere quest'opera immortale, se volete un nuova visone del mondo femminile, sicuramente interessante e profonda, che forse vi era sfuggita, leggete quest'opera, sicuramente un bel libro, ma in fondo mi ha colpito meno delle  altre ch sono comparse e che ci hanno raccontato di mitologia! "Che sacrilegio sarebbe stato rifiutare soccorso a un bisognoso sconosciuto! Nessun migrante è un uomo qualunque, nessuno merita di essere ignorato. Dietro ogni esule si nascondono storie che tutti dovremmo ascoltare attentamente, perché potrebbero ribaltare ogni pregiudizio."