Der Steppenwolf

Richard Powers - Il tempo di una canzone


 "Musica e vino, Joseph. Meno ne capisci, più dolci li vuoi." La scorsa estate ho letto " Il sussurro del mondo" e sicuramente è stato tra i libri più belli del 2019, quindi ho pensato di riprovarci con questo.  Anche questo è un romanzo straordinario, ma questa volta non ha raggiunto il topo, e non per suo demerito, ma per mia mancanza. "La melodia è avviata col più facile dei trucchi: un Do stabile si inserisce in una battuta instabile in levare, mentre il battere schizza via sul Re instabile della scala." È difficile parlare di questo libro di grandissimo respiro e che tratta tanti argomenti da non riuscire a focalizzarsi su uno solo e rendendone difficile la recensione.Innanzitutto, il filo conduttore, forse potrebbe essere la musica, e qui si palesa la mia carenza. Si forse sono un appassionato, e  ho sempre creduto di essere un ascoltatore a 360 gradi, e di annoverare tra i mie dischi e le mie conoscenze, anche tanta musica classica, no, non è vero, praticamente delle opere citate ne conoscevo si e no il cinque per cento, forse! E non solo ma anche le divagazioni sulla musica e sul canto mi hanno trovato assolutamente impreparato, Ho pensato che forse avrei prima iscrivermi al conservatorio e conseguire un titolo e che solo dopo avrei potuto leggere e godere appieno di questo romanzo. "«Mamma» chiese, «tu sei una negra, giusto? E Pa'... è una qualche specie di ebreo bianco. Quindi io, Joey e Ruth che cosa siamo esattamente?»" Chiaramente esagero, ma neanche tanto, il libro ci riserva tanto altro che forse non è indispensabile afferrare pienamente tutto ciò che riguarda la musica.Altro argomento che viene profondamente sviscerato è quello dell'appartenenza, in special modo riferito alla razza, ma anche in altri sensi, e all'amore come forza che dovrebbe permettere di andare oltre di superare qualsiasi ostacolo, ma che forse resta una chimera o un sogno che non sappiamo se mai si realizzerà!Nessuno si definirebbe razzista, ma tutti abbiamo sospetti verso chi è diverso,  forse è molto marcato quello dei bianchi verso i neri, ma probabilmente è altrettanti forte il contrario, ma guai ha non essere ne l'uno ne l'altro, ma un ibrido, che anziché appartenere ad entrambe le schiere, si trova disprezzato da entrambe. "Mio fratello canta per salvare i buoni e fare in modo che i malvagi si tolgano la vita. A soli vent'anni, conosce bene gli uni e gli altri." Questo forse è il filo conduttore principale del nostro romanzo.Nel 1939,  il giorno di Pasqua, al Lincoln Memorial di Washington si tiene lo storico concerto di Marion Anderson, a questo evento presenziano David Strom, scienziato tedesco ebreo emigrato, e Delia Daley, giovane promessa del canto, di colore. La musica li unisce, e l'attrazione fa si che non si rendano neanche conto della profonda differenza che li divide, tanto da portarli al matrimonio e mettere su una famiglia che dovrebbe essere "al di là della razza" credendo che l'amore è qualcosa che tutto puà sbaragliare e che nulla si può contrapporre alla sua forza, anzi che esso nascerà qualcosa di nuovo, meraviglioso, straordinario. (tra gli anni '30 e '40 in America raggiungeil successo Philippa Duke Schuyler  bambina prodigio, pianista, autrice e giornalista americana, grazie al suo talento, ma anche alla genitorialità di razza mista e agli eccentrici metodi che sua madre impiegò nell'allevarla)   "Non chiedermi di lasciarti o di smettere di seguirti, perché dove vai tu vado anch'io. E dove tu dimorerai, lì dimorerò io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove morirai lì morirò io, e lì sarò sepolta".  Ma i loro figli si trovano a pagare l'oltraggio perpetuato e per tutta la vita saranno disprezzati dai bianchi e dai neri, in un'America in cui i problemi razziali sono sempre più vivi e creano sempre più tensioni. Il primogenito, Jonah, si rivelerà da subito una voce straordinaria e un genio della musica, ma ciò forse gli impedirà di vedere altro, di captare affondo la realtà in cui vive o semplicemente cercherà di ignorarla o superarla.  Joey, il secondogenito, pianista, ma che non ha le stesse capacità del fratello è a questo legato in modo profondo tanto da seguirlo a prescindere dalla propria volontà con la quale spesso deve fare i conti. L'unica è Ruth, la terzogenita, a rendersi conto dei problemi legati alla pelle e a scegliere di partecipare in modo attiva alla lotta ideologica che lacera anche i rapporti tra i fratelli. "«Ascoltami bene. L'orgoglio... Ricordatelo bene. È l'orgoglio che anticipa ogni caduta. E credimi, si "può cadere in migliaia di modi in più di quelli che hai per rialzarti.» Un romanzo che ci accompagna tra citazione e personaggi in una storia che forse non conosciamo profondamente ma di cui tutti abbiamo percepito gli echi.Un romanzo impegnativo, oltre alla dimensione, circa 850 pagine, usa un linguaggio quando parla di musica, non sempre facile da seguire, ma che comunque coinvolge e fa vibrare i nostri animi, leggendolo non si penserebbe che a scriverlo sia stato un bianco, per la sensibilità che mostra verso un problema di tutti che che cade sulla pelle delle minoranze!La prosa, come al solito, è di altissimo livello, è rendo questo romanzo un capolavoro impegnativo, ma sicuramente da leggere! "«Ci chiamano muli perché non ci possiamo riprodurre. Pensaci. Non importa chi sposi...»" "L'uccello e il pesce potevano innamorarsi. La costruzione del loro nido sarebbe stata eterna." "Il mondo della musica classica fa assomigliare il pugilato a un tè per signore. È un combattimento di gladiatori fino alla morte. Solo gli spietati sopravvivono".