Der Steppenwolf

Domenico Dara - Malinverno


"Per ogni romanzo che si legge ce n'è un altro che non leggeremo e che forse, per non essere stato scelto in quel momento, cadrà nel dimenticatoio e non verrà mai più letto. E magari era proprio il libro della nostra vita." Era tanto che non scrivevo una recensione, forse pigrizia, forse poca voglia, forse era tanto che non mi capitasse di leggere un romanzo che mi facesse venir voglia di parlarne.E poi un'amica mmi regala un libro, cosa davvero rara, nessuno mi regala più libri!E questo libro riesce davvero a colpirmi, a far si che mi venga voglia di parlarne, di raccontare quanto mi sia piaciuto, di raccomandarlo agli amici. Non voglio o non riesco  dirvi di cosa parla, in parte sarà una sorpresa, e del resto ci sarebbe ben poco da dire, visto che osserviamo un tratto della vita di Astolfo Malinverno, un uomo solitario che vive in un paesino inesistente ma che potremo immaginare in Calabria, terra dell'autore.Siamo circa nei primi anni settanta. "Perché in fondo non ci avevo mai creduto che tutte le coppie di Timpamara, tutti quelli che si erano sposati o fidanzati e camminavano mano nella mano e facevano figli, che tutti fossero davvero innamorati, perché spesso aveva più peso l'abitudine o la paura della solitudine o la necessità di agguagliarsi, perché quando si è stremati dalla fame anche lo scarto marcito è buono. E gli uomini spesso sono così mancanti in tutto e per tutto che a volte basta poco per scegliere qualcuno con cui sentirsi completi." Questo paesino vive intorno a una cartiera alla quale nel tempo si aggiunge un macero. Basta, non dirò altro, se non che la qualità della scrittura fa si che si legga piacevolmente, lasciando che il tempo scorra senza che ce ne accorgiamo, presi dalle vicende del protagonista e dei suoi compaesani. Il tempo scorre piacevolmente, alternando momenti di allegria e piacere per le trovate dell'autore a momenti decisamente più intensi, a tratti commoventi."che solo tu sei il mio pensiero fisso e se il mondo morisse e tu rimanessi io continuerei ad esistere; e se tutto il mondo continuasse e tu non ci fossi, io morirei." "Se non ci fosse la memoria non ci sarebbe dolore." Vi lasco alcune altri stralci presi dal romanzo perché nulla può descriverlo meglio di come fa esso stesso!!"Tutto quello che abbiamo ci può essere tolto da un momento all'altro, questo insegna la morte, che nulla ci appartiene.""Dopo quattordici libri, Vito chiese ai miei nonni la mano di Catena. Dopo ventisette libri si amarono per la prima volta, di notte, sotto una luna piena e sopra un letto di volumi scaricati quel pomeriggio e provenienti da una biblioteca di testi classici, si amarono per la prima volta sopra le opere complete di Seneca, mentre il collo di lei poggiava sul Simposio di Platone e le sue mani nei momenti di piacere stringevano le Odi di Catullo e la Cynthia di Properzio. Dopo quarantadue libri si sposarono." "Avrebbe voluto trattenerla, e invece la vide allontanarsi, come un sogno, e lui si sentiva già un po' vedovo, che forse prima di quel giorno non aveva conosciuto l'amore, che noi siamo così, chiamiamo le cose in base alla nostra esperienza, e per tutta la vita abbiamo pensato di sapere cosa fossero l'amicizia, il dolore, la nostalgia, chiamavamo quei sentimenti con i nomi che avevamo sentito e letto e immaginato, e poi all'improvviso accade qualcosa che ci fa capire che quelle parole non valevano, che ciò che pensavamo fossero la passione o il disprezzo erano solo gradi intermedi, e ci stupiamo di questo, di una vita falsificata dal linguaggio, e ci accorgiamo, dopo anni e anni di mistificazioni, che non avevamo vissuto niente di ciò che nominavamo." "Bisogna essere soli per sapersi prendere cura di altre solitudini." "perché è il sogno segreto d'ogni anima errante andar nel regno della luna a vagheggiare i vani disegni che non han mai loco, ma sovra tutto sapere cos'è ciò che si è perso e che inutilmente ogni giorno si cerca."