Der Steppenwolf

Muriel Barbery - Vita degli elfi


 Solo la zietta più anziana, in virtù di una sua tendenza verso ciò che non comporta spiegazioni, pensava in cuor suo che nella piccola ci fosse qualcosa di magico. Come scegliere i libri, certo non è facile ne sicuro! A volte un consiglio, a volte una recensione ci induco a pensare che un dato romanzo potrebbe piacerci, a volte basta una copertina che esercita su di noi un'irrazionale richiamo, a volte un concorso di fattori e ci ritroviamo a leggere. A volte civa bene altre volte meno. Domenico dara nel suo Malinverno dice : "Per ogni romanzo che si legge ce n'è un altro che non leggeremo e che forse, per non essere stato scelto in quel momento, cadrà nel dimenticatoio e non verrà mai più letto. E magari era proprio il libro della nostra vita." suggerendo che se un libro non piace forse è meglio abbandonarlo, e questo con qualsiasi romanzo, ma, c'è un ma, io sono cocciuto, o forse masochista, chissà e quando comincio un romanzo lo devo terminare, anche se ciò mi costa sofferenza, prima o poi dovrò risolvere questa mia deficienza! Nel frattempo continuerò a soffrire ogni volta che sbaglio libro. "Così fu questa giovane fronda ardente e segreta a percepire accanto a sé, nella bruma delle cinque del pomeriggio, la presenza di un essere invisibile che sentiva amico e soprannaturale con molta più certezza di quanto non percepisse l'esistenza del buon Dio predicata dal curato." Come in questo caso! Muriel Barbery,  Vita degli elfi, Come minimo Premio noia 2020!!! Già perché fosse solo noioso, lo potrei sempre usare come sonnifero, ma in realtà riesce ad essere anche peggio, mieloso, esagerato, una teoria ininterrotta di aggettivi talmente esagerati da risultare innanzitutto stancante, poi anche incredibile, inimmaginabile al di la di ogni favola! Portarselo a letto significa non dormire, benché sia una noia mortale, quindi forse morire ma certo non dormire né sognare!!Avevo letto questa recensione: "Vita degli elfi è un romanzo che sfida le aspettative, non facile da classificare. Quando l'armonia tra gli esseri viventi si tramuta in disaccordo le stagioni vanno alla deriva e il mondo naturale si ritrova in preda allo scompiglio; gli esseri umani, ormai incapaci di provare empatia e percepire l'incanto, si abbandonano all'odio, alla violenza e alla guerra. È così che scoppia, sia sulla Terra che nel mondo delle brume, là dove vivono gli elfi, una battaglia epica tra le forze che aspirano a ristabilire l'armonia nel mondo e quelle che vogliono definitivamente distruggerla. Un esercito di semplici contadini si prepara alla lotta, armato solo della propria antica familiarità con la terra e di un'innata simpatia per la magia. Ma l'umanità non può vincere questa battaglia da sola. La vittoria dipende dall'aiuto degli abitanti di un mondo celato alla vista degli umani. Tutte le speranze sono riposte in Maria e Clara, due ragazzine che grazie ai loro straordinari talenti artistici e al profondo legame con la natura renderanno possibile l'unione degli umani con il regno del soprannaturale. " E avendo già letto 'L'eleganza del riccio' (che non mi aveva proprio entusiasmato ma che non mi aveva neanche deluso) o pensato di dare una seconda chance all'autrice. Immaginavo un bel fantasy avventuroso e scorrevole, mi sono impantanato e per finirlo ho penato. «Vita degli elfi è al tempo stesso un romanzo realistico e onirico. Il linguaggio poetico di Muriel Barbery e i suoi accattivanti personaggi incanteranno i lettori». (La Vie) "Suonò lentamente, senza guardarsi le mani e senza sbagliare una sola volta. Alessandro girò le pagine dello spartito per lei e Clara continuò a suonare con la stessa inesorabile perfezione, alla stessa velocità e con la stessa precisione, fino a che nella chiesa trasfigurata calò il silenzio. «Leggi quello che suoni?» domandò Alessandro dopo un bel po'. «Guardo» rispose lei. «Riesci a suonare senza guardare?». La piccola annuì. «Guardi solo per imparare?»." Forse avrei dovuto leggere tra le righe, Quel "Il linguaggio poetico" avrebbe dovuto salirmi come la puzza  al naso e invece niente, a volte non si vuol vedere. «Questa fervida e inusuale fiaba è la prova innegabile di un immaginario profondamente lirico». (Kirkus Reviews) "Angèle veniva da quella stirpe, e ci aveva anche messo del suo coltivando una forma speciale di ostinazione che senza intelligenza sarebbe stata ottusa, ma che, essendo lei viva come la corrente, liberava un sovrappiù di sagacia che lei impiegava per capire il mondo senza metterci piede. Fin dall'inizio, si sa, Angèle aveva subodorato che la piccola fosse in qualche modo magica." Anche questo commento poteva essere rivelatore ma l'immagine della copertina  o forse la voglia di qualcosa di fresco, insomma per farla breve, se vi doveste imbattere in questo romanzo, evitatelo, ora lo conoscete!!!"Si vedeva che l'uomo era nato fornito di quella grazia di cui si nutrono le più grandi estasi e gli ardori interminabili, e Clara capì che era bello perché respirava come gli alberi, con un'ampiezza che lo rendeva allo stesso tempo più aereo e più dritto. Era attraverso quella respirazione solare che si sposava al mondo con una fluidità raramente raggiunta dagli umani, e che entrava insieme all'aria e al suolo nell'armonia che aveva fatto di lui un artista magnifico. "