Der Steppenwolf

Olga Tokarczuk - Guida il tuo carro sulle ossa dei morti


 "Oh sì, il corpo umano è sicuramente disumano. Soprattutto morto." "Con l'età molti maschi sprofondano in un progressivo autismo testosteronico, che si manifesta con una lenta perdita dell'intelligenza sociale e delle capacità di comunicazione interpersonale, e inoltre menoma la formulazione del pensiero." Janina Duszejko, è un'anziana insegnante d'inglese,  e crede nell'astrologia, al cui studio si dedica con passione,  come strumento per porre ordine nel caos della vita. Appassionata delle poesie di William Blake, è un'eccentrica sessantenne che preferisce la compagnia degli animali a quella degli uomini. Vive ai margini di un paesino di montagna, spesso innevato,  vicino ai confini tra Polonia e della Repubblica Ceca.  Paese che rimane quasi vuoto nella stagione fredda, quando gli altri residenti lasciano le residenze estive, e sono in pochi a sopportare i disagi dovuti al clima. "Gli chiesi quali fossero utili, e questa domanda indignò molto Boros. "Dal punto di vista della natura non ci sono creature utili e inutili. È solo una differenziazione poco intelligente adottata dagli uomini." Insieme alla nostra protagonista, eccentrica e bizzarra, tutti i personaggi che incontriamo in quest'angolo di mondo scantonano dall'ordinario, regalandoci una carrellata di eccentricità. E mentre la storia si tinge di noir, ci troviamo coinvolti in discorsi  che vanno dai temi sociali a quelli etici, ambientali filosofici, con strane riflessioni di natura astrologica. "L'Ira fa sì che la mente si faccia chiara e acuta: ci fa vedere di più. Si appropria delle altre emozioni e domina il corpo. Non c'è dubbio che dall'Ira discenda ogni saggezza, poiché l'Ira è in grado di oltrepassare ogni confine." Si potrebbe parlare di thriller psicologico, ma questo noir e più improntato al pensiero, alla riflessione su temi anche importanti quali i rapporti tra le persone e la considerazione verso gli animali. "La morte di qualcuno che si conosce toglie a ciascuno la sicurezza di sé." Quando alcuni cacciatori vengono trovati morti nei dintorni del suo villaggio, Janina si tuffa nelle indagini, convinta com'è che di omicidi si tratti."La Prigione non è fuori, ma dentro ognuno di noi. Forse non siamo capaci di vivere senza." L'autrice, che comunque è premio Nobel per la letteratura, con una prosa precisa, agile, pungente, seguendo i canoni del noir classico, si spinge verso il thriller psicologico, affrontando temi impegnativi e scottanti come la solitudine, l'emarginazione, la follia, gli emarginati, con una scrittura che benché chiara, acuta e veloce, resta sempre velata da una malinconia, da un freddo e da una solitudine che ci entra dentro e ci lascia sconcertati "Sa, signora, a volte ho l'impressione che viviamo in un mondo che ci inventiamo noi. Stabiliamo che cosa è buono e che cosa non lo è, disegniamo le mappe dei significati... E poi per tutta la vita combattiamo contro tutto quello che abbiamo concepito. Il problema sta nel fatto che ciascuno ha la propria versione, e per questo gli uomini fanno fatica a intendersi."