Der Steppenwolf

Frank McCourt - Le ceneri di Angela


 "L'amore di una mamma è una benedizione sempre e dovunque un figlio se ne va. E tu tienitela cara fintanto che sta in vita perché da morta poi ti mancherà." "Era meglio se i miei restavano a New York dove si erano conosciuti e sposati e dove sono nato io. Invece se ne tornarono in Irlanda che io avevo quattro anni, mio fratello Malachy tre, i gemelli Oliver e Eugene appena uno e mia sorella Margaret era già morta e sepolta." Avevo pubblicato la  recensione di 'Agnes Browne, mamma' di  Brendan O'Carroll, molti erano stati i commenti entusiasti (del libro e non ella recensione, che invece ne parlava in termini tutt'altro che entusiastici), tra i vari commenti uno, rispondeva alla recensione suggerendomi, di leggere questo romanzo che per tanti versi poteva somigliare al precedente, ma che sicuramente mi sarebbe piaciuto!! "Quando va dalla McGrath, avvertono Mamma le signore di fuori, tenga d'occhio la vecchia baldracca perché quella frega sul peso. Mette la roba sulla bilancia sopra un foglio di carta che penzola dietro il bancone in un punto che secondo lei non si vede. Poi tira giù il foglio e quando va bene ti dà la metà di quello che ti spetterebbe. E pensi che c'ha la bottega piena di quadretti della Madonna e del Sacro Cuore di Gesù e quando non lavora sta sempre in ginocchio nella chiesa di san Giuseppe a sgranare il rosario e sospirare come una vergine e martire, la vecchia baldracca" Devo ringraziare la sig.ra Adele Rocca per il meraviglioso suggerimento.Già, un romanzo meraviglioso, i quelli che è  proprio un piacere leggere.Anche questo è ambientato tra le due guerre, in Irlanda, a Limerick, paese natale della Angela di cui al titolo.Angela è la madre di Frank (Francis) McCourt, autore di questa bellissima biografia scritta all'età di 66 anni, come esordio letterario! "Provò il mestiere di domestica, di servetta, di cameriera in crestina bianca incaricata di aprire la porta, ma siccome non riusciva a fare il piccolo inchino richiesto alla fine sua madre le disse: Non ci sei portata. Sei proprio inutile. Perché non te ne vai in America, che là per le cose inutili c'è un sacco di posto? Il biglietto lo offro io." Frank ci racconta delle sue origini, partendo dalla nascita della madre, dal suo trasferimento in America, in cerca di fortuna dove vivono in alloggi moderni nelle vicinanze  di un parco e condividendo  un piano e un bagno, con altre famiglie immigrate dall'Irlanda, e dall'Italia. Ma è una continua lotta contro la povertà, anche  a causa del vizio del bere del padre di Frank, che oltre a sperperare i soldi in alcool ha difficoltà a trovare e a mantenere un lavoro. "Philomena dice che non sa com'è che Angela è diventata così trascurata perché la madre di Angela era così pulita che a casa sua si poteva pure mangiare per terra. Chissà perché uno dovrebbe mangiare per terra, mi domando io, se invece può sedersi a un tavolo." La famiglia cresce, Frankie ha quattro fratelli più piccoli, Malachy, i gemelli Oliver ed Eugene e una sorellina, Margaret, che però vive solo per sette settimane. Ed è proprio la morte della sorellina che fa precipitare le cose, il padre abbandona tutto per darsi all'alcool e la madre viene colta da una forte depressione, è Frank che deve crescere velocemente e a quattro anni farsi carico dei fratelli. Quindi la famiglia ritorna in Irlanda, al paese nativo della madre dove usi,  costumi  e credo sono molto diversi da quelli del paese del padre.Ma è un ritorno sfortunato, la Grande Depressione ha colpito l'Irlanda, anche più che l'America e, in particolare Limerick. "Ma un'infanzia infelice irlandese è peggio di un'infanzia infelice qualunque, e un'infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora." La famiglia cosi è costretta a vivere, o per meglio dire a sopravvivere,  di sussidi e piccole trovate, ai limiti del possibile e oltre l'immaginabile.Il padre, sempre più alcolizzato alla fine abbandonerà la famiglia, e Frank che non avrà mai una vera infanzia, farà di tutto per aiutare a tirare avanti, con risultati molto alterni.Molte sono le vicende a cui assisteremo che vedranno crescere il nostro protagonista fino a quando all'età di diciannove anni fortunatamente riesce a mettere le mani su una piccola somma di denaro che gli permetterà di tornare in America. "La pioggia ci spingeva in chiesa, il solo rifugio, il solo conforto, il solo posto asciutto che conoscevamo. Durante la messa, la benedizione, le novene, ci stringevamo in crocchi folti e umidi e sonnecchiavamo con la litania del prete che ci ronzava nelle orecchie, mentre il vapore si levava di nuovo dai nostri abiti per mescolarsi alla dolcezza dell'incenso, dei fiori e delle candele. Limerick aveva fama d'essere una città molto religiosa ma noi lo sapevamo che era solo la pioggia." Un libro durissimo, che ci farà sentire i morsi della fame e l'odio verso il vizio, che ci mostrerà l'ipocrisia delle istituzione e la solidarietà di chi non ha neanche per se, sapremo che forse nella famiglia si può trovare forza che può tenerci in vita. "non si può insegnare un modo nuovo di abbaiare a un vecchio cane."  Un libro che ci strapperò più di qualche lacrima, ma che incredibilmente ci farà anche sorridere spesso, forse perché la voce narrante è quella di un ragazzo, a volte troppo ingenuo per rendersi conto dei propri pensieri, ma anche ironico e allegramente amaro. "Dio aiuti questi due poveri piccinini, dice Minnie MacAdorey, fra tutti e due non han nemmeno un guanto. La cosa mi fa ridere perché so che fra tutti e due io e Malachy abbiamo quattro mani e avere un guanto solo sarebbe da cretini." Una scrittura facile, scorrevole, un linguaggio sempre adeguato, mai inutilmente scurrile, che non cerca il facile sorriso e non usa le parolaccia per ingrassare il testo, che anzi spesso resta scarno e crudo, ma sempre vero, tutto ciò unito alla forza della narrazione ci terrà incollati alle pagine fino all'ultima riga.Assolutamente da leggere! "Ma i santi di questo libro sono diversi. Ci sono storie di vergini, di martiri, di vergini e martiri che sono peggio di qualsiasi film dell'orrore del Cinema Lyric." "Il maestro dice che è una cosa meravigliosa morire per la fede e Papà dice che è una cosa meravigliosa morire per l'Irlanda e allora io mi domando se al mondo c'è qualcuno che ci vorrebbe vivi." "Quando fa bello gli uomini si siedono fuori a guardare il mondo e a guardare noi che giochiamo fumandosi una sigaretta, sempre che ce l'abbiano. Le donne restano in piedi con le braccia incrociate e chiacchierano. Loro non si siedono perché l'unica cosa che fanno è stare chiuse in casa a badare ai figli, a sfaccendare e a cucinare qualcosa e le sedie servono agli uomini. Gli uomini invece si siedono perché a forza di andare a firmare ogni mattina all'ufficio di collocamento, discutere dei problemi del mondo e poi chiedersi che fare il resto della giornata si stancano da morire."