Der Steppenwolf

Enrica Bonaccorti - Il condominio


 "Se un problema non ha soluzione, perché preoccuparsi? E se invece ha soluzione, perché preoccuparsi? Insomma, è inutile, se non dannoso. Bisogna occuparsi, non preoccuparsi»." "Quanti comportamenti, atteggiamenti, parole e pensieri che ci sembrano solo nostri, nati dalla nostra orgogliosa indipendenza, dipendono invece da quello che è sepolto dentro di noi, qualcosa che si è formato quando la plastilina del cervello era morbida, plasmabile." A volte mi trovo  leggere libri che non avrei mai pensato di prendere in mano, ma poi la curiosità, la voglia di variare e scoprire unita alla fiducia che concedo, forse a caso o forse solo in base all'uso di una parola che in quell'istante funziona meravigliosamente da leva, mi portano a queste avventure letterarie, che il più delle volte sono deludenti, ma che a volte si risolvono in sorprese più o meno piacevoli. Cosi ho letto questo romanzo rimandando a dopo le curiosità e i giudizi. "«La raffinatezza si raggiunge a sottrazione», diceva nonna Ghia, «più togli più hai classe»." Nessun impegno, nessun lavoro: Francesco Maria Von Altemberger detto Cico, ha un esistenza priva di impegni e di lavori,  vive di rendita,  rendita grazie ai diritti d'autore di una canzone scritta da suo padre," una manciata di parole che mio padre scrisse da ragazzo".  Di famiglia più che benestante, ha lasciato il grande Palazzo di famiglia dove si sentiva controllato e spiato e si é trasferito in un minuscolo loft sul terrazzo di un condominio, rappresentazione del mondo con tutte le sue sfaccettature,  e divide il loft con Ada, la sua tartaruga.Cico è  definito più dalle sue carenze che dalle sue qualità, é molto intelligente, ottimo osservatore, sembra non veda niente quando in realtà vede tutto e di tutti. Fin da bambino ha problemi relazionali,   "C'era ancora mia madre quando oltre la porta sentii dire: "Forse Cico ha una lieve forma di autismo""  Elegante, educato, dotato di buon senso, lasia che siano i suoi principi estetici a guidarlo  nel mondo, ha solo un gran bisogno, sentirsi indipendenza, svincolato, sa di bastare a se stesso, e riesce a divertirsi più da solo che con chiunque altro, Non ha fiducia nel mondo e nelle persone! "Non è questione di maschi o femmine per me, preti o puttane, belli o brutti. Appena sento profumo di sesso mi gelo, m'irrigidisco ovunque tranne là dove dovrebbe" Cico  osserva con distacco i dodici condomini, come un entomologo studia una colonia d'insetti sotto vetro: nessun coinvolgimento. La sua unica aspirazione è essere lasciato in pace, non avere rapporti profondi, legami, ha abbandonato il Palazzo di famiglia e si è trasferito qui proprio perché qui nessuno lo conosce. Ma nel condominio i suoi modi  formali creano equivoci: lui ascolta senza interrompere, saluta sempre tutti, non contrasta mai l'altrui opinione e i suoi vicini scambiano i suoi modi educati per disponibilità, se non addirittura per amicizia. "«L'inferno sono gli altri». L'ha detto Sartre e lo dico anch'io." Cico  finisce così per trovarsi coinvolto nelle vite degli altri: fra sospette relazioni extraconiugali, diamanti spariti e cani invadenti. "Perché tutti chiamano amici tutti, ma quasi nessuno lo è." Niente di speciale, un romanzo di costume che si legge veloce, facile e che sicuramente ci riporteranno alla mente episodi di cui siamo stati protagonisti o quanto meno si sono svolti sotto i nostri occhi, Chi in un condominio a notato quanto lavoro di 'taglio e cucito' si pratica tra i condomini! Forse un po' debole il finale, un po' deludente. Nell'insieme si potrebbe definire una piacevole lettura da ombrellone "Quando aspetto l'autobus sotto la pensilina e vedo scorrere davanti ai miei occhi un ininterrotto nastro di macchine, quasi tutte con una sola persona a bordo, mi chiedo perché non posso aprire la portiera, salire e fare un tratto di strada con chi va nella mia stessa direzione. Un perenne autostop per tutti, comodo e funzionale. Perché non si fa? Quanti incontri mancati, forse persino qualche amore, e almeno ci si farebbe compagnia. Come al solito, in questo mondo complicato, è difficile accettare le cose semplici. E poi lo strano sono io."