Der Steppenwolf

Ludmila Ulitskaya - Il sogno di Jakov


 Sua madre in campagna era sbocciata, rideva in continuazione di un riso sonoro, non si sa bene per cosa. Anche Andrej Ivanovič andava sempre in giro con un sorriso felice. "A che cosa sorridete mai, si può sapere?" scappò detto a Nora. "A tutto," rispose Amalija con inattesa serietà, soffocando comunque un sorriso. "Impara, Nora, prima che sia troppo tardi." "Cosa devo imparare?" "A provare gioia, devi imparare." "Provare gioia per cosa?" domandò severa Nora, sentendo che sua madre stava per dire qualcosa di importante. "Ma smettila!" fece Amalija con un gesto secco. "Per tutto! Non posso spiegartelo e nemmeno insegnartelo. Devi imparare a provare gioia per tutto!" Vi piacciono le saghe familiari? Eccone una atipica e intrigante, raccontata da Nora una appassionata e brava scenografa dalla vita turbolenta,  indipendente e che ama scegliersi amanti senza mettere mai veramente radici, forse perché l'unico uomo con cui lo farebbe non vuole farlo, per cui cresce da sola un  figlio, e tramite questo riscoprirà, a poco a poco, il potere del legame con la sua famiglia. E così tutto il tempo: tiri un filo e scopri che tutto è legato a tutto. Nora ha avuto in eredità dalla nonna Marusja un bauletto di vimini, un giorno decide di guardarci dentro e vi trova le lettere scambiate dalla donna con il suo giovane fidanzato e poi marito, Jakov. Lo conosceva molto bene. E all'improvviso quelle parole - "Via, via il superfluo" - le sembrarono spaventosamente importanti per se stessa. Succede sempre così: vivi, leggi, vedi, cento volte passi per lo stesso posto e poi all'improvviso è come se ti cadesse la benda dagli occhi e nel posto che più hai calpestato e percorso trovi quello che cercavi da anni... Queste lettere le permetteranno di ricostruire la loro travaglia storia d'amore e le mostra una  donna sorprendente, affascinante, femminista prima della rivoluzione, ballerina e comunista ardente, che esprimere con convinzione le proprie idee insieme al suo desiderio di libertà. Purtroppo corrono tempi turbolenti, che distruggono i sogni d'amore dei due giovani perché Jacov viene arrestato, spedito in Siberia con l'accusa di sabotaggio, e praticamente non riuscirà più a tornare ad una vita normale . Anche suo figlio, il padre di Nora, gli volterà le spalle. Raramente mi annoio tanto come alle serate cui mi reco per divertirmi. Mi sento sprofondato in un mediocre romanzo russo di fine Ottocento. Ma la storia d'amore dei suoi nonni è grande e sconvolgente e colpirà Nora cambiandole la vita. "Niente, non sento niente. Però penso: sai perché le persone non hanno una figura bella come un albero? Non lo sai? È perché gli alberi in modo bello sono sempre fermi mentre le persone non fanno che correre, corrono sempre!..." Seguiremo quindi le vicende di quattro generazioni cominciando dai nonni di Nora per finire con il figlio personaggio anch'esso molto particolare c che ci porterà fino ai giorni nostri.Romanzo affascinate che ci farà rivivere un secolo di storia, ricco di citazioni e di nomi dai suoni familiari, affascinandoci e facendoci viaggiare nel tempo e nello spazio, visto che ci sposteremo dalla Russia all'America! "Voi, signori, non potete immaginare quant'è difficile per un uomo quando non ha dove andare. L'uomo ha bisogno di poter andare da qualche parte." Perfino Dostoevskij, il più cupo, il più disperante degli scrittori, per bocca di Marmeladov parla dell'angoscia della solitudine. Nemmeno il gigante Dostoevskij regge l'orrore della solitudine!... Viene paura. Un libro che per chi è un po' più grande comincerà con il revocare un oggetto meraviglioso che a tutti ha dato momenti 'particolari'  e che forse tanti di noi rimpiangono, le lettere, la carta, le penne, magari stilografiche e le calligrafie incerte, arrotondate, eleganti o illeggibili che fossero erano già una parte del messaggio un po' come le nostre voci e già dico qualcosa ancora prima di finire il messaggio, le lettre che non vedremo forse mai più, un piccolo rimpianto. Čechov diceva: baciare una donna che fuma è come leccare un posacenere." Il romanzo ha una scrittura che cattura e coinvolge e benché non piccolo, si legge molto velocemente. Non riuscirei mai a vivere da solo. Amo la società, solo in società sono vivo, allegro, arguto. Io non riesco affatto a figurare il mio futuro senza società. A me è stato gradito e quindi mi permetto di suggerirlo! Com'è bella la vecchiaia... Quale libertà porta,'