Der Steppenwolf

Fredrik Backman - L'Uomo Che Metteva in Ordine Il Mondo


Ove
 "Ove ha cinquantanove anni. Guida una Saab. È il tipo di uomo che indica le persone che non gli piacciono un po' come se fossero dei topi d'appartamento e il suo indice una torcia della polizia." Ove ha 59 anni, ma sembra averne molti di più. E questo non per il suo aspetto esteriore, ma per il modo di essere. Ci ricorda forse quelle figure severe della fine del diciannovesimo secolo.Un uomo tutto d'un pezzo, rigido e silenzioso, austero e burbero, perché non riesce a immaginare un mondo di relazioni e cortesie. "Perché oggigiorno sono tutti trentunenni con i pantaloni troppo stretti, che non bevono più il caffè normale. E nessuno vuole più prendersi le proprie responsabilità. Un mucchio di uomini con la barba di tre giorni che cambiano lavoro e moglie e marca di automobile come se niente fosse, non appena gli fa comodo." È  cresciuto con un  padre duro e puro e da lui ha mutuato atteggiamenti obsoleti, un profondo senso del dovere e dell'onore e tutto questo lo rende diverso quindi lo isola, cosa che in realtà non gli pesa affatto, anzi, è un solitario e quasi un asociale.  "La gente diceva che era inacidito. Forse avevano ragione, per quel che ne sapeva. Non ci aveva mai riflettuto. Gli davano anche dell'asociale, e Ove presumeva intendessero che non gli andava granché a genio stare insieme alla gente. In quel caso, avevano pienamente ragione: spesso la gente non aveva tutte le rotelle a posto.[...]A Ove non piaceva molto chiacchierare, e questo al giorno d'oggi viene considerato un grande difetto caratteriale. Oggi bisogna saper blaterare di qualsiasi argomento con qualunque imbecille che ti capiti a tiro, solo perché è "piacevole"."  Un persona ferma nel  suo modo di pensare, che non scende a compromessi ne valuta il pensiero altrui perché l'unico pensiero valido è il suo. Uno di quelli che conosce solo il bianco e il nero o per dirla come si dice da queste parti, fatto con l'accetta! Già sembra proprio antipatico e senza impegnarsi molto riesce benissimo in questo ruolo. "La moglie di Ove spesso si lamenta che Ove litiga sempre per tutto. Ma Ove non litiga affatto, per la miseria. È solo convinto che quel che è giusto è giusto, punto. Si tratta forse di un modo irragionevole di affrontare la vita? Ove non crede proprio." In tutta la sua vita ha avuto una sola vera relazione, Sonja, la donna che è diventata sua moglie e il suo intero universo, l'unica per cui è disposto  a cedere,  per lei è anche diaposta a prendere in considerazione un rapporto con il suo  gatto, cosa incredibile. L'unica per merito della quale riesce anche ad avere una parvenza di amicizia, con Rune, il marito di Anita, quella che per un po' è la migliore amica di Sonja. Ma che in questo caso il rapporto è molto formale, vuoto, e si guasta quando i due hanno il primo contrasto.Ma la moglie è morta e per lui la vita non vale più la pena d'essere vissuta, quindi cerca di porvi fine.Ma, non sempre le cose vanno come vogliamo o forse  è il diavolo a metterci la coda, anche se deve essere davvero un buon diavolo! "Dev'essere alto almeno due metri. Ove nutre un istintivo scetticismo nei confronti di tutti quelli che superano l'uno e ottantacinque. L'esperienza gli ha insegnato che, in quei casi, il sangue non riesce ad arrivare bene al cervello." Arrivano dei nuovi vicini, subito presi in antipatia da Ove, perché sono 'Imbranati' o meglio il marito è imbranato, la moglie, Parvaneh, incintà, invece sembra l'arma del destino che impedirà a Ove di portare a termine il suo lugubre scopo. "«Biscotti arabi, eh? Ma saranno buoni?» borbotta. «Persi» lo corregge lei. «Eh?» «Io vengo dall'Iran. Quindi non sono araba: sono persa» gli spiega Parvaneh. «Tu sei persa?» «Esatto.» «Be', è il minimo che si possa dire» concorda Ove. La risata della donna lo coglie in contropiede. È come una bevanda gassata, versata troppo rapidamente e che trabocca dal bicchiere. Non s'intona per niente con tutto quel cemento grigio e con quelle mattonelle da giardino allineate. È disordinata, e chiassosa, e non si attiene a nessun regolamento condominiale." Non solo, la donna riporta a galla la parte più intima e vera di Ove,  che è tenera, sensibile, altruista, che altre volte si era manifestata ma a cui lui non dava affatto importanza, perche per Ove è sempre stato normale fare le cose che sa fare, anche per gli altri, anche senza ricompensa e in più gli farà accettare il secondo gatto della sua vita. "Mancavano cinque minuti alle sei, la mattina in cui Ove e il gatto si sono incontrati per la prima volta. Il gatto ha pensato subito molto male di Ove. E la cosa è stata del tutto reciproca.[...]Il gatto sedeva con noncuranza al centro del vialetto pedonale tra le abitazioni. Gatto, poi. Aveva mezza coda e un solo orecchio, e qua e là chiazze senza pelo, come se qualcuno glielo avesse strappato a manciate. Un gatto davvero spelacchiato, letteralmente, ha pensato Ove, procedendo di un paio di passi nella sua direzione. Il gatto si è alzato. Ove si è bloccato. I due si sono studiati per qualche istante, come dei potenziali rivali in una locanda di campagna a tarda sera. Ove ha meditato se lanciargli contro uno dei suoi zoccoli. Il gatto è sembrato maledire il fatto di non disporre di zoccoli da lanciare a sua volta." E così un po' alla volta con Parvaneh che si insinua sempre più nell'intimità della sua vita, e che lo spinge delicatamente ma con forza, Ove comincia a mostrare sempre più spesso la sua nuova faccia, riprende a vivere e ad amare la vita.Già a rileggere la trama così raccontata ci si aspetterebbe un libro pesante, ma il narratore a una mano molto felice e il libro scorre con una facilità impressionante e  purtroppo si arriva alla fine  troppo presto. Ci dispiacerà lasciare questa 'famiglia allargata' in cui ci siamo trovati a vivere per un po', che ci ha fatto ridere e commuovere e ci ha donato momenti indimenticabili. "Alla fine, i medici avevano prescritto a Sonja così tanti antidolorifici che, nel loro bagno, avrebbe potuto rifornirsi un narcotrafficante colombiano." Che dire io amo i libri che mi strappano un sorriso e qui mi sono spesso ritrovato a ridere, quindi  non posso che consigliarlo con fermezza, un libro che spero vi incanti! "Ove s'intendeva di ciò che poteva vedere e toccare. Calcestruzzo e cemento. Vetro e acciaio. Attrezzi. Cose che si potevano calcolare. Capiva gli angoli retti e le istruzioni chiare, i modelli delle costruzioni e i progetti. Le cose che si potevano disegnare sulla carta. Era un uomo in bianco e nero. E lei era il colore. Tutto il suo colore." ""Amare una persona è come traslocare in una casa nuova" diceva sempre Sonja. "All'inizio ci si innamora senza riserve: ogni mattina ci si stupisce del fatto che tutto ci appartenga, come se si temesse che, all'improvviso, qualcuno possa irrompere dalla porta annunciando che si è verificato un grave errore e che non era previsto che si abitasse in un luogo così bello. Con il passare degli anni, però, le facciate si consumano, il legno si scheggia qua e là. Non si è più sopraffatti dallo stupore ogni mattina, e si comincia ad amare la casa non tanto per quel che è perfetto, quanto per quel che non lo è. S'impara a conoscerne ogni angolo e centimetro: come evitare che la chiave si blocchi nella serratura quando fuori gela, quali assi del parquet affondano leggermente quando le si calpesta, e come aprire le ante del guardaroba senza farle cigolare. Tutti quei piccoli segreti che rendono la casa nostra, e di nessun altro.""