Der Steppenwolf

Pierre Lemaitre - Il serpente maiuscolo


  " Ogni volta che la va a trovare resta annichilita di fronte allo spettacolo di quella casa di campagna così piccolo borghese da sembrare una caricatura. Suo genero torna dalla partita a tennis con un gran sorriso e l'asciugamano gettato sulle spalle con noncuranza, come in uno spot pubblicitario. Quando sua figlia si occupa del giardino sembra Maria Antonietta al Petit Trianon. Per lei è una continua conferma, sua figlia non è un'aquila, altrimenti non avrebbe sposato un simile idiota... E per di più americano. Ma soprattutto molto idiota. Insomma, americano. Per fortuna non hanno figli, Mathilde spera vivamente che sua figlia sia sterile. Oppure che lo sia lui. Uno dei due, perché non osa nemmeno immaginare che razza di bambini potrebbero avere... Da prendere a schiaffi, ogni volta. Mathilde ama i cani però detesta i bambini, soprattutto le bambine." Potrei dire che i polizieschi non sono il mio genere preferito, ma mi accorgo che comunque sono tanti i libri che leggo riconducibili a questo genere ai suoi sottogeneri.Tra questa che comunque considero lettura d'evasione, ogni tanto mi capita di beccare un libro che proprio mi piace.Questo noir mi è piaciuto tanto.Forse, perché mi è stata subito simpatica la sua protagonista, Mathilde Perrin una  donna di sessantatre anni,  vedova che vive abita con il suo dalmata in una villetta non lontano da Parigi.Ma sarebbe riduttivo, tante sono le caratteristiche che mi hanno fatto appssionare a questo romanzo e senza dubbio anche la qualità della scrittura e della narrazzione, mi banale, mai prevedibile, con continue sorprese avvincente senza per questo togliere il fiato annzi suscitando anche qualche sorriso.Certo, oggi è tutto raddoppiato, il mento, il seno, il fondoschiena, ma ha gli stessi occhi azzurri, le stesse labbra sottili e quel qualcosa di armonioso nel volto che testimonia la sua antica bellezza. Con il passare del tempo il corpo a poco a poco ha ceduto, ma Mathilde è molto attenta al resto, ovvero ai dettagli: abiti eleganti e costosi (può permetterselo), parrucchiere ogni settimana, trucco professionale e soprattutto, soprattutto, manicure perfetta. Può tollerare le rughe che si moltiplicano, i chili che aumentano, ma non sopporterebbe mai di avere le mani trascurate. La nostra protagonista elegante, molto curata e attenta ai particolari, un po' sovrappeso, in realtà è un abile insospettabile sicario.Implacabile, precisa, addestrata fin dalla prima giovinezza, quando militava nella resistenza Mathilde non ha mai sbagliato un colpo portando a termine i suoi incarichi con precisione e sangue freddo, seguendo le direttive di chi le passa gli incarichi, il suo vecchio comandante della resistenza, di cui lei è sempre stata un po' invaghita.  Ma, qualcosa comincia ad incepparsi, in questo perfetto meccanismo che è la nostra protagonista, pensieri azioni, cominciano a perdere un po' dello smalto che l'hanno resa eccellente, in più qualche piccolo capriccio, qualche piccola disubbidienza e le cose non seguono più il loro percorso.. Mathilde si lascia un po' andare a certe crudeltà gratuite e stravaganze nelle sue missioni,  inizia a perdere la testa: comincia ad avere buchi di memoria, dimentica di disfarsi dell'arma, sbaglia bersaglio, si convince che il suo vicino di casa le abbiadecapitato cane... Forse è ora di smettere prima che l'organizzazione si sbarazzi di lei o che la polizia si avvicini troppo. Mathilde ricambia il sorriso e tira fuori dalla tasca la mano destra. L'uomo si ferma di colpo alla vista di una pistola Desert Eagle munita di silenziatore. Il labbro superiore di Mathilde si arriccia impercettibilmente. Per una frazione di secondo la canna si dirige verso la fronte dell'uomo, poi scende e Mathilde lo colpisce nelle parti basse. Tutti i personaggi sono caratterizzati con precisione e accuratezza tanto che ci sembrerà di averli conosciuti di persona, forse perché ricalcano stereotipi in cui tutti, nel bene e nel male,  ci siamo imbattuti, questo fa si che ci restino impressi e che sia facile collocarle nell'ambito della storia! Al di là di questo è un vero idiota. Uno di quei funzionari meschini e ipocriti che devono tutto all'imbecillità e niente al talento. Come dicevo non è il mio genere preferito eppure questo è un libro che consiglio vivamente certo che vi catturerà, vi farà tifare per la nostra 'dolce' signora e a tratti sono sicuro, sorriderete. Se poi amate il genere, allora è imperdibile! La cosa stupefacente di Mathilde è che non si arrende mai, guardatela lì, in piena notte, che fa un altro giro della proprietà, cammina tra i rovi, si fa largo tra i rami, sbuffa come una balena, ma avanza, tasta il muro, la grata, questa donna è un bulldozer.