Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

 

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Arthur Conan Doyle - Il mondo perduto

Post n°173 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da ixtlann
 

 

"I have wrought my simple plan If I give one hour of joy To the boy who's half a man, Or the man who's half a boy. (Sono riuscito nel mio intento se ho dato un'ora di piacere al ragazzo che è già mezzo uomo o all'uomo che è metà ragazzo.)"

Ogni tanto torno ai classici, magari rileggendo qualcosa che nel mio ricordo avevo giudicato positivamente, un po' per andare sul sicuro, un po' per vedere se il mio giudizio restava invariato!

Così ho deciso di rileggere questo romanzo che probabilmente non leggevo da decenni.

Scrivere di classici non è mai facile, si da per scontato che si stia parlando di un libro che ha lasciato il segno, e che quindi qualche pregio lo avrà di sicuro.

Probabilmente per me, quando lo lessi la prima volta, sarà stato magnifico, una storia avvincente, fuori dagli schemi, ben scritta... aveva tutto! Quarant'anni dopo forse qualche piccola critica glie la muoverei.

"Il signor Hungerton. suo padre, era la persona con meno tatto della terra: leggero, vanesio e distratto, era un uomo buonissimo, ma assolutamente egocentrico. Se esisteva qualcosa che poteva allontanarmi da Gladys. quella era l'idea di averlo per suocero"

Piccole cose che non inficiano il valore assoluto del romanzo, ma che quanto meno lo mostrano sotto una luce diversa.

Innanzitutto, vorrei porre il focus su un particolare irrisorio che però ci fa notare come cambiano i tempi, per descrivere la grandezza di uno dei nostri eroi, e renderlo più amato dai lettori del tempo, tra le altre cose di lui si dice, "splendidi trofei di caccia, i più belli di ogni angolo del mondo" particolare che oggi forse otterrebbe l'effetto contrario e lo renderebbe inviso ai più.

"Tocca agli uomini fare gli eroi, e atte donne riservare il loro amore come ricompensa."

Un refuso che mi ha lasciato perplesso è che a pagina 75 dice "Tre bianchi, quindi, due meticci, un negro e tre indiani," poi arriva il prof. Challenger   così si raggiunge il numero di dieci, ma a pag. 63 troviamo "nelle due canoe, e dividemmo l'equipaggio, sei in ognuna,". Possibile che nessuno se ne sia accorto?!

In ogni caso il romanzo anche nella sua verbosità e tenendo conto del tipo di scrittura, riesce ad essere avvincente anche se di tanto in tanto ci fa porre domande circa la flora che descrive, in noi nasce il dubbio che in fondo, Forse, avrebbe fatto meglio a citare meno specie.

"Io sono come una vecchia pattina da golf. Mi è andata via tutta la verniciatura bianca molto tempo fa. Adesso la vita può colpirmi senza lasciarmi il segno."

A conti fatti queste  piccole note non cambiano il giudizio complessivo, ma non me lo hanno fatto apprezzare  a sufficienza.

Ultima chicca una riflessione davvero stranissima: "ma che essi aggredissero anche l'uomo moderno, che deliberatamente braccassero e dessero la caccia a un essere superiore come l'uomo, era un pensiero sconvolgente e terrificante."

 

 


 

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Mr.Loto il 07/02/19 alle 16:44 via WEB
Io sono un accanito lettore ma confesso di non aver ancora letto questo classico di Conan Doyle. Lo metto nei miei libri da leggere. Un saluto
 
 
ixtlann
ixtlann il 08/02/19 alle 07:39 via WEB
Come puoi vedere anche io sono un accanito lettore e di tanto in tanto rileggo i clssici, questo lo avevo letto da ragazzo, e ne avevo un ricordo migliore, ora ha suscitato in me qualche perplessità, ma ogni tanto succede!! Buona giornata!
 
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BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

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SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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