Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

 

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Penelope Fitzgerald - La libreria

Post n°292 pubblicato il 28 Febbraio 2022 da ixtlann
 

 

"Nel 1959 Florence Green passava ogni tanto una notte dopo la quale non sapeva con certezza assoluta se aveva dormito o no. Questo era per via del rovello se acquistare una piccola proprietà, la Old House, con un suo deposito sul litorale, allo scopo di aprirvi l'unica libreria di Hardborough."


Florence Green è piccola di statura, asciutta, di aspetto «alquanto insignificante davanti e totalmente dietro»; è vedova, sola, e non più giovane. Vive in una piatta cittadina ventosa, circondata da paludi, affacciata su di un mare ostile, dove la vita è stagnante, senza alcun fermento culturale.

 

"Di aspetto Florence era piccola, poco consistente e asciutta, alquanto insignificante davanti, e totalmente dietro. Non si parlava molto di lei, nemmeno a Hardborough, dove tutti venivano visti arrivare dalle ampie distanze, e dove tutto quello che veniva visto era oggetto di discussione."

 

Corre l'anno 1959,  Florence ha lavorato in un negozio di libri, e vuole sfruttare questa sua esperienza, decide quindi di aprire una piccola libreria, ma scopre a sue spese quanto la gente possa mostrarsi ostile verso qualsiasi cosa scuota le sonnolente abitudini e i rapporti che regnano sovrani. La libreria ha un breve, momentaneo successo con la vendita di un romanzo appena pubblicato,  intitolato Lolita.

 

"Mi perviene una lettera da John Drury & Co., in rappresentanza della loro cliente signora Violet Gamart di The Stead, circa il fatto che l'attuale allestimento della sua vetrina attira tanta indesiderata attenzione da parte di clienti potenziali ed effettivi, da causare una ostruzione temporanea irragionevole come quantum e durata rispetto all'uso della strada, e che la loro cliente intende denunciare un particolare danno nei confronti propri data la necessità che ella, in qualità di Giudice di Pace e Segretaria di numerosi comitati (se ne acclude a parte l'elenco) deve effettuare i suoi acquisti con celerità."

 

 Ma già in questo piccolo respiro economico, si nota quanto il paese abbia inviso questa iniziativa, un po' lla volta la nostra protagonista si troverà a lottare per la sopravvivenza della sua libreria e della sua stessa persona.

Un romanzo che scivola via dolcemente ma che poi ti fa star male, per chè ti riorda che il potere e il suo esercizio sono spesso nelle meni di gente ignobile, che esercita la sopraffazione gratuitamente, senza ragioni apparenti se non il piacere di sapersi al di spra di tutto e di tutti, mostrandoci qundo spesso la falsità accompagni il  perbenismo.

 

"«Lavori troppo, Florence» disse Milo. «Tento di concentrarmi... Mettili giù, quelli, sono appena arrivati e non li ho controllati. Si deve riuscire per forza, se si dà tutto quello che si ha». «Non vedo perché. Tutti devono dare tutto quello che hanno, alla fine. Devono morire. Morire non si può definire una riuscita»."

 

Sicuramente da leggere, anche se fa soffrire!

 

"«Ho avuto un matrimonio molto felice, visto che me lo chiede» disse. «Mio marito lavorava nello stesso posto dove lavoravo io. Poi passò alla vecchia Camera di Commercio, prima che diventasse un Ministero. Mi raccontava del suo lavoro quando rincasava la sera». «E lei era felice?». «Lo amavo, e cercavo di capire il suo lavoro. A volte mi colpisce il fatto che gli uomini e le donne non sono precisamente le persone giuste gli uni per le altre. Qualche volta deve succedere, è ovvio»."


 

 

 
Rispondi al commento:
ixtlann
ixtlann il 07/03/22 alle 11:27 via WEB
Buongiorno, ossimoro, che bella figura l'ossimoro, io potrei chiamarmi iperbole! Si, è cominciato così, ho scritto per non dimenticare, per avere una traccia delle mie letture! Sono venuto a sbirciare il tuo blog, wow! Che bella sorpresa un sacco di libri di cui ignoravo l'esistenza e non sempre i soliti, tornerò con più calma a dare uno sguardo più approfondito!! Buona giornata e buone letture!
 
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Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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