Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi di Agosto 2018

Dacia Maraini - La lunga vita di Marianna Ucrìa

Post n°125 pubblicato il 07 Agosto 2018 da ixtlann
 

 

"Uscire da un libro è come uscire dal meglio di sé. Passare dagli archi soffici e ariosi della mente alle goffaggini di un corpo accattone sempre in cerca di qualcosa è comunque una resa. Lasciare persone note e care per ritrovare una se stessa che non ama, chiusa in una contabilità ridicola di giornate he si sommano a giornate come fossero indistinguibili."

È sempre bello imbattersi in un libro da cui si ha più, di quel che ci si aspetta!

Questo è uno di quelli, almeno per me. Non conoscevo la Maraini se non di nome, ma non avevo mai letto niente di suo, e per colmare questa lacuna ho deciso di leggere questo romanzo di cui avevo sentito parlare e di cui avevo letto qualche recensione positiva, ma nulla di particolare.

"La sete ha messo il suo zampino in quella quiete sensuale togliendo profumo ai fiori, ispessendo le ombre."

Bella anche la scrittura fluida, ricca, mai pesante.

Beh, il romanzo è davvero bello, una storia che ti intriga che ti avvince e ti tiene legato fino alla fine.

"Si inventerà l'arte del risparmio e l'uomo conoscerà la volgarità di spirito."

Mi sono facilmente affezionato alla protagonista nella quale a tratti mi identificavo, certo non per il difetto fisico/psichico, quanto per l'amore per la lettura e per i libri, si la nostra Marianna è davvero una grande lettrice.

"Non è questa una aberrazione della memoria che ama solo ciò che perde? proprio perché lo perde e ci fa languire di nostalgia per quegli stessi luoghi e quelle stesse persone che prima ci annoiavano profondamente? non è sciocco tutto questo, non è prevedibile e volgare?"

I personaggi ben caratterizzati sono vivi e l'aspetto storico culturale così ben descritto da farti partecipe dell'epoca e degli avvenimenti. Amo i romanzi storici ben circostanziati. In cui i particolari di vita fanno parte di una trama che li pone lì precisi ed evidenti senza che diventino dei protagonisti!

"Sapete, alle volte è l'amore degli altri che ci innamora: vediamo una persona solo quando essa chiede i nostri occhi."

Inoltre mentre leggevo le digressioni sul pensiero e sulla vita dei "nobili" mi hanno davvero colpito, non sembravano ne inventati ne imparati, ho avuto l'impressione che chi scriveva conoscesse i fatti di persona, così sono andato a leggere la biografia di questa scrittrice, e meraviglia delle meraviglie una sua nonna era una principessa!

"Per molti nobili della sua età, vissuti e maturati nel secolo passato, i pensieri sistematici hanno qualcosa di ignobile, di volgare. Il confronto con altre intelligenze, altre idee, è considerato per principio una resa. I plebei pensano come gruppo o come folla; un nobile è solo e di questa solitudine è costituita la sua gloria e il suo ardimento."

 

 

 
 
 

Donatella Di Pietrantonio - L'Arminuta

Post n°124 pubblicato il 02 Agosto 2018 da ixtlann
 

 

 

"Ero troppo giovane e sospinta dalla corrente per vedere il fiume in cui mi trovavo gettata."

 

Wow!! Più volte ero stato tentato di leggere questo libro da più parti consigliatomi, ma chissà perché temporeggiavo. Immaginavo che mi sarebbe piaciuto, come mi piaceva la copertina, dalla quale una ragazza mi fissava, mi guardava dentro, mi metteva all'angolo, non mi lasciava vie di fuga.

"La sola madre che non ho mai perduto è quella delle mie paure."

 

Forse avevo paura delle emozione che avrai trovato nascoste tra le sue righe, forse non mi sentivo preparato per un dolore che ci circonda ma che spesso cerchiamo di non vedere.

Ma mi sono fatto forza e ho lasciato i miei occhi vagare per quelle pagine. Sin dalla prima pagina ti cattura, una storia coinvolgente, drammatica, ma anche piena di speranza. Una storia di solitudine e di unione, una storia sulla fragilità del mondo che ci circonda e sulla caducità delle nostre certezze, anche quelle che non crederemmo mai possano infrangersi in una realtà cruda fredda e senza pietà.

"Come un fiore improbabile, cresciuto su un piccolo grumo di terra attaccato alla roccia. Da lei ho appreso la resistenza."

 

Ma ci parla anche di una forza insospettata che ci alimenta, della capacità di creare legami che ci tengano a galla mentre sentiamo di affogare, di mani cui aggrapparsi quando il terreno viene a mancarci sotto i piedi.

"Non hai colpa se dici la verità. È la verità che è sbagliata. "

 

Un libro pieno di emozioni forti, di sentimenti vivi, ricco di povertà e di ignoranza e di paura ma anche di solidarietà, un libro ricco e che arricchisce, sicuramente da leggere.

"Mi sono vergognata al suo posto e ho cominciato a uccidere la nostalgia."

Ma non è questo che mi ha colpito di più.

Non è la storia che comunque merita ad avere l'onore dei titoli di testa, ma la scrittura!

Sono davvero felice di averlo letto e sicuramente cercherò altri libri di quest'autrice, perché usa le parole in un modo fantastico.

"Stringendo un poco le palpebre l'ho presa prigioniera tra le ciglia."

 

Un testo crudo, un linguaggio essenziale, una scrittura scarna, fredda ma incisiva, senza nulla concedere a dolore e pietismo, povero come i protagonisti, e a volte violento, un modo di scrivere che graffia! Ma nel quale brillano forme inusitate che donano uno splendore e una ricchezza nuova, che lascia stupefatti.

"- Ma la tua mamma qual è? - mi ha domandato scoraggiata.

- Ne ho due. Una è tua madre."

Forse solo del grande Saramago finora ho detto queste cose. Oltre al testo più del testo in questo libro ci sono parole accostate in modo da formare metafore e immagini  inimmaginabili.

"L'ultimo quarto di luna si è affacciato alla finestra aperta e l'ha attraversata. Sono rimaste le stelle strascico e la minima fortuna di avere il cielo sgombro di case"

Si questa è la vera forza di questo libro, l'uso delle parole e la capacità di accoppiarle per farci vedere quadri che non avevamo mai visto e che ci colpiscono con la forza di uno tsunami, impossibile restare indifferenti, impossibile non fermarsi un attimo ad assaporare tutte le immagine e gli aromi che da esse scaturiscono, inebrianti. È come scoprire un vino che non pensavamo potesse esistere!

 

 "Nel tempo ho perso anche quell'idea confusa di normalità e oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza. E' un vuoto persistente, che conosco ma non supero. Gira la testa a guardarci dentro. Un paesaggio desolato che di notte toglie il sonno e fabbrica incubi nel poco che lascia. La sola madre che non ho mai perduto è quella delle mie paure."

 

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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