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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

Messaggi di Aprile 2020

Oliva Marilù - L' Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre

Post n°256 pubblicato il 15 Aprile 2020 da ixtlann

 

 

"Piange. Inammissibile, forse, per chi rammenta l'ira funesta di Achille o la veemenza bruta di Agamennone. Ma Odisseo no, lui non si lascia andare al furore. Lui è l'ultimo degli eroi. Medita come nessuno mai. Ricorda. E piange."

 

Il titolo è abbastanza chiaro d esplicativo di ciò che il libro ci riserva, le peregrinazioni di Odisseo, fedeli a come ci sono state narrate da Omero, ma al contempo dal punto di vista di alcune delle protagoniste.

Non è la prima opera del genere, questo è un periodo in molte opere rivedono o raccontano miti classici visti con occhi diversi.

Forse è per questo, o forse per le aspettative non soddisfatte, chissà poi cosa mi aspettavo? che non vi canterò le meraviglie di un libro che pur non ha niente che gli manchi per essere un ottimo  prodotto.

Il fatto di farci raccontare la storia dalle sue protagonista fa si che anche se i fatti non cambiano, li si veda in modi diversi per due ragioni, che riguardano sia il nostro eroe che  le donne protagoniste della storia.

Odisseo da guerriero che torna a casa costretto ad affrontare prove che gli rendono difficile il ritorno, vestirà anche i panni  del viaggiatore per eccellenza, del esule, dell'uomo alla continua ricerca di un significato e del se, del migrante.

 

"La malia che mi lega a lui mi ha costretta a seguirlo anche stamane come una cagna fedele, dopo che il padrone l'ha cacciata via con una pedata."

 

Così come diversa la luce che illuminerà le protagoniste che ci verranno presentate con nuove vesti, senza per altro alterare cio che ci aveva insegnato Omero, ma accentuando le luci che ci mostrano Calipso come una donna  frivola, ma che si innamora del nostro eroe che invece " Come ogni mattina, piagato dalla sua solitudine. Ogni mattina lo devasta la nostalgia".

Nausicaa, la sognatrice, che vive più nella fantasia che nel mondo reale e che voreebe che Odisseo " sussurrasse il mio nome come se mi volesse possedere. Vorrei che soffiasse sottovoce solo dentro al mio orecchio. Ma non è possibile"  ... " Il mio cuore sanguina, stringendosi in una certezza: lui se ne andrà, lo sento".

 

"Mai ho desiderato costruire qualcosa con un uomo. Ho disdegnato troppi Feaci, mi accusano di essere una principessa schizzinosa. E poi è giunto quest'eroe bello come un dio, maturo, saggio, intelligente come nessuno e mi ha espugnato il cuore."

 

 

Circe, dominatrice, la donna che si ribella ad antiche forma di sopraffazione maschili, un patriarcato duro da sopportare, che l'ha portata a disprezzare i maschi,  fino a quando non si imbatte in un uomo diverso da tutti gli altri,

 

" Eccoli, gli sciocchi. Uomini. Animali. Maiali. C'è poi così tanta differenza? Sono arrivati qui spossati dai viaggi e dalle intemperie, cercando quello che ogni maschio insegue. Cibo. Riparo. Una donna che li accudisca. La proiezione della loro madre. Che noia, questi uomini!"

 

Chiaramente sentiremo anche La moglie che con enormi sforzi mantiene ancora in piedi la famiglia, Penelope, moglie e compagna, ed Euriclea, la nutrice che lo ha cresciuto. Tutte queste voci si alterneranno a quella di Atena, dea "dagli occhi glauchi" o "dagli occhi di civetta", la saggezza, " Non capisco gli uomini. Le loro esitazioni, le loro gioie, la loro paura della morte. Così come loro non capiscono molte cose di noi dèi. La nostra ubiquità. La nostra dedizione a nettare e ambrosia, il rapporto privilegiato con l'eternità. I favoritismi, le protezioni che accordiamo. Io, per esempio, ho una predilezione per Odisseo e la sua stirpe.". La grande donna dietro ad ogni grande uomo, che sprona il nostro protagonista, ma anche il figlio a fare ciò che devono.

E che ci riserverà anche riflessioni su altre donne, comunque connesse a llq storia anche se forse non al viaggio, come la grande Elena!

"La contemplo senza giudizio, in fondo è così facile condannare, ma chi ha sbagliato è già punito dalla storia in cui è imprigionato"

 

Una riscrittura che mantiene a tratti la liricità dl poema a cui resta sempre molto fedele, e che permette una rilettura della grande opera, la nostra autrice, insegnante, ci insegna ad amare questo classico e ad apprezzarne le protagoniste che forse avevano lasciato un segno meno profondo nei nostri ricordi, per dare spazio al protagonista, ma che sicuramente impareremo a vedere e a considerare in modo nuovo, anche se nulla di nuovo ci verrà rivelato!

 

"I maschi danno ordini alle donne, questo è comandato dalle regole non scritte degli avi. Devono mostrarsi forti e indicarci la strada, anche quando sanno benissimo che siamo noi la loro stella polare. Così la madre sapiente obbedisce al figlio indeciso."

 

Quindi infine cosa dire, se amate i classici forse vi farà piacere rileggere quest'opera immortale, se volete un nuova visone del mondo femminile, sicuramente interessante e profonda, che forse vi era sfuggita, leggete quest'opera, sicuramente un bel libro, ma in fondo mi ha colpito meno delle  altre ch sono comparse e che ci hanno raccontato di mitologia!

 

"Che sacrilegio sarebbe stato rifiutare soccorso a un bisognoso sconosciuto! Nessun migrante è un uomo qualunque, nessuno merita di essere ignorato. Dietro ogni esule si nascondono storie che tutti dovremmo ascoltare attentamente, perché potrebbero ribaltare ogni pregiudizio."

 

 

 

 

 
 
 

Crystal King - Lo chef segreto

Post n°255 pubblicato il 13 Aprile 2020 da ixtlann

 

 

"Come motto, una frase latina di Orazio ricamata in oro: ab ovo usque ad mala. Dalle uova alle mele. Da sempre i pranzi romani iniziavano con le uova per terminare con la frutta, tanto che ormai quel modo di dire aveva assunto un significato più universale, dall'inizio alla fine."

 

I romanzi storici mi attirano sempre, se poi sono ben scritti e abbastanza documentati, allora mi intrigano e mi avvincono.

Come ci dice anche l'autrice nella nota finale, di Bartolomeo Scappi, non si sa molto, certo ci è pervenuto il suo " Opera di Bartolomeo Scappi" il più grande trattato di cucina del tempo, che includeva oltre mille ricette e trattava degli strumenti di cucina e di tutto ciò che doveva conoscere un cuoco rinascimentale di alto livello. Di certo si sa che è fu cuoco per diversi cardinali e poi divento "chef segreto" sotto Pio IV e continuò la sua carriera con  Papa Pio V.

Il romanzo comincia con la morte di Bartolomeo avvenuta nell'Aprile del 1577, lo stesso anno in cui apparve la grande cometa, che nella realtà apparirà a Novembre ma che per ragioni di trama la nostra autrice fa apparire lo stesso giorno della morte del grande cuoco!

 

«Viene dalle foglie che fumano i nativi nel Nuovo Mondo» spiegò tutto gongolante. «Si chiama nicotina. Me l'ha portato uno dei miei contatti dalla Spagna. Un erborista di là ha scoperto come estrarre gli umori dalle foglie. L'ho pagato carissimo. Quegli accidenti di pirati sono bravi a salassare!» «Ma che effetto ha?» «È qui il bello, Bartolomeo! Quello che lo rende insolito è che non solo è incolore e inodore, ma viene assorbito attraverso l'epidermide. Ne basta una quantità minima e un contatto di quindici, venti minuti con la pelle, ed è fatta. Morte.»

 

Alla sua morte, Bartolomeo, lascia buona parte del suo "incredibile" patrimonio al nipote Giovanni Brioschi, che è al momento era anche il suo braccio destro. Ma con l'incredibile eredità gli viene anche recapitata una esplicita quanto inequivocabile  richiesta da parte dello zio, quella di bruciare i suoi diari. Giovanni, benché voglia tener fede a quanto richiesto dallo zio, viene sopraffatto dalla curiosità, e cede alla tentazione di dare uno sguardo al contenuto dei diari.  Questi sono in realtà crittografati, ma ciò non scoraggia il nostro Giovanni, che anzi viene forse più istigato alla lettura, si prodiga, si documenta e riesce e venir a capo del codice che gli permette di leggere quanto contenuto in questi diari. A fianco del nostro protagonista troviamo Valentino Pio da Carpi figlio di Serafina Chigi in Farnese, e Isabetta Palone, di cui il nostro protagonista e fortemente innamorato.

La lettura dei diari darà il via ad una serie di avvincenti e incredibili avventure legata la possesso dell'eredità e anche  delle ricette del deceduto cuoco, e altre ne rivelerà, di altrettanto se non più incredibili, vissute  dallo Bartolomeo, che era coinvolto in una segreta storia d'amore con una dama, storia segreta e che tale avrebbe dovuto rimanere, ragione per la quale i diari avrebbero dovuti esser bruciati. Tutto ciò dona al romanzo una inaspettata verve, e si trasforma in un avvincente giallo, in un romanzo che a volte ci ricorda le storie di cappa e spada e che di tanto in tanto scantona anche in qualcosa di più pungente ed erotico!

 

"Quando infine le affondai dentro, mi sentii venir meno. Era calda e dolce, io il coltello e lei il burro."

 

Il romanzo, chae all'inizio sa un po' di affettato, di artificioso, si riprende e  procede alternando ai capitoli dedicati alla storia principale, capitoli che ci raccontano le avventure e le vicende di Bartolomeo, così come si vengono a sapere dalla lettura dei diari, in un crescendo turbinoso e inaspettato, colmo di colpi di scena e rivelazione che ci appassioneranno, oltre a darci approfondite vedute della vita di e delle tradizioni dell'epoca, sicuramente documentate, così come le abitudini culinarie della classe dominate dell'epoca, papa o nobili che fossero, lasciandoci a tratti increduli e sicuramente sorpresi!

 

"recuperai il mio orologio da taschino, un oggetto moderno e stravagante"

 

Quindi un romanzo ricco che si fa leggere volentieri e appassiona, con una prosa scorrevole che rende la lettura veloce e ci condurrà in un batter d'occhio al termine di questo gradevole scritto. Consigliato a tutti, da non perdere per glia amanti dei romanzi storici.

 

"Papa Paolo ci ha preso entrambi sotto la sua ala, facendoci assurgere alle posizioni più alte cui mai accederemo, molto probabilmente. È stato gentile con me, e in questo modo lo ricorderò. Era buono, premuroso ed estremamente sagace. Un uomo degno di essere definito magnanimo. Per quanto mi riguarda, io piangerò il suo trapasso.» La maschera di Betto si incrinò in una smorfia. «Però ha concesso agli astrologi di vivere tra queste sante mura, ha fatto un disastro con i protestanti al concilio di Trento, ha riempito il Vaticano di parenti e ha scomunicato il re d'Inghilterra, seminando zizzania tra i nostri stati. Piangete pure tutte le lacrime che volete, maestro, ma io personalmente vi garantisco che accoglierò il futuro pontefice, chiunque sarà, a braccia aperte.»"

 

 

 
 
 

Jennifer Egan - Il tempo è un bastardo

Post n°254 pubblicato il 06 Aprile 2020 da ixtlann

 

 

"Risentimento strutturale: La figlia adolescente di un maschio due volte divorziato sarà incapace di tollerare la presenza della sua nuova fidanzata, e farà tutto ciò che è nel suo limitato potere per distrarlo dalla presenza della suddetta fidanzata, utilizzando come arma principale la propria nascente sessualità. Affetto strutturale: Il figlio preadolescente (nonché preferito) di un maschio due volte divorziato accoglierà e accetterà la nuova fidanzata del padre poiché non ha ancora imparato a separare gli amori e i desideri del padre dai propri."

 

Non è facile descrivere questo libro, in cui ogni capitolo sembra una storia diversa, sembra di leggere una  serie di racconti eterogenei per ambientazione e stile, e collegati tra di loro dai personaggi che si ci vengono di volta in volta presentati e che seguiamo in un momento della loro vita, in cui per una ragione o per l'altra, spesso la musica o le droghe sono legati agli altri .  Al centro  di questo caleidoscopi c'è Bennie Salazar, ex musicista punk e ora discografico di successo, e il suo braccio destro Sasha, donna di polso ma dal passato turbolento. E intorno a loro ruotano le figure con cui è capitato che abbiano interagito o altri legati a loro volta a queste figure, con un filo conduttore,  che potrebbe essere il tempo, come suggerisce il titolo, il suo scorrere, le trasformazioni che induce, il suo scorrere, il crescere, l'invecchiare, il cambiare, a volte senza rendersene perfettamente conto e restando legati a quei momenti della vita in cui ci siamo sentiti al vertice di qualcosa.   

 

"Insoddisfazione strutturale: Tornare in un contesto che un tempo si giudicava soddisfacente, dopo aver sperimentato uno stile di vita più eccitante o lussuoso, e scoprire che non si è più in grado di tollerarlo."

 

Tutto questo fa si che si avvera un senso profondo di disagio, di rimpianto, un qualcosa che ci opprime, un peso fatto di ricordi, magari piacevoli,  ma che ci schiacciano, ci tolgono il fiato mentre ci emozionano confondendo presente passato. Forse si percepisce anche una critica allo star-system, alla società dell'apparire piuttosto che dell'essere, alla meravigliosa pericolosità delle droghe psichedeliche, che alterano il mondo nel quale viviamo  o ciò che di esso percepiamo.

 

"Ma le sorelle andavano per i trenta, stava dicendo ora a Bennie la sua produttrice esecutiva, Collette, e come liceali non erano più credibili, specie dal momento che una delle due aveva una figlia di nove anni."

 

Una narrazione insolita, un romanzo che non sembra esserlo, estremamente originale,  che a volte ricorre addirittura ai più moderni metodi della comunicazione virtuale, introducendo pagine e che sembra fogli/slide di una presentazione  Powerpoint, le abbreviazioni , tipiche della scrittura dei ragazzi che vediamo negli gli sms o nelle chat, con una prosa avvincente che cattura al di là di ciò che racconta, articolata anche se sembra semplice, che cambia e varia di profondità e ritmo con il cambiare dell'inquadratura e del montaggio!

 

"Alex chiuse gli occhi e ascoltò: la saracinesca di un negozio che scendeva. Il rauco abbaiare di un cane. Il fragore dei camion sui ponti. La notte vellutata nelle sue orecchie. E la pulsazione, sempre quella pulsazione, che forse in fin dei conti non era un'eco, ma il suono del tempo che passava. la ntte blu le stlle k nn vedi ql suono k nn va mai via"

 

Non so se sono riuscito a rendere l'idea, non è facile, descrivere questo libro, forse è più facile leggerlo, perché anche se è decisamente diverso da ciò che ci si aspetta da un romanzo, cioè che racconti una storia, è assolutamente più avvincente di tanti romanzi che la  storia la raccontano in modo canonico. Si, sicuramente  da leggere.  

 

"«E quindi», le disse, «secondo te non c'è nulla di intrinsecamente sbagliato nel fatto di credere in qualcosa, o sostenere di farlo, per soldi?» «"Intrinsecamente sbagliato"», ripeté lei. «Dio, ecco un perfetto esempio di morale fossilizzata. Devo ricordarmi di segnalarlo al mio ex docente di etica moderna, il professor Bastie; lui li colleziona. Senti», proseguì, drizzando la schiena e puntando su Alex gli occhi grigi piuttosto austeri (malgrado i guizzi amichevoli del viso), «se io credo in una cosa, ci credo. Chi sei tu per giudicare le mie motivazioni?» «Se le motivazioni sono economiche, non è crederci davvero. È una stronzata»."

 

 

 

 
 
 

Claude Izner - Il drago del Trocadéro: Un'indagine di Victor Legris, libraio investigatore

Post n°253 pubblicato il 06 Aprile 2020 da ixtlann

 

 

Il lavoro mi piace, mi affascina, potrei restare seduto a guardarlo per ore.

 

Claude Izner è uno pseudonimo dietro il quale si celano due sorelle, Liliane e Laurence Korb, libraie a parigi, ma anche tanto altro. Forse questo amore per i libri, le librerie e il lavoro di libraie le ha indotte a creare il loro personaggio Victor Legris, libraio investigatore, un 'altro investigatore! Se ne sentiva la mancanza.

Questa loro avventura è ambientata a Parigi, nell'estate del 1900 in occasione dell'Esposizione universale, che porta in città folla variegata e multietnica, composta da inventori,  scienziati, artisti, visitatori, curiosi, turisti, ma anche, logicamente ladri e approfittatori.

 

"Tu cedi alla procrastinazione, vecchio mio, ti abbrutisci!"

 

Il caldo insopportabile, la confusione, il chiasso, sono il giusto ambiente nel quale far svolgere questa storia che comincia con l'omicidio di un giapponese, Isamu Watanabe, che si è recato a Parigi per far visita a suo cugino  Ichirō, amico e inquilino dei nostri librai.

Mentre i due cugini stanno visitando le meraviglie dell'Esposizione, qualcuno fa scivolare un biglietto ni mano a Isamu, che ha appena il tempo di leggere l'enigmatico biglietto che una freccia lo colpisce in pieno cuore

 

"Safe and sound at home again

Let the water roar, Jack...

Don't forget your old shipmate...

AND REMEMBER MARY CELESTE"

 

Ha così inizio questa nuova avventura che vedrà coinvolti molti personaggi che ci vengono presentati di volta in volta e che in buona parte hanno preso alloggio al Palace Hotel, uno dei più prestigiosi alberghi del Trocadero, quartiere in cui si svolge l'Esposizione.

I morti uccisi da una misteriosa freccia continuano a succedersi, in un rocambolesco susseguirsi di inseguimenti, pedinamenti, falsi indizi e curiosità.

 

"Mescolati agli scippatori, ben decisi a riempirsi i borsellini, una serie di millepiedi formati da parasole, bombette, pagliette, cappellini fioriti procedevano lentamente in ogni direzione, saltando senza transizione dal Medioevo al regno di Luigi XIV."

 

I personaggi,  cosmopoliti, e che sembrano tutti sconosciuti l'uno all'altro, hanno qualcosa che li lega e il famoso biglietto è sicuramente l'indizio di partenza e la chiave di volta della ricerca nella quale Victor Legris e Joseph Pignot, i nostri investigatori della libreria antiquaria Elzévir, si lanceranno e che li porterà sulla scia di una nave fantasma, di misteriosi carichi, di contrabbando, di uccelli meravigliosi ed esotici.

Il romanzo potrebbe anche essere avvincente, e la prosa non è male, ma non riesce a coinvolgere, a prendere, forse la stessa storia se raccontata da qualcun altro avrebbe potuto essere davvero appassionante, ma c'è qualcosa che non va. I personaggi, in genere ben descritti a volte lasciano perplessi, come ad esempio i nostri protagonisti,

 

"Nei suoi anni d'indagini, Victor aveva acquisito la facoltà di localizzare qualsiasi individuo che gli stesse alle costole e di prevedere il minimo segno di una presenza sospetta."

 

eppure è costantemente seguito, anche da molto vicino, tanto da permettere a chi lom segue di ascoltare ciò che dice, ma non se ne accorge!! "Appostato a due metri di distanza, girato verso il pont des Arts, Tourette lo sentì spiegare"

Quindi, benché l'intreccio possa risultare avvincente, e nell'insieme la storia si dipani adeguatamente, dandoci indizi per far correre la nostra fantasia, alternandoli a fatti che danno colore e folklore al romanzo e lo rendono più completo, non mi sento di consigliarlo o di caldeggiarne la lettura, senza per altro poterne dire male. Non mi ha coinvolto, mi ha lasciato troppo spesso perplesso sulle scelte narrative, e io non sono ne un amante ne un esperto del genere che forse sarebbe stato più perplesso di me!


«Non serve una grande cultura per constatare che la storia della nostra specie è costellata di guerre, e che i trattati di pace sono ratificati da ipocriti che hanno un solo obiettivo: ricominciare i combattimenti per arricchirsi. Il commercio delle armi è un'attività lucrosa. I ricchi sono sempre più ricchi, a discapito dei poveri che vengono derubati. E il resto non sono che inutili chiacchiere. "Words, words, words", ha scritto Shakespeare.

 

 

 

 
 
 

Katherine Arden - La ragazza nella torre - La notte dell'inverno.

Post n°252 pubblicato il 03 Aprile 2020 da ixtlann

 

"Era tarda notte e una fanciulla cavalcava uno stallone baio attraverso la foresta. La foreste non aveva nome. Era lontana da Mosca, distante da qualunque cosa, runico rumore che si udiva era il suono del silenzio e il raschiare dei rami ghiacciati. Era quasi mezzanotte. Un'ora stregata, magica, di una notte su cui incombevano il gelo, la tempesta e uno sterminato cielo pallido. Eppure la fanciulla e il suo stallone sfrecciavano tra gli alberi, instancabili."

 

Come dicevo nella recensione del primo volume di questa saga, generalmente non comincio una trilogia se non ho a disposizione tutti i libri che la compongono,  e quando sgarro la pago. Così sono stato costretto a tornare sul primo volume, perché non ricordavo tanti particolari della storia, chi fosse chi e cosa avesse fatto. Certo alla fine mi sono chiarito e sono andata avanti, ma in un certo senso, ci sono ricascato, fra un anno dovrò rileggerne due prima di passare al terzo volume! Quindi magari se vi stuzzica l'idea   ... pensateci.

 

"Intaglio oggetti nel legno perché le cose create con la fatica sono più reali di quelle create con il desiderio."

 

Chiaramente anche questo è ambientato in Russia intorno al 1300, e riprende da dove si era interrotto il precedente.

Questo secondo volume vede meno presenti le entità che rendevano tanto affascinate il primo volume, ma sicuramente c'è più azione e il ritmo è più veloce e incalzante.

 

«Sta mentendo» commentò Andrej. «Le ragazze mentono spesso.»

 

Avevamo lasciato la nostra Vasja che fuggiva sul suo meraviglioso cavallo, Solovej,  in questo secondo volume, la ritroviamo che vaga verso la civiltà, e dopo essersi imbattuta in un gruppo di misteriosi ladri, si dirige verso Mosca. Questo sarà più o meno il nuovo scenario, e sulla strada per la città si imbatterà in Saša, il fratello, monaco guerriero, che la riconoscerà nonostante la nostra eroina si sia prudentemente travestita da ragazzo, non potrebbe girare da sola nei panni di ragazza, ma che manterrà il suo segreto e non la tradirà, scelta che chiaramente lo costringe alla menzogna, e si sa le bugie hanno le gambe corte, e se si mente su una cosa così grave si perde credibilità su tutto il fronte.

A Mosca ritroverà anche la sorella Ol'ga, ma anche vecchi nemici come Padre Konstantin

Insieme a nuove minacce.

 

«La magia non esiste.» «Ma tu hai appena...» «Le cose sono o non sono, Vasja» rispose lui. «Se desideri una cosa, significa che non ce l'hai, significa che non credi che sia già lì, e questo vuol dire che non ci sarà mai. Il fuoco è o non è. Ciò che tu chiami magia è solo non lasciare che il mondo sia altro da ciò che vuoi che sia.»

 

Vasja dovrà fare i conti con il suo ruolo che si pone a cavallo tra la nuova religione sempre più pressante e presente e i suoi riti antichi, legati alla magia e alla natura, a tradizioni pagane sempre più avversate, ma cui lei ha scelto di essere paladina e protettrice. Magia che la pervade e nella quale crede,  ma che è sempre più debole, anemica, agonizzante, legata alla natura e alle sue manifestazioni, ormai allontanate e disprezzate dai più,  benché reali e presenti. In questa dicotomia la vedremo costretta a lottare su tutti e due i fronti, quello della realtà e delle nuove scelte e quello arcaico del passato e della magia rappresentata anche da nemici molto forti, vecchi ma al contempo nuovi, oscillando tra i mondi e ricorrendo a tutte le sue risorse.

La prosa ormai la conosciamo, ci avvince, e forse la maggior accelerazione data in questo volume, che ci prepara ad un finale a venire, lo rende sicuramente più leggibile del primo volume.

 

"Non aveva né spada né lancia, che certamente non sapeva usare, e nemmeno sguainò il pugnale che portava alla cintura, troppo corto per il duello a cavallo. Ma aveva il suo stallone: un'arma che valeva cinque uomini. Vasja non doveva far altro che starsene attaccata al dorso dell'animale e dirigerlo verso la vittima successiva. I calci di Solovej abbattevano i nemici scaraventandoli lontano; i suoi zoccoli spaccavano crani."

 

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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