Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

 

Abdulrazak Gurnah - Paradiso

Post n°302 pubblicato il 16 Settembre 2022 da ixtlann
 

 

«Non è bello pensare che il Paradiso sarà così?» domandò Hamid, parlando con voce sommessa nell'aria notturna, in cui risuonava lo scroscio dell'acqua. «Cascate che sono più belle di qualsiasi cosa possiamo immaginare. Più belle persino di questa, se arrivi a concepire una cosa del genere, Yusuf. Lo sai da dove hanno origine tutte le acque della terra? Dai quattro fiumi del Paradiso. Scorrono ognuno in una direzione diversa - nord, sud, est, ovest - dividendo in settori il giardino di Dio. E c'è acqua ovunque. Sotto i padiglioni, vicino ai frutteti, scorre giù dalle terrazze, lungo i sentieri nei boschi.»

 

Paradiso sembra essere la storia di Yusuf babìmbino nigeriano che a dodici anni, viene ceduto dal padre,  locandiere affogato dai debiti, in pegno  ad uno pseudo zio, Aziz, in realtà ricco commerciante che usa questo sistema per procurarsi dei lavoranti.

Kenia, alla vigilia della prima guerra mondiale. Yusuf ha solo dodici anni quando suo padre lo affida all'improvviso allo zio Aziz, un ricco mercante.

 

Siamo alla vigilia della prima guerra mondiale e anche in Africa si preparano grandi trasformazioni. Aziz viene portato in città dove all'improvviso si trova circonadatop da un mondo molto diverso da quello del villaggio nel quale viveva con la famiglia.

 

Sua madre diceva che era più bello regalare il cibo ai vicini e ai bisognosi anziché indulgere alla ghiottoneria.

 

Vienen messo a lavorare nel neghozio di Aziz dove fa amicizia con Yusuf,  di poco più grande e anche lui comprato da Aziz.

La citta e la nuova vita è in ncontiunuo fermento, swahili, musulmani d'Africa, colonizzatori tedeschi, camionisti sikh, e il nostro giovane protagonista cerca rifugio nel giardino paradisiaco al centro della casa. Ma ben presto Yusuf deve lasciare la casa paer accompagnare lo 'zio' nei suoi viaggi, dove incontrerà altre persone tanto diverse ognuno con il suo fare per un futuro migliore, ognuno con il proprio sogno, magari legato al commercio o semplicemente all'ostentazione di un potere tribale che presto sarà infranto, come nel caso del sultano Chatu che, nella città di Marungu, fa prigioniero Yusuf e i suoi, e li priva di ogni avere, ma che all'improvviso deve fare i conti con i tedeschi che si stanno attrezzando per la guera e che in quella parte del continente nero dettano legge. E anche la storia di amori e di sogno tutti saranno infranti dai venti di guerra che soffiano alle porte. Gli eserciti europei stanno conquistando il continente, e inizierà tutta un'altra storia per l'Africa, per le sue genti, per Yusuf.che vedrà naufragare i suoi sogni per un futuro migliore.

 

I mercanti parlavano con sbigottimento degli europei, intimoriti dalla loro ferocia e brutalità. Si prendevano le terre migliori senza pagare nemmeno una perlina, costringevano la gente a lavorare per loro con un trucco o con l'altro, mangiavano qualsiasi cosa, anche quella più dura o putrida. Il loro appetito non aveva limite né decenza, erano come un'invasione di locuste. Tasse per questo, tasse per quello, altrimenti si finiva in galera, o fustigati, o persino impiccati. La prima cosa che fanno quando arrivano in un posto è costruire una prigione, poi una chiesa, poi un capannone per il mercato, così possono tenere d'occhio i commerci e poi tassarli.

 

Libro magnifico, che ci mostra un punto di vista insolito quello degli abitanti di un Afrika che sta sparendo, persone che potrebbero farci tanta paura solo per il loro colore o di cui penseremmo male per il sempice fatto d non conoscerli e scopriamo che le stesse paure, probabimente più giustificate le vivenano loro noi nostri confronti.

Una scrittura avvincente e scorrevole fa si che sia difficile staccarsi dalla lettura che ci ha preso per mano portandoci in un mondo tanto lontano dal nostro fatto di odori di luci, di abitudini diverse, afascinanti e perse!!

Assolutamente raccomandato!

«Ho paura, hai ragione... ma non solo di loro. Perderemo tutto, compreso il nostro modo di vivere», dichiarò Hussein. «E questi giovani perderanno ancora di più. Un giorno li indurranno a sputare su tutto ciò che sappiamo, e faranno recitare loro le leggi europee e la loro storia del mondo come se fossero la parola di Dio. Quando arriveranno a scrivere di noi, cosa diranno? Che eravamo schiavisti.»

 

 

 
 
 

TJ Klune - La Casa Sul Mare Celeste

Post n°301 pubblicato il 17 Luglio 2022 da ixtlann
 

 

Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli "normali", siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell'ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un'isola remota, Marsyas, e stabilire se l'orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto.

Appena mette piede sull'isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato.

Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto.

Un'incantevole storia d'amore ambientata in una realtà fantastica, meravigliosamente narrata, su cosa significhi accorgersi che, a volte, si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta

 

"«Molto spesso le cose che temiamo di più sono quelle che dovremmo temere di meno. È irrazionale, ma è ciò che ci rende umani. E una volta che siamo in grado di combattere quelle paure, non c'è nulla che non possiamo fare»."

 

Se si legge la quarta di copertina si è subito portati a pensare che siamo di fronte ad un romanzo fantasy, e magari lo lasciamo li, perché il fantasy è un genere che non amiamo, che troviamo leggero e infantile. E sbagliamo!!

Perché se è vero che si tratta di un romanzo fantasy è anche vero che questo aspetto nel contesto generale risulterà alla fine irrilevante.

Già, perché questo libro ci parla di tante cose.

 

"Dilemma. Linus detestava mentire. Persino le più piccole bugie a fin di bene gli procuravano sofferenza. Anche perché quando si cominciava a mentire, poi era sempre più facile continuare a farlo, e alla fine ci si ritrovava costretti a tenere traccia di centinaia di bugie. Essere onesti era molto più semplice."

 

Innanzitutto ci racconta di come sono visti i diversi, di come sono trattati, di come sono 'non accettati', di questo male che colpisce la società, che si vergogna di riconoscere i cattivo rapporto che ha con chi non è 'normale' ma che si vergogna di mostrarlo e così diventa ipocrita, ambigua, cattiva.

Del razzismo latente che si agita in ognuno di noi, e che si manifesta nei modi e nei momenti più strani, rendendoci a volte invisi a noi stessi, che vorremmo essere migliori, che vorremmo davvere vivere senza essere afflitti da preconcetti spesso falsi e privi di fondamento ma che troppo spesso albergano nei nostri più intimi pensieri.

 

 "«Hanno paura di ciò che non capiscono. E la paura si trasforma in odio per ragioni che, sono sicura, sfuggono anche a loro. Visto che non capiscono i bambini ne hanno paura, e visto che ne hanno paura li odiano. Non può essere la prima volta che le capita. Succede ovunque.»"

 

Ma ci sono anche altri temi, forse in parte legati al principale, ma non necessariamente, ci racconta dell'importanza del riuscire a essere se stessi, del non doversi necessariamente omologare, che forse l'unico modo per essere felici è riuscire ad accettarsi.

Forse per ragazzi, ma sicuramente anche per adulti.

 

"«Perché vuoi diventare un concierge?» Chauncey sorrise. «Perché i concierge aiutano la gente.» «Ed è questo che vorresti fare tu?» Lentamente, il sorriso svanì. «Più di ogni altra cosa. So che sono...» Digrignò i denti neri. «Diverso.» Linus trasalì. «No, non è affatto quello che... non hai assolutamente nulla di sbagliato.» «Lo so» rispose Chauncey. «Diverso non significa sbagliato. Arthur dice che essere diversi certe volte è persino meglio che essere come tutti gli altri.»"

 

Un romanzo che scalda il cuore e che lascerà un buco quando sarà finito, già perché dispiacerà abbandonare questi nuovi amici, che si sono diversi ma che ci hanno insegnato che tutti forse siamo diversi, e ognuno avrà legato con uno di questi meravigliosi bambini e sarà difficile dimenticarlo!!

Consigliassimo!!

 

"«Non sono che carta. Fragile e sottile. Se mi si tiene controsole, esso risplende attraverso di me. Mi scrivono sopra, e non mi si può riutilizzare. Ognuno di questi graffi è una storia. Questi graffi sono una storia. Raccontano cose che gli altri leggono, ma vedendo sempre e solo le parole, mai quello su cui le parole sono scritte. Non sono che un foglio di carta, e sebbene ce ne siano molti altri come me, nessuno è mai perfettamente identico all'altro. Io sono arida pergamena. Ho solchi. Ho buchi. Bagnami, e mi scioglierò. Dammi fuoco, e brucerò. Stringimi tra mani inaccorte, e mi accartoccerò. Mi strapperò. Non sono che carta. Fragile e sottile»."

 

 

 
 
 

Christina Olséni e Micke Hansen - La pallina assassina

Post n°300 pubblicato il 24 Giugno 2022 da ixtlann
 

 

Giugno a Falsterbo, Svezia, è il periodo perfetto per giocare a golf. Lo sanno bene Egon, Ragnar, Elisabeth e Märta, già in campo molto presto la mattina. Durante la partita però trovano in un bunker il cadavere di Sven Silfverstolfe, ricco imprenditore e proprietario del campo da golf. Il corpo ha un vistoso livido sulla tempia e i quattro si convincono di averlo colpito a morte con uno swing. Spaventati, invece di seguire il consiglio del nipote di Egon, che suggerisce di cancellare le tracce e lasciare tutto così com'è, decidono di inscenare un suicidio, mettendosi nei guai.

 

Un giallo atipico rispetto ai tanti prodotti in Svezia, attualmente patria di thriller.

In realtà la suspense non si percepisce, si potrebbe dire si trovarsi di fronte a una commedia leggera, appena tinta di rosso e nero, che mette in scena un'improbabile compagnia di anziani ricchi di spirito e d'iniziativa.

 

"Egon e Ragnar si conoscevano fin dai tempi della scuola materna, e anche se finivano sempre per bisticciare s'incontravano praticamente tutti i giorni. Con gli anni avevano imparato ad accettare le peculiarità e i vizi l'uno dell'altro e stavano bene insieme. O meglio, bene quanto si può stare dopo che ci si conosce da settantacinque anni e non si hanno altri amici fra cui scegliere."

 

Lo scenario, inaspettato e insospettabile e una amena località di villeggiatura di ricchi svedesi soprattutto un po' avanti con gli anni, una deliziosa cittadina svedese nella contea di Scania, che ogni estate attira turisti e soprattutto amanti del golf.

I nostri protagonisti sono quattro arzilli vecchietti la cui età si aggira sugli 80 anni, con mille idee stravaganti ed estremamente ingenui, quasi che il crescere facesse tornare bambini e risvegliasse quella bolgia di amare e di essere amati che forse s'era smarrita!

I nostri protagonisti non si arrendo all'età, anzi sprizzano gioia di vivere da ogni poro e bevono a piene mani dal calice della vita!

 

"I vecchi amori non arrugginiscono mai".

 

I nostri protagonisti credendosi degli assassini chiedono aiuto a Fredrick, procuratore e nipote di Egon, che in pessime condizioni fisiche d i lucidità consiglia loro di far finta di nulla, di far sparire le proprie tracce e filarsela senza dare nell'occhio, errore colossale specialmente se dato da chi dovrebbe far rispettare la legge.

Le indagini sono  affidate a due poliziotti, che se possibile sono ancora più improbabili dei nostri protagonisti, Lisa, vedova quarantenne al suo primo incarico e Mårten, impulsivo e sbadato, ma abbastanza presuntuoso da prendere iniziative non sempre ben viste dalla collega che però lascia sempre correre.

 

"Egon constatò che si era fatta di nuovo sbiancare i denti, in una sfumatura se possibile ancora più chiara di quando l'aveva vista l'ultima volta. Non c'era da stupirsi che il suo dentista guidasse una Bentley. Piazzate questa befana con la bocca aperta sul faro e non andrà più a fondo nessuna barca a Falsterbo, pensò."

 

La storia ben costruita comunque cattura, anche senza tenerci con il fiato sospeso e a tratti ci troviamo a sorridere per via di questi eccentrici personaggi che animano la vicenda, primi fra tutti i rappresentanti della legge realmente fuori dai soliti schemi.
La scrittura fluente e ricca di ironia ci permette di godere della lettura e di rilassarci nel seguire le vicende dei nostri protagonisti.
Un romanzo molto piacevole, leggero mai noioso ma non banale, un'ottima lettura estiva!! Consigliatissimo!

 

"Non si può mai sapere dove si va a finire. In fondo è questo il bello della vita."

 

 


 

 

 

 
 
 

Anne Blankman - Blackbird. I colori del cielo

Post n°299 pubblicato il 09 Giugno 2022 da ixtlann
 

 

 

"Valentina si chiese dove fossero finiti gli uccelli. Non li aveva visti ad aspettarla sul davanzale, quando era entrata in salotto quella mattina. Per tutto l'inverno aveva lasciato fuori dei pezzetti di salame per loro. Le ghiandaie venivano tutti i giorni, i merli a volte e i passeri solo raramente."

 

È la mattina del 26 aprile 1986, quando Valentina Kaplan e Oksana Savchenko si svegliano sotto un denso cielo rosso. Il reattore della vicina centrale nucleare di Chernobyl è esploso, anche se i nostri protagonisti non sanno ancora cosa sia successo ne possono immaginare la portata del disastro che è avvenuto, e che mai avrebbero immaginato potesse avvenire, viste le continue rassicurazione avute sulla sicurezza del centro nucleare.

Le due ragazze compagne di quinta elementare ed eterne rivali sono entrambe molto preoccupate, i loro padri lavorano alla centrale di Chernobyl e non sono tornati a casa dopo la fine del turno notturno.

 

"Sua madre non aveva capito. Non capiva mai. Si preoccupava solo di rimanere al sicuro. Se Valentina prendeva il voto più alto in matematica, le diceva che la volta successiva avrebbe dovuto fare di proposito un paio di errori. «Siamo ebrei» disse una volta a Valentina lamentandosi. «Le persone aspettano solo un motivo per odiarci. Non diamoglielo»."

 

Valentina vuole diventare ingegnere, come il padre, Oksana un'artista.

La prima è di origine ebraica, anche se la sua famigli ha sempre mantenuto un profilo molto basso, la seconda è cresciuta in una famiglia tipicamnete sovietica e piena di pregiudizi e disprezzo nei confronti degli ebrei.  

Le due ragazze tanto diverse, opposte come carattere e stile di vita si detestano, ma il caso vuole che prima ancora di rendersene conto, senza aver capito esattamente cosa sia successo,  si ritrovano in fuga, insieme, su un treno che le porterà lontano dal loro paese e dalla loro vita, inviate dalla nonna di Valentina, Rifka, che vive in Russia.

Oksana dovrà fare i conti con le bugie che i genitori le hanno raccontato per tutta la vita, e ricredersi sul conto degli ebrei, Valentina che non aveva mai praticato la sua religione si ritrova a praticarla insieme alla nonna, in un paese in cui gli ebrei sono perseguitati e deve fare attenzione deve proteggere questo segreto di sua nonna, che potrebbe mettere in pericolo le loro vite.

 

"Oksana osservava Valentina Kaplan avvicinarsi. Valentina era quasi la ragazza più alta del quinto anno, seconda solo a Tatiana Gavrilenko. Poteva sembrare una come tante altre, con le sue trecce e i fiocchi bianchi, ma Oksana sapeva che non lo era. «Tutti gli ebrei sono bugiardi» suo padre le ripeteva"

 

Ed entrambe scoprono di avere qualcosa che hanno sempre desiderato: una migliore amica, come è successo alla nonna quando era fuggita nel 1941, per salvarsi dai nazisti ed era stata accolta da una famiglia di gentili che anche a rischio della propria esistenza l'aveva accolta e protetta e dove aveva incontrato Feruza Chorieva, figlia della famiglia e sua coetanea con cui si stabilirà una eterna amicizia.

 

"La sua religione le aveva distrutto la vita. Aveva spinto sua madre a mandarla via da Kiev. Per lo stesso motivo il contadino aveva preso Nathan. E adesso era il motivo per il quale era rimasta da sola. Iniziò a camminare. Non avrebbe più pregato. Perché avrebbe dovuto? Dio l'aveva abbandonata a morire nel nulla."

 

Un romanzo per ragazzi, ma che avvince e piace anche agli adulti.

Diverse sono le tematiche che il romanzo affronta e sicuramente la principale non è il pericolo nucleare che pure incombe e spinge le azioni del nostro romanzo.

Sicuramente più spazio viene dato al razzismo che qui si presenta in varie forme e momenti, e allessere perseguitati in un regime totalitario.

Ma forse il tema pricipale è l'amicizia e l'importanza di avere qualcuni vicino.

Il romazo piacevole da leggere e scritto in modo da risultare scorrevole e avvincete ci trascinera n un vortice di avventure, senza toglierci il fiato ma scaldandoci il cuore e senza mai essere troppo retorico affrontera le varie questioni.

Si forse e una lettura per ragazzi, ma a me è piaciuto tanto e lo consiglio caldamente!!

 

"merli sono quasi magici, si può dire, perché sanno camminare sulla terra come gli uomini e nuotare in mare come i pesci, ma possono anche volare in cielo. Sono un collegamento tra l'universo e la Terra, tra il cielo e la terraferma. «Sono il simbolo dell'eternità» disse Feruza. «E io penso che come loro la nostra amicizia durerà per sempre. Se tu lo vorrai» aggiunse guardando velocemente Rifka. «La nostra amicizia durerà per tutta la vita» promise Rifka e abbracciò Feruza."

 

 

 
 
 

Pierre Lemaitre - Il serpente maiuscolo

Post n°298 pubblicato il 08 Giugno 2022 da ixtlann
 

 

 

" Ogni volta che la va a trovare resta annichilita di fronte allo spettacolo di quella casa di campagna così piccolo borghese da sembrare una caricatura. Suo genero torna dalla partita a tennis con un gran sorriso e l'asciugamano gettato sulle spalle con noncuranza, come in uno spot pubblicitario. Quando sua figlia si occupa del giardino sembra Maria Antonietta al Petit Trianon. Per lei è una continua conferma, sua figlia non è un'aquila, altrimenti non avrebbe sposato un simile idiota... E per di più americano. Ma soprattutto molto idiota. Insomma, americano. Per fortuna non hanno figli, Mathilde spera vivamente che sua figlia sia sterile. Oppure che lo sia lui. Uno dei due, perché non osa nemmeno immaginare che razza di bambini potrebbero avere... Da prendere a schiaffi, ogni volta. Mathilde ama i cani però detesta i bambini, soprattutto le bambine."

 

Potrei dire che i polizieschi non sono il mio genere preferito, ma mi accorgo che comunque sono tanti i libri che leggo riconducibili a questo genere ai suoi sottogeneri.

Tra questa che comunque considero lettura d'evasione, ogni tanto mi capita di beccare un libro che proprio mi piace.

Questo noir mi è piaciuto tanto.

Forse, perché mi è stata subito simpatica la sua protagonista, Mathilde Perrin una  donna di sessantatre anni,  vedova che vive abita con il suo dalmata in una villetta non lontano da Parigi.

Ma sarebbe riduttivo, tante sono le caratteristiche che mi hanno fatto appssionare a questo romanzo e senza dubbio anche la qualità della scrittura e della narrazzione, mi banale, mai prevedibile, con continue sorprese avvincente senza per questo togliere il fiato annzi suscitando anche qualche sorriso.

Certo, oggi è tutto raddoppiato, il mento, il seno, il fondoschiena, ma ha gli stessi occhi azzurri, le stesse labbra sottili e quel qualcosa di armonioso nel volto che testimonia la sua antica bellezza. Con il passare del tempo il corpo a poco a poco ha ceduto, ma Mathilde è molto attenta al resto, ovvero ai dettagli: abiti eleganti e costosi (può permetterselo), parrucchiere ogni settimana, trucco professionale e soprattutto, soprattutto, manicure perfetta. Può tollerare le rughe che si moltiplicano, i chili che aumentano, ma non sopporterebbe mai di avere le mani trascurate.

 

La nostra protagonista elegante, molto curata e attenta ai particolari, un po' sovrappeso, in realtà è un abile insospettabile sicario.

Implacabile, precisa, addestrata fin dalla prima giovinezza, quando militava nella resistenza Mathilde non ha mai sbagliato un colpo portando a termine i suoi incarichi con precisione e sangue freddo, seguendo le direttive di chi le passa gli incarichi, il suo vecchio comandante della resistenza, di cui lei è sempre stata un po' invaghita.  Ma, qualcosa comincia ad incepparsi, in questo perfetto meccanismo che è la nostra protagonista, pensieri azioni, cominciano a perdere un po' dello smalto che l'hanno resa eccellente, in più qualche piccolo capriccio, qualche piccola disubbidienza e le cose non seguono più il loro percorso.. Mathilde si lascia un po' andare a certe crudeltà gratuite e stravaganze nelle sue missioni,  inizia a perdere la testa: comincia ad avere buchi di memoria, dimentica di disfarsi dell'arma, sbaglia bersaglio, si convince che il suo vicino di casa le abbia

decapitato cane... Forse è ora di smettere prima che l'organizzazione si sbarazzi di lei o che la polizia si avvicini troppo.

 

Mathilde ricambia il sorriso e tira fuori dalla tasca la mano destra. L'uomo si ferma di colpo alla vista di una pistola Desert Eagle munita di silenziatore. Il labbro superiore di Mathilde si arriccia impercettibilmente. Per una frazione di secondo la canna si dirige verso la fronte dell'uomo, poi scende e Mathilde lo colpisce nelle parti basse.

 

Tutti i personaggi sono caratterizzati con precisione e accuratezza tanto che ci sembrerà di averli conosciuti di persona, forse perché ricalcano stereotipi in cui tutti, nel bene e nel male,  ci siamo imbattuti, questo fa si che ci restino impressi e che sia facile collocarle nell'ambito della storia!

 

Al di là di questo è un vero idiota. Uno di quei funzionari meschini e ipocriti che devono tutto all'imbecillità e niente al talento.

 

Come dicevo non è il mio genere preferito eppure questo è un libro che consiglio vivamente certo che vi catturerà, vi farà tifare per la nostra 'dolce' signora e a tratti sono sicuro, sorriderete. Se poi amate il genere, allora è imperdibile!

 

La cosa stupefacente di Mathilde è che non si arrende mai, guardatela lì, in piena notte, che fa un altro giro della proprietà, cammina tra i rovi, si fa largo tra i rami, sbuffa come una balena, ma avanza, tasta il muro, la grata, questa donna è un bulldozer.

 

 

 
 
 
 
 

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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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