DILOGIE & OMBRE

SOGNI DISTORTI


Non sono pane né vino, sono solo acqua.Non nutro e riempio pance vuote, nè rendo ebbri corpi e menti abbandonate.  Scambiamoci i ruoli una volta ogni tanto. Per vedere o sentire la differenza e quel brivido di non so che. Cambiamo anche il nostro mondo, prendiamo spunto dalla materia già esistente per poi riformare quella nostra di materia, come più ci piace.Così io ti spavento, cambiando faccia, una faccia che non è di nessuno, che non è né uomo né donna, e lo faccio rincorrendoti e agitando le mani come una bimba molesta, ridacchiando e gridando il tuo nome con scherno, e ci prendo gusto, e lo faccio più forte. Provo piacere, un sottile piacere nel farti del male.Facciamo che ti sei stancata di essere inseguita da me, che le mie grida ti hanno infastidita, ma non me lo dai a vedere, continui la commedia, rendendoti ancora più ridicola di quanto già tu lo sia, così lunga e deforme, così diversa da me. Intanto taci, fuggi dalla mia isteria che ormai non controllo più, piccolo delirio di onnipotenza che scema quando d’un tratto cado tra l’erba viola.Tutto si ferma. Con me.Mi guardi dall’alto, io distesa allungo le gambe osservando la tua forma.Sghignazzo.Decido di riprendermi la faccia che mi è caduta in terra. E tu ti allunghi verso di me. E lo fai lentamente. E provi piacere, un sottile piacere nel sapere che mi farai del male.. Non sono pane né vino, sono solo acqua.Disseto, quasi sempre.Non sono morbida nè purpurea, ma incolore, come un niente sussurrato piano...