DILOGIE & OMBRE

METAMORFOSIS


Se non mi si fossero gonfiate le caviglie, i polsi e le ginocchia, oggi sarei andata volentieri a farmi una bella corsa all’aria aperta. Invece devo rimanere chiusa in questo letamaio, a respirare il malsano che io stessa butto fuori pesantemente. E’ un circolo vizioso, e la mia pelle è così dilatata che sono troppo pesante per reggermi sui miei stessi piedi, quindi rimango immobile accasciata sul letto che si piega sempre di più verso il basso ogni ora che passa…Se il mio viso non si fosse macchiato di chiazze rosse sarei uscita questo pomeriggio e avrei visto il sole. Ma sto diventando un pesce credo, i miei pori non sono più lisci, l’epidermide è squamosa e avverto un certo fastidio nel toccarla, anche gli occhi sono più piccoli e rossi…Certo ora sarà un bel pasticcio uscire da qui…dovrò sgattaiolare piano a notte fonda in modo tale che nessuno possa vedermi e accorgersi di me, odio le urla improvvise, mi fanno sempre spaventare terribilmente.Se non mi avessero avvelenato o mi fossi avvelenata da sola avrei potuto continuare a fare ciò che ho sempre fatto con noia e incostanza, cioè un’emerita mazza, avrei ancora parlato e parlato e parlato come una gallina di ciò che non mi piaceva degli altri e di ciò che mai avrei odiato di me, avrei scassato le palle con i miei soliti capricci del cazzo, avrei continuato a dormire fino alle due del pomeriggio; invece dovrà cambiare tutto a partire dal fatto di dovermi sbattere per arraffare qualche topo che passerà furtivo nelle stradicciole se non vorrò morire di fame, senza contare il fatto di dovermi abituare alla mia nuova faccia, se mai ne avrò una (chissà).“ Vivi i cambiamenti come dei piccoli traumi!”, Mimmo me lo diceva sempre e aveva ragione. Ma oggi  tutto questo non mi preoccupa e mi viene da ridere.Non sempre si diventa come si vorrebbe, o si rimane come si è. Spesso è il peggio di noi che fuoriesce all’improvviso ad affascinarci e a farci amare quello che in fondo siamo: piccoli mostri operosi su tele di ragno cadenti.      ..