Incursioni

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Tresor (Berlin)L'Amore, dicevamoFriedrichshain, Kreuzberg, Mitte, Prenzlauer Bergsono stato a Berlino e il cuore adesso mi sanguinanon mi trovo bene dove sono,sono una rada sconvolta dalla buferaun falco senza falconiereun agave.vorrei muovermi e continuare a farlo,odio il silenzio l'immobilitala pestilenza del quotidianol'ovvio;voglio calciare il sole mentre calaribellarmi ai lacci alle ginocchia non pagare il fio delle stazioni di approdoinastare il teschio e le due ossa incrociatecamminare i suburbipedalare e sorbirmi i tesori della metrodimagrire finoad essere talmente esile da scacciareil proverbiale cammelloche passa per la cruna dell'ago.Vorrei.Ho portato un oceano di visioni,ho acquistato e pure adesso indosso il prussianoselvaggio ma la Terra è piccolissima,un petardo nuvole da clubsuperstar muri scrostatiapparati post-industriali,pugni e sorrisi gente che va e non viene mitici flaneursleggendarie drag-queens.Lo so, non apparteremo a nessunoma nemmeno ci pagherannoper condurre a termine questa vita,scamperemo giusto al terzo incrocioe poi via verso un sole talmente confusoda non sapere di essere unico,oppure sulla luna lasciando l'improntache scopriranno i nostri figlinemmeno nati.Ecco, lasciatemi così,in maglietta e jeans a piombare echi dal tetto di Berlinoripiegato sul mio cuore e feroce, feroce solo quanto può esserlo chi non ha trovato il martello per il tipo giusto di chiodo,gioioso e morto con la convinzione che i funerali si fanno a ritmo di tatuaggi,e le litanie a misura d'uomo.Inutile, certo, ma splendidamente bello.