Incursioni

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Quartine d'amorePerdonami, ma non sgocciolare umoriche appartengono a un passatoa un pasto freddoa prigioniAggrappati allo strascico di ciò che era pioggiae fendi ogni colore con le stesse unghieche m'hanno arpionato il cervello rendendolo mùtilo ma stellareCompiangimi per la stessa superbiatrasformato in graffito (lo sai, le città trasudano)ma ora liberato e circondato da cerbiatti in laterizioAccompagnati a questo braccio ripiegato su milioni di pieghe onirichesimile a un fazzoletto incensato e stagionato fra marzo e un aprile goticoConducimi e raccogli mentre passi violaciocche passive e meravigliose,fatte di pensieri effervescenti,monili dimenticati da Dio durante l'ascesaAffannati senza che Io dica una parolae tra slarghi affettuosi ripetimi la traduzionedei pensieri lasciati troppo tempo al largo,a fare da memoria a un'intimità spaventosa