Incursioni

Ouroboros

Serpente che si morde la coda. Ma questa volta, come alla lucertola, qualcuno quella coda l'ha tagliata.

Non facile, per me! “Sto uscendo”, e poi cinque versi che più brevi non si può: ognuno una parola riferita a una sostanza che regala un “viaggio” dipendente dalla percezione del soggetto, per lenire momentaneamente il tedio del mondo e della vita (sto solo ipotizzando). Se poi guardo in su, scorgo la figura di Sinatra alle prese con un laccio, credo, emostatico. A questo punto penso a una scena cinematografica (materia che mi sorprende impreparato) e inizio una breve ricerca che mi conduce al film certamente famoso: “L’uomo dal braccio d’oro”. Uno dei temi di questa lirica, quindi, sarebbe quello della dipendenza da stupefacenti e dello sforzo per uscirne, compresa l’impossibilità di non ricaderci. Il tutto sotto l’egida del Dottor Popper e delle sue metamorfosi, forse quelle che “il viaggio” procura e simbolizzate da elementi come il cavallo galoppante, il ritrovamento dei tre soli anziché uno, la stella al centro: un tutto confluente in quel sarcofago finale da cui si risale o si rinasce, penso, a nuova vita: per “Agire”... Ma quello che ho scritto, sarà vero? Perdona, eventualmente, i miei “voli di fantasia” che nell'insieme rappresentano un eufemismo di “cattiva interpretazione”... Ciao, Giorgio. Fin (o Giovanni, più simile al vero).

Centrato, Fin...In questa lirica strangolata, allucinata, visionaria e onirica descrivo il mio processo di emancipazione da una serie di pesanti psicofarmaci di cui abusavo. è la descrizione di una discesa agli inferi con tanto di tremori, allucinazioni, tachicardia, violenza, autolesionismo e solitudine. è la cronaca di una disintossicazione inframezzata da improvvise e brutali eruzioni di malessere e sconvolgimento. Una lirica dentro cui metto tutto me stesso, senza infingimenti e abbellimenti tossici. Niente "bello e dannato" qui, solo l'agghiacciante e minuziosa descrizione di una spirale che, passato l'Acheronte, inizia ad ascendere verso la luce. Grazie, Giovanni...Magnifica critica :)

Sei usignolo dentro una gabbia...poi se vuoi da bere alla faccia della vita passa me..in qualche modo rimediamo

Risalire sempre per Agire... per reAgire.

Contrattaccare.

mostruoso, caro il mio dottore, e magnifico. questa è una guerra e tu un guerriero, sfinito. veramente Vivo. grazie tobias, p

https://youtu.be/N6d4LJWldM0

non avrei speso i quattrini del biglietto per quel filmazzo a parte poi scoprirvi, un Brando magnifico, sfatto, che ti fotte per sola voce.

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Lucia in cielo con i diamanti...
Apprezzata (come sempre). Ciao

Sincera, soprattutto. Ed è indispensabile, Lutero...Ciao!

La metamorfosi come quella Kafka, qui non parli di blatta ma c' eri vicino... Quello strisciare che porta ai confini della Realtà. Non è facile entrare "nel personaggio" che è uscito dal "tunnel" e agisce o (reagisce) alla Vita. Mannaggia, mi è entrato un sassolino nella scarpa.... Vorrei aggiungere altre parole, qualcuno mi fermi altrimenti esplodo...manca poco. Sclero o no? Posso? No, dai, meglio non causare danni! A buon intenditor poche parole. Ovvio ci sono sempre le menti che mentono. Ops, l'ho scritto! :)))))

Ti era entrata una blatta o un sassolino nella scarpa? :-) Per quanto riguarda la lirica...Mettersi a nudo può essere parte di un processo rigenerativo e portare a fare i conti con sé stessi e i propri progressi (o regressi)senza scappatoie o infingimenti. Una volta la chiamavano terapia comparativa.CIAO, GRACE ^^

del tutto preferisco il verbo..AGIRE...per muoversi, rinascere, riprendersi la vita..

Bouge-toi