Incursioni

Lo rammenteremo quando ce ne sarà bisogno. Una Società al limite della sopportazione. Ottimo sound. Azzeccato. Bravo Tob :)

Eremiti del deserto che si confrontano con una realtà di disperati e squattrinati saccheggiatori. Possono giudicare? Ne hanno il diritto? L'eterno conflitto: abbandonare la società oppure immergersi nelle contraddizioni della stessa? Ciao, Grace

domandare è lecito ... risponderanno con cortesia?

IL problema sorge quando si domanda a sé stessi

L'Uomo. Quest'essere in mezzo al guado.

dialogo disperato, buono e giusto, tob. mi chiedo spesso che cazzo ne so io di certe disperazione al limite.

Che ne sappiamo tutti? Il dito nella piaga ci aiuta a capire che esistono corpi. Forse solo quelli.

BRAVISSIMO. hai reso giustizia. Segno evidente, non solo della tua sensibilità, - ma anche della tua preparazione, sai? Dovrebbe qualcuno "preparato", passarci su queste pagine, per cucire un servizio giornalistico ad hoc, e provare a raccontare seriamente, cosa è accaduto affinchè anche se complicato, si dica la verità. non so' perchè ma all'inizio della lettura (forse suggestionata dall'immagine), mi è venuto in mente un video di M.I.A., che, sicuramente conoscerai. ...

Non so, Roby. Tutto nasce dai dissapori con il mio corpo, e dalla sfuggevolezza dello Spirito. sono sempre stato affascinato dalla vita degli Stiliti ma, al tempo stesso sono troppo urbano per ritirarmi nell'isolamento. Non vedo differenza, in fondo, da un santo in cima a una colonna e la sacralità della pensionata che tira avanti la sua battaglia quotidiana per la sopravvivenza. "Homo sum, humani nihil a me alienum puto."

Mio caro JO. Ho fatto finta di studiare il latino, quindi dovresti tradurre, che non sono colta/e brava come te, :-) e la Dany. Avanti a mè anni luce, e lo dico col sorriso, nonostante io sia nipote per parte di padre (il fratello del nonno), di un professore di latino e greco in un liceo romano! :-) tornando al tuo post. Quando uno ben scrive, della sua interiorità, e dei suoi dubbi, ed anche di ciò che ha letto, della sua cultura personale, e della storia del mondo e dei popoli, - si può prestare, ad un'attenta analisi di come sono andate le cose anche "globalmente". l'osservazione che tu fai in questo commento, mi trova concorde, come non potrei? è l'interrogazione nostra primaria, TRA, un ritiro eremitico, e la necessità nonostante i tempi bui e terribili, di vivere comunque in socialità. Ti abbraccio e aspetto la traduzione :-) e grazie per il video degli stoneroses... mi sono messa lo smalto mentre lo vedevo, non solo "classe"; ma anche cura, e te lo voglio scrivere qui,poi lo farò pure sul blog. ciao e buon w.e.:-) Roby

«sono un essere umano, non ritengo a me estraneo nulla di umano» (in parole più semplici: «Nulla che sia umano mi è estraneo»). Io penso ci sia anche tanta superbia nel ritirarsi dal Mondo. Questo è il nostro territorio e qui dobbiamo combattere :) ciao, Roby e goditi quella potenza sonora che sono gli Stone Roses ^^ buon weekend

Grazie ! ... e quanto è vero, e quanto sono vere le tue parole... saggio sei. Sì, hai ben scritto.. tanta superbia, e poi, tanto comodo per scegliere la via più facile. Si può del resto, conservar dentro noi, una sorta di nostro luogo personale, di nostra ricerca interiore, ma poi deve comunque essere riportato alla realtà delle cose e alla vita, per aderirvi, non per distaccarcene in una sorta di sospensione infruttuosa.. come scrivi alla fine, questo è il nostro territorio e qui dobbiamo combattere, e farlo lealmente e concretamente. Me li sono goduti, e , non sai il bene che m'hanno fatto. :-)

Di circostanze che affliggono, come quelle citate dal post, ce ne sono fin troppe. Pur se sarebbe già tanto risolverne alcune, vien da pensare se per caso non esistesse una soluzione non ancora individuata che le spazzasse via tutte per sempre, liberando l’umanità dell’auto-annientamento. Mi scuserai, Jo, se salto il fatto particolare (lo stesso commento potrebbe non piacere), ma si può essere stanchi di collezionare tristezze di cui si ha notizia un giorno dopo l’altro. Bisogna riconoscere che le rivoluzioni comunemente intese, comprese le celebri, pur nella loro necessità e urgenza, non hanno risolto una volta per tutte i mali del mondo: hanno soltanto spostato il problema. Bisogna riconoscere che non basta tagliare la testa a chi semina morte, come nel caso da te riportato, per salvare dal male. Non basta tagliarla a un ladro che si mette in tasca i soldi dei cittadini. Per evitare l’insorgere di altri ladri, la testa, di fatto, andrebbe tagliata al reato di furto e a tutti i mostri che infestano l’animo umano. Ma chi ha tentato una soluzione in tal senso, predicando il Bene, è stato miseramente ammazzato nel corso di tutti i secoli annoverati dalla storia... Ti lascio un caro saluto. Fin.

Certo, Fin. Che diritto abbiamo come poeti e scrittori di trarci fuori dal calderone? Isherwood diceva: "I am a camera with its shutter open, quite passive, recording, not thinking. Recording the man shaving at the window opposite and the woman in the kimono washing her hair. Some day, all this will have to be developed, carefully printed, fixed.” Ecco, il segreto è tutto lì dentro. Ti abbraccio, Giorgio

Qualcuno ha detto che,di giusto o sbagliato,solo a posteriori si può dire:alla fine,quando,a bocce ferme,ci si guarda indietro e si ripercorre con lo sguardo la strada.Allora forse tutti quei morti non appariranno così insensati,come anche chi,fermandosi,s'è nutrito di silenzio....Bella,che quasi se ne sente il vento soffocante del deserto.......Un caro saluto.........W.........

Nulla sarà sprecato perché nel nostro cammino tutto è utile...ciao Wood...