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MIRACOLI DELLA TERRA


Vieni alla foce agrestea contar la selce,a guardare l'umido lettofatto per l'amor dei popolani,fatto per chi non ha niente.             Vieni, e dovrei chiamarti donnaper le tenere mammelle,lungo il ruvido sentiero,lungo il liscio rilievoad apprezzare la morte,a sentirti niente!              Vieni, chè la macchiatace, quando la nottecala il suo nero velolungo le sponde dell'Adriatico.*O terra nostrana,che l'ultima delle bellezze sembri,cosa vuoi? Tu timproveril'uomo infameche, solo, fra le tue braccia adombri.O terra coricatasul dolce seno delle messi bionde,un grido, un frastuonoa piacere esalal'immensa forre.