Fatti e opinioni
Commenti su quello che accade« Muore lentamente... | Appello – Ingrid Betancourt » |
Mio padre era un uomo mite. In vita sua non ha mai litigato con qualcuno. Ha accettato tutto quello che gli è capitato con la rassegnazione del biblico Giobbe, considerandolo sempre come un dono divino.
Mio padre era un monaco mancato, tuttavia ha messo su famiglia, ha cresciuto tre figli superando enormi difficoltà non solo economiche (non aveva completato gli studi elementari e svolgeva un lavoro umile), a prezzo di incredibili sacrifici ha comprato la casa in cui ha vissuto gli ultimi quarant'anni.
Mio padre era un uomo coraggioso, senza averlo mai minimamente neanche sospettato: mi domando che cosa avrebbe potuto realizzare se avesse agito con convinzione e determinazione.
Non so se ha trovato quello in cui credeva. Io penso che la fede in un aldilà sia un segno di ingenuità o di presunzione: dovremmo accettare l'idea che la vita finisce e che quello che resta di noi – l'unica forma di “immortalità” – è la traccia che lasciamo con le nostre opere nel cuore di chi ci ha conosciuto, il piccolo contributo che abbiamo dato al miglioramento dell'umanità.
Senza volerlo – non ha mai preteso di insegnare alcunché – mi ha lasciato cose su cui riflettere; a me che, invece, ho studiato. Perciò, senza volerlo, ha lasciato la sua traccia ed io voglio renderla, sia pure in parte, visibile qui.
Mio padre se n'è andato. Aveva 91 anni.
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Inviato da: mgf70
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Inviato da: unmuronelcuore
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