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Elezioni - 2

Post n°20 pubblicato il 10 Marzo 2008 da unmuronelcuore
 

Giuseppe Ciarrapico, nelle liste elettorali del Popolo delle Libertà, si lascia scappare dal cuore che non ha mai rinnegato il fascismo. Nessuna sorpresa per chi segue le vicende della politica di casa nostra: le simpatie nostalgiche dell'ex re delle acque minerali, attualmente (tra l'altro) editore, proprietario di cliniche nonché del Bar Rosati, sono universalmente note. Perciò mi sorprende la reazione della giornalista Fiamma Nirenstein, la quale evidentemente, malgrado la sua professione, aveva bisogno di sentirlo dichiarare per l'ennesima volta per indignarsi e protestare la sua incompatibilità. Le è forse sfuggita la presenza nelle medesime liste di Alessandra Mussolini, nipote del Duce nonché custode e paladina della sua memoria.
Mi sorprende ma non dovrebbe: è chiaro ormai da molti anni (per i più attenti fin dalla sua fatidica discesa in campo) che non si può certo addebitare al cavalier Berlusconi la dipendenza da un'ideologia. Da persona pratica qual è si è sempre concentrato sui fatti, veri o presunti, realizzabili o virtuali, ma sempre roba concreta, terra terra, che la gente, la “sua” gente, potesse visualizzare, quasi “toccare”.
Prima di “bere l'amaro calice”, come dice senza vergognarsi, era socialista come l'amico Craxi. Quando il vento è cambiato è diventato iperliberista come l'amico Bush. Il suo ruolo di “statista” di livello internazionale lo ha portato vicino all'amico Putin.
Non ho intenzione di discutere qui quanto fosse socialista Craxi, o quanto sia liberista Bush. Però posso osservare che a Putin (una carriera più che quindicennale nel Partito Comunista dell'Unione Sovietica e nel famigerato KGB, il padre arruolato nell'NKVD di Lavrentij Beria, il nonno cuoco di Stalin e Lenin) è stato candidamente e senza alcun imbarazzo perdonato, ma che dico, condonato, amnistiato, cancellato un pedigree pesantissimo. Per molto molto meno (infinitamente meno) i vari D'Alema, Veltroni, Fassino eccetera vengono costantemente martellati con l'appellativo di “comunista”. L'ex agente segreto sovietico Putin è diventato semplicemente “l'amico Putin” dal momento che era il Presidente della Russia. Si può essere più pragmatici di così?
Tornando al punto: considerata la natura non ideologica, anzi anti-ideologica, del PdL (come già di FI), che si rispecchia nel suo fondatore e padrone assoluto, più che Ciarrapico temo che sia Nirenstein ad essere fuori posto in quel partito, se si appella alla discriminante antifascista (Bossi merita un discorso a parte).
Per Berlusconi antifascismo e anticomunismo sono categorie pret a porter, se non usa e getta, buone all'occorrenza. Per capirci, se fosse nato in Cina non starebbe certo tra i dissidenti, ma tra quelli che si sono arricchiti all'ombra del Partito.

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