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la Repubblica — 27 gennaio 2009 pagina 12 sezione: POLITICA INTERNA
Il Movimento per la Sinistra - ovvero i vendoliani ex bertinottiani
fuoriusciti da Rifondazione Comunista - ha diffuso il suo primo
comunicato. Per contestare un altro comunicato, firmato invece da
Rifondazione per la Sinistra, ovvero gli ex vendoliani post-
bertinottiani che sono rimasti dentro Rifondazione Comunista (nata, si
ricorderà, dalla scissione del Partito democratico della sinistra).
Lodevole l' obiettivo: evitare la confusione. Un obiettivo del resto
condiviso dal gruppo di Sinistra Democratica, fondato dai dissidenti dei
Democratici di sinistra, ma anche dal Partito dei Comunisti Italiani,
nato dalla terzultima scissione di Rifondazione Comunista, e persino dal
Partito Comunista dei Lavoratori, frutto della scissione precedente. Da
tutti coloro, insomma, che si distinguono dal Pd perché credono nello
stesso sogno: l' unità della sinistra. - SEBASTIANO MESSINA
Tragicomico. Fa ridere, come fanno ridere i bambini quando cercano di
imitare i grandi. Fa piangere perché in politica è necessario essere
pratici, i paradossi non funzionano.
Mi fanno rabbia e tenerezza, perché io li conosco.
Quando avevo sedici anni e vivevo la stagione del Movimento Studentesco,
parlavo con un amico della miriade di gruppi e gruppetti sulla scena
sessantottina. Decidemmo di andare a Bari a visitare un circolo della IV
Internazionale: i seguaci di Trockij passavano per essere i meno
dogmatici, i più libertari tra i gruppi comunisti.
Arrivammo nel tardo pomeriggio mentre una dozzina di ragazzi erano
impegnati in una seria discussione. Uno, in particolare, mostrava una
eccezionale preparazione: si addentrò in un'analisi dettagliata della
situazione politica e giunse all'inevitabile conclusione che era
necessario fondare un altro partito.
Era il 1920 quando Lenin scrisse "L'estremismo, malattia infantile del
comunismo". Ma non c'è niente da fare: nella testa di ciascuno dei
politici della sinistra comunista c'è l'inamovibile convinzione di
essere l'unico ad avere ragione, unita ad una percezione evidentemente
distorta della realtà. Dico evidentemente perché, se non fosse così,
quei partiti sarebbero ancora in Parlamento. Ma questo, a quanto pare, è
irrilevante: più importante, ancora una volta evidentemente, è rimarcare
le differenze, trovare (o cercare, se non se ne trovano) ragioni di
dissenso, tutte seriamente motivate.
Il fatto è che governare è scomodo, non si riesce ad accontentare tutti,
si è soggetti a critiche da tutte le parti, si devono trovare dei
compromessi... Meglio discutere, parlare, chiacchierare del mondo
migliore che verrà. E se non siete d'accordo chissenefrega: fondo un
altro partito.
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